Sui dazi un mezzo ripensamento, borse in rialzo

Le importazioni di smartphone, computer e altri prodotti elettronici negli Stati Uniti saranno sottoposte a dazi separati, così come i semiconduttori, ha precisato sabato il segretario al Commercio americano, Howard Lutnick. Il contesto sembra comunque cambiato e le borse tornano a salire, Wall Street aveva chiuso in rialzo venerdì.
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Il tira e molla sui dazi prosegue ed aumenta la confusione sulla portata effettiva dei provvedimenti annunciati il 2 di aprile dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
DAZI
Venerdì sera la US Customs and Border Protection ha comunicato che i dispositivi elettronici importati negli Stati Uniti saranno esenti dai dazi fissati in precedenza sulle merci cinesi: il testo fa implicitamente riferimento a smartphone, monitor per computer e vari altri componenti elettronici. La decisione scongiura i forti rincari dei prodotti dei colossi della tecnologia, come Apple, che fabbricano gli iPhone ed i loro altri device, in Cina. Circa il 90% della produzione e dell'assemblaggio di iPhone di Apple avviene infatti nel Paese asiatico, secondo le stime di Wedbush Securities, il resto in India. Ma anche il Vietnam emerge tra i paesi manifatturieri piu' convenienti. Contropoint Research, una societa' che monitora le spedizioni globali di smartphone, ha stimato che Apple abbia fino a sei settimane di scorte negli Stati Uniti. Una volta esaurite la decisione boomerang di Trump avrebbe portato a un aumento dei prezzi.
Le importazioni di smartphone, computer e altri prodotti elettronici negli Stati Uniti saranno sottoposte a dazi separati, così come i semiconduttori. "I prodotti di elettronica rientreranno nei dazi settoriali, si tratterà di tariffe speciali che arriveranno presto", ha detto ieri il segretario al Commercio americano, Howard Lutnick, durante un'intervista all'emittente americana Abc, spiegando che queste tariffe potrebbero "essere imposte tra circa un mese". Lutnick ha spiegato che anche dazi sui prodotti farmaceutici potrebbero arrivare "in un mese o due”.
Ieri sera è arrivato qualcosa che sembra un ripensamento. ”Nessuna eccezione è stata annunciata venerdì. Stiamo valutando i chip e tutta la catena di approvvigionamento dell'elettronica. I chip saranno valutati nell'ambito delle indagini sui dazi per la sicurezza nazionale”, ha scritto Trump sui social, sottolineando che sui dispositivi elettronici ci sono i dazi del 20%. Il riferimento del presidente è ai possibili dazi sui semiconduttori e alle esenzioni dai dazi reciproci per gli smartphone e i pc, che saranno valutati nell'indagine sui chip e potrebbero essere sottoposti a tariffe settoriali, così come l'acciaio e le auto.
Le borse dell’Asia sono tutte su stamattina. Hong Kong +2,2% e Tokyo +2%.
LA CINA NON VUOLE LA GUERRA COMMERCIALE
Il protezionismo "non porta da nessuna parte" e una guerra commerciale non avrebbe "vincitori". Lo ha affermato il leader cinese Xi Jinping mentre inaugurava un tour nel Sud-est asiatico con una visita in Vietnam, stando a quanto riferito dai media statali. "I nostri due Paesi dovrebbero salvaguardare con risolutezza il sistema commerciale multilaterale, la stabilita' delle catene industriali e di approvvigionamento globali e un ambiente internazionale aperto e cooperativo", ha scritto Xi sul quotidiano vietnamita Nhan Dan, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Xinhua di Pechino.
A Wall Street, venerdì, si è parlato di dazi, ma non solo. E’ iniziata la stagione delle trimestrali: gli utili di JPMorgan, Wells Fargo, BNY e Morgan Stanley hanno tutti superato le aspettative degli analisti per il trimestre. Dopo un avvio in calo, i titoli delle banche hanno invertito la rotta e hanno chiuso in rialzo. L’indice S&P500 ha chiuso in rialzo dell’1,8%, +5,7% la settimana.
