Stop alle forniture di gas in Spagna e possibile impatto negativo su Enel

Nuova fiammata della guerra finanziaria tra Russia e i paesi contrari all’invasione dell’Ucraina, con il gas sempre al centro delle mosse dei protagonisti.

Questa volta sono le decisioni di Gazprom ad alzare le tensioni dopo aver sospeso le forniture di gas a Polonia e Bulgaria a causa del mancato pagamento in rubli dei contratti legati alla materia prima.

Mossa che sta mettendo ulteriore pressione sui prezzi del gas e i future sul metano, benchmark del prezzo del metano in Europa, balzano del 16% a 119,75 euro al megawattora, dopo aver toccato un picco del 24%, mentre quello USA continua la sua corsa (+1%) e supera i 7 dollari.

La conferma dello stop alle forniture in Polonia è arrivata dalla società del gas PGNiG (+1% a Varsavia), aggiungendo che i propri clienti stanno ancora ricevendo il combustibile in linea con i loro bisogni.

“Tagliare le forniture di gas è una violazione del contratto e PGNiG si riserva il diritto di chiedere un risarcimento e userà tutti i mezzi contrattuali e legali disponibili per farlo”, minacciava la società polacca.

Lo stop di Gazprom è arrivato anche alle forniture in Bulgaria, decisione confermata anche dal ministro dell’energia: “Bulgargaz ha ricevuto una notifica oggi, 26 aprile, che le forniture di gas naturale da Gazprom export saranno sospese a partire dal 27 aprile”.

Il ministro ha inoltre sottolineato come la parte bulgara abbia “pienamente adempiuto ai propri obblighi e ha effettuato tutti i pagamenti richiesti dal suo attuale contratto in modo tempestivo, rigorosamente e in conformità con i suoi termini”.

La situazione in Bulgaria risulta particolarmente delicata, in quanto il paese è dipendente per il 90% dalla Russia, anche se Sofia ha già dichiarato di non voler rinnovare il contratto con Gazprom in scadenza a fine anno.

Tra le decisioni dell’Unione europea per affrontare l’aumento c’è stata l’approvazione del tetto ai prezzi del gas, concedendo a Spagna e Portogallo di limitare temporaneamente a 40 euro per Megawattora il prezzo delle forniture destinate alle centrali elettriche nella penisola iberica.

Il tetto porterà ad un prezzo medio nell’arco dei 12 mesi di 50 euro, rispetto a un prezzo del gas sul mercato all’ingrosso attualmente intorno ai 90 euro per MWh.

La stessa decisione è stata richiesta dal governo italiano e il Ministro degli esteri Luigi Di Maio ha affermato di voler continuare a battersi in Europa “con tutte le forze” per approvare il tetto per tutti gli altri paesi della UE, con il fine di “tutelare famiglie e aziende contro speculazioni”.

Il provvedimento, però, ha trovato la contrarietà dell’associazione spagnola dei fornitori di energia elettrica Aelec, di cui fanno parte Enel con il 70% di Endesa, Edp e Ibedrola.

I produttori ritengono che il provvedimento “costerebbe più di quanto farebbe risparmiare”, incoraggiando addirittura l’uso del gas.

Gli esperti di WebSim ritengono la notizia “marginalmente negativa per Enel/Endesa” ma mantengono la loro raccomandazione su Enel ‘interessante’, con prezzo obiettivo di 8,20 euro, mentre oggi scambia appena sopra i 6 euro (-1%).