STM, impatto limitato dalla crisi di TSMC
Il titolo del più grande produttore al mondo di semiconduttori oggi crolla del 9% dopo la decisione del governo USA di limitare le vendite di chip a società cinesi, condizionando l’andamento dei titoli del settore sul mercato asiatico.
Mercati asiatici in difficoltà
Continua l’impatto sui mercati delle decisioni del governo statunitense che venerdì sera aveva deciso nuove restrizioni alla vendita di chip a società cinesi.
Oggi a farne le spese è stata soprattutto il più grande produttore indipendente di semiconduttori al mondo, Taiwan Semicoductor Manufacturing Company (TSMC), crollato del 9% alla borsa di Taipei, anche questa in forte calo con un -4,3%, mentre a Tokyo hanno chiuso in ribasso anche Samsung Electronics (-1%) e SK Hynic (-1,40%).
Ieri l’indice Philadelphia Semiconductor (Soxx), che comprende tutti i più grandi nomi del settore chip, ha perso il 3,4% a 314 punti, toccando il minimo degli ultimi due anni.
Le decisioni del governo USA
L’amministrazione Biden ha incluso nelle restrizioni alla vendita all’estero alcuni tipi di chip utilizzati nell’intelligenza artificiale e nel supercalcolo, oltre a stabilire regole più severe alla cessione di apparecchiature a semiconduttore a qualsiasi società cinese.
Con le nuove norme, la vendita delle apparecchiature verso Pechino sarà subordinata al via libera del Dipartimento del Commercio USA.
Inoltre, gli USA hanno anche aggiunto un numero maggiore di aziende cinesi ad un elenco di società considerate ‘non verificate’, pertanto i fornitori statunitensi dovranno affrontare maggiori ostacoli nella vendita di tecnologie a tali entità.
L’effetto su TSMC e STM
Il titolo TSMC non aveva scambiato nella seduta di ieri a causa della chiusura della borsa di Taiwan, mentre alcuni mercati avevano reagito con forti vendite, ‘rinviando’ così a oggi l’impatto delle decisioni degli USA sul suo andamento azionario.
Gli analisti di WebSim calcolano che i nuovi controlli sulle esportazioni impatteranno su tra il 5% e l’8% sulle vendite totali di TSMC, risultando così limitate.
Inoltre, prevedono dalla sim, la società potrebbe essere costretta a ridurre il suo obiettivo di crescita per gli anni successivi.
Sulle società europee del settore semiconduttori come STM, “non dovrebbero esserci impatti diretti dalle nuove regole di esportazione, in quanto i loro prodotti non sembrano interessati ai vincoli”, sottolineano gli analisti.
Su STM, dalla sim confermano la raccomandazione ‘interessante’ sul titolo, con target price a 45,80 euro rispetto agli odierni 32,68 euro (-1%) a cui vengono scambiate le sue azioni a Piazza Affari.
Tuttavia, da WebSim non escludono “un impatto indiretto o un ulteriore deterioramento del sentiment del mercato” dovuto al perdurare della crisi di TSMC e di tutto il settore.
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