Stress test superato e capitale forte: Barclays entra in una nuova fase

Stress test superato e capitale forte: Barclays entra in una nuova fase

La banca britannica passa indenne le prove della Bank of England e continua a restituire capitale agli azionisti. La strategia di efficienza e focalizzazione sta dando risultati, ma il mercato ora guarda alla capacità di mantenere margini e qualità del credito in un contesto di tassi in cambiamento.

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Stress test superato senza esitazioni

La banca britannica Barclays, una delle storiche blue chip del FTSE 100, ha superato con ampio margine lo stress test annuale condotto dalla Bank of England, confermando la solidità del proprio bilancio in scenari economici estremi. La notizia arriva al termine di un anno particolarmente intenso per il gruppo, segnato da un forte recupero in Borsa e da un’accelerazione delle politiche di ritorno di capitale agli azionisti.

L’esercizio della Bank of England simula recessioni profonde, crolli dei mercati e shock sulla qualità del credito. Barclays, secondo quanto comunicato dal gruppo, è rimasta ben al di sopra delle soglie minime di capitale, mantenendo intatto l’obiettivo di Common Equity Tier 1 (CET1) nella fascia 13–14%. In termini pratici significa che, anche in condizioni macro pesantemente avverse, la banca riuscirebbe a mantenere una situazione patrimoniale adeguata a far fronte a perdite improvvise. Un elemento chiave per un istituto ancora percepito, fino a poco tempo fa, come sottovalutato rispetto ai competitor internazionali.

Una performance azionaria che ha sorpreso molti

Il test positivo si inserisce in un contesto di forte rivalutazione del titolo. Negli ultimi dodici mesi le azioni Barclays hanno messo a segno un rialzo di circa il 70%, e di oltre il 60% dall’inizio dell’anno. Nonostante questa corsa, le valutazioni rimangono moderate: al prezzo attuale di 434,50 pence il titolo è scambiato a un P/E inferiore a 11 volte, una valutazione non eccessiva per una banca che sta riportando ritorni sul capitale a doppia cifra.

Buyback continui e disciplina sul capitale

Il sito TechStock, che ha dedicato a Barclays un’approfondita analisi, sottolinea la continuità con cui Barclays sta ritornando capitale agli azionisti, un fatto che rende il titolo interessante per gli investitori.

Il gruppo ha annunciato ulteriori acquisti di azioni proprie anche nel mese di dicembre, all’interno del programma avviato in ottobre. Nel complesso, nel 2025 i ritorni agli azionisti – tra dividendi e buyback – hanno già raggiunto circa 1,9 miliardi di sterline, una cifra notevole per una banca che capitalizza 60 miliardi di sterline. La riduzione del numero di azioni in circolazione sostiene l’EPS e invia al mercato un messaggio chiaro: il management ritiene il titolo ancora conveniente rispetto al valore intrinseco.

Risultati operativi in miglioramento, nonostante alcuni “one-off”

I numeri del terzo trimestre hanno rafforzato ulteriormente la narrativa di recupero. I ricavi sono cresciuti dell’11% su base annua, mentre il ritorno sul capitale tangibile (RoTE) ha raggiunto il 12,3% nei primi nove mesi dell’anno. La trimestrale non è stata perfetta: il risultato ante imposte è sceso del 7% per via di alcune poste straordinarie legate alla vendita di prodotti finanziari nel mercato UK e alla svalutazione di un cliente corporate statunitense. Escludendo tali partite, la redditività rimane solida e in linea con gli obiettivi del piano industriale.

Interessante inoltre il dato sull’efficienza: Barclays ha già raggiunto i 500 milioni di sterline di risparmi sui costi previsti per il 2025, con un trimestre di anticipo.

Obiettivi al rialzo e strategia più focalizzata

A conferma del buon momento, il gruppo ha rivisto al rialzo alcune delle proprie guidance. Il RoTE 2025 viene ora stimato superiore all’11%, mentre il margine di interesse netto delle attività retail e consumer dovrebbe oltrepassare i 12,6 miliardi di sterline. La strategia resta coerente con quanto annunciato tra il 2024 e il 2025: maggiore concentrazione sulle attività domestiche a più alto rendimento, riduzione dei costi, disciplina nell’investment banking e ritorni costanti agli azionisti.

Cosa prevedono gli analisti

Il censimento di Market Screener indica una copertura di 15 analisti, con un target price medio di 454,10 pence, superiore del 4% alla quotazione attuale. Prevalgono i giudizi positivi (circa undici “buy”), mentre solo un analista mantiene una raccomandazione negativa. Il potenziale di rialzo esiste, ma è più contenuto rispetto alla prima parte dell’anno: dopo una corsa così rapida, il titolo è più esposto a eventuali sorprese negative sui conti.

I principali rischi da monitorare

Per gli investitori, restano alcuni fattori da considerare.

  • Scenario macro UK: un rallentamento più marcato potrebbe pesare sulla qualità del credito retail e corporate.
  • Questione regolamentare: le nuove norme sulla tutela dei consumatori e le passate vicende di mis-selling evidenziano che il rischio operativo non è del tutto alle spalle.
  • Investment banking: le attività di mercato sono cicliche e restano vulnerabili alla volatilità internazionale.
  • Tassi d’interesse: eventuali tagli più rapidi della Bank of England potrebbero comprimere i margini di interesse.

Il superamento dello stress test rafforza la percezione di una Barclays più solida, più disciplinata e più focalizzata sul ritorno di capitale. Dopo anni in cui il titolo era trattato come un “value trap”, la banca sembra essersi rimessa in carreggiata, attirando l’attenzione di molti investitori istituzionali e retail. La storia rimane positiva, ma non priva di rischi: per chi guarda a Barclays oggi, il tema non è più la risalita da valutazioni depresse, quanto la capacità del management di mantenere costante la traiettoria di crescita e redditività in un contesto macro in evoluzione.

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