BANCHE
E’ emerso nel corso della giornata che neanche i dirigenti delle banche hanno idea di cosa accadrà all'economia statunitense. "La semplice verità è che non sappiamo dove la politica commerciale si stabilizzerà né quali saranno gli effetti sull'economia", ha dichiarato Ted Pick, amministratore delegato di Morgan Stanley, durante la call con gli analisti.
L'amministratore delegato di BlackRock, Larry Fink, ha affermato che l'incertezza "domina ogni conversazione con i clienti", aggiungendo che gli annunci tariffari dell'amministrazione della scorsa settimana "sono andati oltre qualsiasi cosa avrei potuto immaginare nei miei 49 anni di lavoro nella finanza”.
Il dollaro si è frantumato, il mercato dei Treasury è scosso dalla volatilità come poche volte si vede in un secolo e l’oro passa da un record all’altro.
TUTTO OK, I MERCATI FUNZIONANO
I mercati funzioneranno ordinatamente nonostante la volatilità legata ai dazi di Donald Trump. Il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, si è mostrato ottimista - in un'intervista a Cbs di ieri - sull'apertura dei mercati e ha precisato che il ruolo della Fed è quello di mantenere le aspettative di inflazione ancorate. "Gli investitori negli Stati Uniti e nel mondo stanno cercando di determinare quale sarà la nuova normalità in America. Tutto quello che la Fed può fare è mantenere le aspettative di inflaziona ancorate e gestire gli alti e bassi” che potrebbero esserci nel definire la nuova realtà, ha messo in evidenza Kashkari.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future del Dax di Francoforte +2%. Venerdì il Ftse Mib di Milano è sceso dello 0,7%.
ITALIA
Venerdì S&P ha alzato il rating dell'Italia a BBB+. “Ce lo meritavamo ma non ce l’aspettavamo" ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. Nonostante la revisione al ribasso della crescita del Pil per quest’anno, allo 0,6%, deciso dall’agenzia, nel corso dell’anno, ”non ci sara' una manovra correttiva”. L’obiettivo del Tesoro è "raggiungere il 2% del Pil alla difesa" senza attivare la sospensione della Patto di stabilita'. Sul colloquio - e negoziati - tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il presidente americano, Donald Trump, torna al commento sul rating "ci meritiamo tanto ma non ci aspettiamo nulla”.
All'Ecofin informale di Varsavia dove i ministri europei hanno discusso di dazi e difesa l'Italia ha ribadito le sue perplessita' nei confronti del ReArm europeo - che dovrebbe mobilitare 800 miliardi - ma basandosi sempre su debito che primo o poi tornera' a gravare sugli Stati. "Ci sono sensibilita' diverse, problemi diversi, situazioni diverse. C'e' chi ha un grande spazio fiscale come la Germania, c'e' chi questo spazio fiscale non ce l'ha, come l'Italia e quindi credo che l'Europa debba considerare queste diverse situazioni e sensibilita'", spiega Giorgetti.
TITOLI
Monte dei Paschi. Norges Bank Investment Management (NBIM) intende sostenere la nuova emissione azionaria proposta da Monte dei Paschi di Siena per finanziare la sua offerta ostile sulla rivale.
Mediobanca. Separatamente, il gruppo Caltagirone ha aumentato la sua partecipazione in MPS a quasi il 9,9%, ha riferito il Corriere della Sera nel fine settimana. L'AD di Banca Popolare di Milano, Giuseppe Castagna, ha dichiarato domenica al Corriere della Sera che il consiglio di amministrazione della banca deciderà come votare con la sua quota del 5% all'assemblea generale di MPS in relazione all'aumento di capitale. Castagna ha aggiunto che Banco BPM desidera sviluppare il suo rapporto con MPS in qualità di secondo maggiore distributore di Anima Holding, ora che ha acquisito la societa di gestione.
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