Svanisce il rischio default, salgono i tech americani, non i cinesi


La borsa di Milano, priva di una importante componente tech, sale, ma non tiene il passo di Wall Street o del Dax di Francoforte.
Il mercato dei bond scende ancora: le possibilità di un rialzo dei tassi a giugno salgono al 40%. Penalizzato da questo contesto l’oro.
Telecom Italia. Il Messaggero riporta che F2i è pronto ad entrare nella cordata CDP-Macquarie.


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Il rientro dei timori sul default degli Stati Uniti, in qualche modo escluso ieri anche dai repubblicani, ha preso il sopravvento ieri a Wall Street, sulle indicazioni di un prolungamento della stretta monetaria arrivati da almeno tre importanti dirigenti della Federal Reserve.

AZIONI

Ancora una volta sono stati alcuni megatech a guidare il rialzo dell’1,5% del Nasdaq. Netflix ha guadagnato il 9,3% dopo aver fornito un aggiornamento sugli utenti del suo servizio gratuito finanziato dalla pubblicità. Nvidia, che invece ha incassato due promozioni di broker, ha chiuso in rialzo del 5%. Hanno continuato a spingere le società dell’industria dei chip: Micron +4%, AMD +4%. L’indice Philadelphia Semiconductor è in rialzo del 27% da inizio anno.

L’indice S&P500 ha chiuso in rialzo dello 0,9%, il Dow Jones è rimasto quasi ai margini del movimento, +0,3%. Relativamente trascurate anche le mid e small caps dell’indice Russell 2000, +0,6%.

OBBLIGAZIONI

Mentre il rally di alcuni titani del Nasdaq sta portando su Wall Street, il mercato delle obbligazioni tira dritto per la sua strada e mette in conto l’arrivo di altri rialzi dei tassi. Il rendimento del governativo degli Stati Uniti a due anni si è portato a 4,24% di rendimento, un livello che non si vedeva dai primi di marzo, cioè, prima del fallimento della Silicon Valley Bank. Il decennale è arrivato a 3,63%. I bond anticipano l’arrivo di un altro rialzo dei tassi a giugno, come affermato esplicitamente da James Bullard della Fed di St Louis nell’intervista al Financial Times. Non solo, segnalano l’arrivo di recessione, visto che lo spread tra il dieci anni ed il due anni ha raggiunto quota -61 punti base, circa venti punti base in meno dei massimi di medio periodo toccati il mese scorso. I future danno al 40% la possibilità di un incremento di un quarto di punto nella riunione di giugno del Federal Open Market Committee, un paio di settimane fa era 10%.

ORO E VALUTE

Il dollaro si muove in sintonia con le attese di un prolungamento del rialzo dei tassi e schiaccia quasi tutte le principali controparti. Lo yen segna un calo di quasi il 2% sui cinque giorni, il real del Brasile dell’1%, il franco svizzero dello 0,8% e l’euro dello 0,75%. Il cross euro dollaro, a 1,076, è sui minimi degli ultimi due mesi.

Il rialzo del dollaro e dei rendimenti delle obbligazioni penalizza l’oro, sceso a 1963 dollari l’oncia.

ASIA

La debolezza dello yen sta dando ulteriore spinta al rally della borsa del Giappone: nel giorno della pubblicazione dei dati sull’andamento dei prezzi al consumo, il Nikkei di Tokyo segna un rialzo di quasi l’1%.
L’Hang Seng di Hong Kong perde invece l’1%. I tech cinesi procedono su una rotta opposta a quelli californiani. Alibaba, in calo del 5% dopo la pubblicazione dei dati del trimestre, è la principale zavorra di un’indice che soffre la ripartenza a singhiozzo dell’economia cinese. La valuta, scesa sui minimi da fine 2022 su dollaro, sconta probabilmente anche l’arrivo di un più robusto stimolo monetario.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, il future dell’indice Dax di Francoforte guadagna lo 0,4%. Ieri il Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,1%, a fronte del +1% dell’indice EuroStoxx50.
A mercato chiuso, Moody’s si esprime sulla sostenibilità del debito italiano. E’ probabile che l’agenzia confermi il rating e si limiti a qualche ammonimento sulla lentezza nell’esecuzione dei lavori del PNRR.

TITOLI

StM. Applied Materials, colosso californiano dei sistemi e delle apparecchiature impiegate nella produzione di chip, ha pubblica stanotte i dati del trimestre. I dati sui ricavi e sull’utile sono stati più o meno in linea con le previsioni. Il titolo è arrivato a perdere quasi il 2% a seguito delle indicazioni sulla domanda in arrivo dall’industria dei chip di memoria.

Telecom Italia. Il Messaggero riporta che F2i è pronto ad entrare nella cordata CDP-Macquarie.

Autogrill. Nell'ultimo giorno dell'offerta pubblica di scambio obbligatoria di Dufry, le adesioni hanno raggiunto il 74,3% dei titoli oggetto dell'operazione, corrispondente a circa il 36,8% del capitale. Con l'operazione, Dufry raggiunge l'87% circa del capitale del gruppo italiano di ristorazione.

Brunello Cucinelli, Erg. Il titolo del lusso dovrebbe entrare nell'indice Ftse Mib dei principali 40 titoli quotati con la revisione trimestrale che sarà annunciata il prossimo 31 maggio ed efficace dal 19 giugno, mentre a rischio di esclusione sarebbe Erg, secondo due operatori di mercato.

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