StM, il governo italiano preme per un cambio al vertice

Indiscrezioni di Les Echos dicono che il ministero dell’Economia voglia sostituire l’attuale presidente e Ceo Jean-Marc Chéry, che nel piano di ristrutturazione tenderebbe a penalizzare le attività in Italia. L’azienda è controllata pariteticamente dai governi di Roma e Parigi
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Bloomberg rilancia la notizia, il titolo scende del 2,2%
Il governo italiano non è contento dell’operato di Jean-Marc Chéry, il presidente e Ceo di StM, e ne chiede la sostituzione. Pubblicata ieri dal quotidiano parigino Les Echos, l’indiscrezione è stata ripresa oggi da Bloomberg e trova stamattina un’accoglienza distratta a Piazza Affari. A fine mattina le quotazioni della società italo-francese scendono del 2,2% a 25,83 euro, mentre l’indice FtseMib sale dello 0,6%
A proposito del movimento di oggi delle quotazioni, bisogna ricordare che in Borsa StM sta ancora smaltendo la sbornia di due giorni di maxi-rimbalzo, il 19 e il 20 febbraio, in cui il titolo ha guadagnato rispettivamente il 7,9% e il 5,6% grazie all’ultimo report super-bullish di Jefferies, che ha sparato un giudizio Buy alzando il target price da 23 euro a 34 euro. Sulla distanza delle ultime cinque sedute il rialzo (tenuto conto del calo di stamattina) è del 5,2%.
Negli ultimi cinque anni la performance è stata un modesto +5%
Ovviamente l’indiscrezione non ha trovato nessun tipo di conferma. Ma Bloomberg riporta che, secondo alcune fonti, il ministero dell’Economia italiano sarebbe giunto alla conclusione che le prestazioni del Ceo di StM siano insufficienti nel contesto attuale di crescenti difficoltà per l'industria. L’azienda, controllata con quote paritetiche dal governo francese e dal governo italiano (ognuno dei due ha il 14% circa), il 30 gennaio scorso ha diffuso indicazioni sul 2025 nettamente inferiori alle attese del mercato e il 3 febbraio il titolo è piombato a 21,16 euro, minimo degli ultimi quattro anni e mezzo.
Negli ultimi cinque anni la performance di Borsa di StM è stata un modesto +5%, che si confronta con il +200% dell’indice Sox d Filadelfia dei semiconduttori e con il +75% dell’americana Texas Instruments, azienda che spesso viene comparata a StM perché hanno una produzione di chip abbastanza simile. Chéry è alla guida di StM dal 2018.
StM è particolarmente impegnata nella realizzazione di chip per l’automotive, per l’industria in generale e per le telecomunicazioni. Fra i suoi clienti figurano Apple e Tesla.
A Catania cassa integrazione per 2.500 dipendenti su 5.400
Fra i motivi di insoddisfazione del governo di Roma ci sarebbe un atteggiamento del Ceo volto a proteggere le attività industriali insediate in Francia, a scapito di quelle in Italia. Non è un caso che l’indiscrezione esca sui media a pochi giorni di distanza dall’annuncio che StM metterà in cassa integrazione 2.500 dipendenti dello stabilimento di Catania, che conta un totale di 5.400 lavoratori. Questa misura è stata adottata in risposta a una crisi congiunturale che ha colpito l'azienda, con una riduzione della domanda nei settori industriale e automobilistico, specialmente in Europa.
L'azienda ha confermato gli investimenti previsti a Catania per il nuovo impianto dedicato alla produzione di wafer in carburo di silicio, con un finanziamento di 5 miliardi di euro.
In parallelo sono emerse notizie riguardanti un piano di ristrutturazione che potrebbe portare al taglio di 2.000-3.000 posti di lavoro tra Francia e Italia, equivalenti al 6% della forza lavoro globale dell'azienda. Questo piano, parte di un programma di riduzione dei costi da 300 milioni di dollari, prevede la riallocazione della produzione da impianti più datati a strutture avanzate situate a Crolles (Francia) e ad Agrate (Italia).
Su 22 analisti che coprono il titolo, solo nove consigliano di comprare le azioni StM e 12 hanno una posizione neutrale. La media dei target price è sostanzialmente in linea con la quotazione attuale.
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