I tassi tornano normali. Il bond di Barclays rende il 5,12% i primi due anni e può arrivare fino al 10% gli ultimi 3
Dopo gli Stati Uniti anche in Germania il tasso a 10 anni supera quello a due, non accadeva da novembre 2022 e il mercato già plaude al ritorno della “normalità”. Il bond steepener quotato da Barclays a 5 anni in dollari con Isin XS2822174905: con un rendimento del 5,12% fisso i primi due anni poi, per i successivi tre anni, si punta alla normalizzazione della curva dei tassi, con un rendimento pari a ben 5 volte lo spread tra il 10 anni americano e il due anni con un minimo di 0 a un massimo di 10% all’anno. Scadenza 14 agosto 2029.
Non accadeva dal novembre 2022 ma finalmente ci siamo. Dopo gli Usa anche in Germania, la curva dei tassi va verso la normalizzazione ovvero con i tassi a lungo termine che rendono di più di quelli a breve, come è giusto che sia. Chi ha investito il proprio denaro con un orizzonte temporale più lungo e dunque più incerto, vuole un rendimento più alto rispetto all’investimento di breve periodo. Il post covid, l’enorme liquidità immessa dalle banche centrali e le attese di una recessione avevano sfalsato questa regola base di mercato.
Lunedì, i rendimenti dei titoli di Stato tedeschi a 10 anni hanno superato quelli dei titoli a 2 anni, segnando la prima inversione della curva dei rendimenti da novembre 2022. Questo cambiamento è stato favorito dai dati deboli sull'attività aziendale, che hanno alimentato le aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della BCE entro la fine dell'anno.
Movimenti nei rendimenti
- Il rendimento del bond tedesco a 2 anni, sensibile ai tassi di interesse, è sceso al 2,139%.
- Il rendimento del bond a 10 anni è calato fino al 2,143%.
Questi movimenti riflettono l'aspettativa di tagli dei tassi di interesse per sostenere un'economia in difficoltà, spesso associata a segnali di recessione.
Curva dei rendimenti e segnali di recessione
Generalmente, i rendimenti delle obbligazioni a lungo termine sono più alti di quelli a breve termine. Quando questa tendenza si inverte, come accaduto di recente, si parla di "inversione" della curva dei rendimenti. Questo fenomeno è spesso visto come un segnale di recessione che potrebbe manifestarsi entro uno o due anni.
Solitamente la curva diventa poi positiva prima dell'inizio di una recessione, con i rendimenti a breve termine che scendono più rapidamente in previsione di tagli dei tassi di interesse a sostegno di un'economia in indebolimento.
La curva dei rendimenti statunitense si è già invertita ad agosto, anticipando la stessa dinamica osservata in Germania.
Il grafico sotto mostra il differenziale dei tassi tedeschi a 10 anni con il due anni.
L’area rossa segnala il periodo in cui la curva si è invertita, con il rendimento dei due anni maggiore del 10 anni. Oggi siamo sulla parità.
Commento degli esperti
Secondo Kenneth Broux, responsabile della ricerca su tassi e cambi presso Societe Generale, l’inversione della curva tedesca è più che simbolica. Broux ha sottolineato che in un contesto di PMI deboli, si riapre il dibattito su un possibile taglio dei tassi da parte della BCE a ottobre.
“Sono indietro rispetto all’andamento dell’inflazione e alla crescita”, ha aggiunto Broux.
Dati economici recenti
I dati relativi agli indici PMI pubblicati lunedì hanno evidenziato una forte contrazione del settore dei servizi francese a settembre, nonostante un agosto positivo grazie ai Giochi Olimpici. Anche i dati tedeschi hanno mostrato una contrazione significativa dell'attività imprenditoriale, la più rapida degli ultimi sette mesi.
I mercati attualmente stimano una probabilità di circa un terzo che la BCE riduca i tassi di 25 punti base nella prossima riunione di ottobre.
Differenza tra rendimenti tedeschi e francesi
I titoli di Stato francesi hanno subito un impatto minore rispetto a quelli tedeschi, indicando che gli investitori potrebbero percepire i titoli tedeschi come beni rifugio, mentre il rendimento a 10 anni della Francia è sceso di 3 punti base al 2,93%.
