Stm, ricavi e utili in netto calo e si scatenano le vendite sul titolo

Trimestrale “poco esaltante” per la società italo-francese secondo gli analisti e che conferma come il settore sia ancora in un ciclo molto debole.
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La trimestrale di Stm
Risultati in calo per Stmicroelectronics nel terzo trimestre 2025, numeri che attirano forti vendite sul titolo a Piazza Affari, con le azioni Stm che scendono di oltre il 4% (24,51 euro) dopo un’ora di scambi, le peggiori tra le blu chip del Ftse Mib di questa mattina.
La società italo-francese ha chiuso il periodo con un calo del 2% dei ricavi (3,19 miliardi di dollari) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e del 32,3% dell’utile netto (237 milioni di dollari).
Il margine lordo è stato del 33,2%, il reddito operativo è calato da 318 a 180 milioni di dollari (compresi 37 milioni di oneri di svalutazione, costi di ristrutturazione e altri costi di dismissione).
Il free cash flow è stato positivo per 130 milioni nel terzo trimestre, rispetto a un valore positivo di 136 milioni di dollari nello stesso trimestre del 2024.
I ricavi netti del terzo trimestre sono stati “leggermente al di sopra del punto intermedio delle nostre previsioni sulle attività”, sottolinea il ceo Jean-Marc Chery, “con ricavi più elevati per personal electronics, mentre i risultati di automotive e industrial hanno rispettato le previsioni e quelli di communication equipment and computer peripherals sono stati sostanzialmente in linea con le attese”.
Le previsioni
Per quanto riguarda il quarto trimestre, Chery spiega che la società si attende “come valori intermedi, ricavi netti di 3,28 miliardi di dollari, corrispondenti a un aumento del 2,9% rispetto al trimestre precedente”, mentre “il margine lordo è atteso intorno al 35%, compresi circa 290 punti base di oneri da sottoutilizzo della capacità produttiva”.
“Il punto intermedio di questa previsione si traduce in ricavi annuali di circa 11,75 miliardi di dollari per il 2025. Questo valore rappresenta un aumento del 22,4% nel secondo semestre rispetto al primo, confermando i segnali di ripresa del mercato. Il margine lordo è previsto intorno al 33,8%”, aggiunge il manager, spiegando che “per ottimizzare i nostri investimenti in risposta alle condizioni attuali di mercato, abbiamo ridotto il nostro piano di spese nette in conto capitale, che ora è leggermente inferiore a 2 miliardi di dollari per il 2025”.
“Le nostre priorità strategiche rimangono chiare: accelerare l’innovazione; dare attuazione al nostro programma aziendale per ridisegnare la struttura produttiva e ridimensionare la base dei costi globale, che resta in linea con la tempistica di realizzazione degli obiettivi di risparmio; e rafforzare la generazione di free cash flow”, conclude Chery.
La lente degli analisti
"Nel complesso, i risultati non sono negativi, ma non sono esaltanti" sintetizzano gli analisti di JP Morgan, e la guidance sui ricavi "conferma quanto il mercato aveva udito da Texas Instruments, cioè che il settore è in un ciclo di ripresa, ma questo ciclo è molto debole". La banca statunitense mantiene sul titolo una raccomandazione neutral e un target price a 26,4 euro.
Equita conferma la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 24 euro sulle azioni Stm dopo "risultati del terzo trimestre con poche sorprese. Guidance sul quarto trimestre molto simile alle nostre aspettative di ricavi e margine, appena sotto il consensus come ricavi".
L'outlook sul quarto trimestre, spiegano dalla sim, "conferma un buon miglioramento sequenziale del margine (35% gross margin, come atteso da noi e da consensus) pur con ricavi leggermente inferiori (-0,6% rispetto alle nostre stime, -2% rispetto al consensus) e con ancora 290 pb di unused capacity charges (elemento da noi atteso ridursi nel 2026 in uno scenario di recupero di ricavi e di efficienze)”.
In attesa degli spunti della call di questa mattina, “riteniamo che il trend dei margini fornisca più visibilità alla progressione che incorporiamo per il 2026 (nostra stima 37,3% gross margin, consensus 36,8%) mentre le stime di fatturato nostre (+15%) e di consensus (+13%) sul 2026 appaiono solo parzialmente visibili alla luce dei messaggi più cauti dei concorrenti soprattutto sulla parte più ciclica(auto/industrial) e a un book-to-bill industrial in area 1 nel terzo trimestre, per cui non vediamo spazio per un rerating del titolo da questi livelli", conclude Equita.
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