Questa differenza ha ampliato il divario tra i rendimenti a 10 anni tedeschi e francesi a 77 punti base, il massimo dalla volatilità di agosto. Tale spread rappresenta il premio di rischio richiesto dagli investitori per detenere titoli francesi, e ha ricevuto maggiore attenzione in seguito alle recenti elezioni parlamentari francesi.
Situazione in Italia
Anche i rendimenti a 10 anni dell'Italia sono scesi portandosi al 3,515%. Il divario tra i rendimenti italiani e tedeschi è di 133 punti base, un segnale di differente percezione del rischio da parte degli investitori sui debiti sovrani europei.
La normalizzazione della Curva in Usa
L’inversione della curva tedesca arriva qualche mese dopo quella americana, come mostra il grafico. Il ritorno a una situazione di normalità è ben accetto dal mercato in quanto riporta a un migliore funzionamento di tutte le interazioni fra i vari asset finanziari.
Il dibattito in Usa è se al prossimo meeting, la Fed opererà un altro taglio deciso di 50 punti base come quello appena varato o di 25 punti base. Comunque vada sembra che la direzione sia presa con i tassi a breve che normalmente risentono molto delle decisioni di politica monetaria della Fed.
Il grafico sotto mostra la differenza (spread) tra il rendimento dei tassi a 10 anni Usa e il due anni. E’ lo stesso tipo di grafico che abbiamo visto in alto, solo che al posto di analizzare le due scadenze del Bund si analizzano quelle dei Treasury Usa.
Da tempo i mercati mettono a disposizione degli strumenti per guadagnare in caso di un ritorno a uno scenario di normalità della curva dei tassi. Uno tra questi sono i bond steepener dove appunto la traduzione letterale è “più ripido”, puntano infatti all’irripidimento della curva dei tassi con il decennale che rende di più del due anni.
Lo steepener targato Barclays
Barclays ha quotato sul mercato un bond steepener a 5 anni in dollari con Isin XS2822174905: con un rendimento del 5,12% fisso i primi due anni poi, per i successivi tre anni, si punta alla normalizzazione della curva dei tassi, con un rendimento pari a ben 5 volte lo spread tra il 10 anni americano e il due anni con un minimo di 0 a un massimo di 10% all’anno. Scadenza 14 agosto 2029.
I numeri parlano da soli. Oggi un 5 anni americano rende il 3,54% molto sotto al 5,12% e, in seguito, con un moltiplicatore di 5 volte sarà sufficiente che lo spread fra il 10 e il due anni Usa si riporti a +0,708% per superare il rendimento del Treasury.
Il grafico sotto mostra come in un periodo normale il differenziale dei tassi 10-2 anni Usa è arrivato a livelli molto elevati, senza neppure andare troppo indietro nel tempo nel 2014 abbiamo superato ampiamente il 2% che moltiplicato per il fattore di leva 5 del nostro bond, arriva a un rendimento del 10%, il massimo espresso dal bond di Barclays. Con un differenziale dell’1,5% arriveremmo al 7,5% con un 1% al 5% a zero o sotto il rendimento degli ultimi tre anni sarà zero. Il tutto, in un mondo dove ci si attende un calo dei tassi, questo è importante perché, se queste si confermeranno le proiezioni dei tassi, il bond potrebbe portarsi sopra la pari permettendo un disinvestimento in anticipo, magari con un capital gain.
Perché la normalizzazione può essere un ottimo vantaggio
Un prodotto, un tempo molto amato (quando i tassi erano a livelli normali) erano i bond steepener, perché riuscivano a rendere qualcosa di più dei bond tradizionali, sfruttando proprio il differenziale dei tassi a lungo termine e a breve.
Oggi con differenziali poco sopra lo zero scommettere che, fra due anni, si possa tornare in uno scenario di normalità non sembra una puntata così rischiosa. Non stiamo scommettendo che il ritorno alla normalità arrivi domani ma fra due anni!
In passato quando la Fed ha avviato una politica di tagli di tassi il ritorno alla normalità è stata la regola come mostrato dall’immagine sotto.
Il grafico mette in evidenza come si è evoluto lo spread del 10 e due anni americano (linea blu) quando la Fed ha tagliato i tassi, linea bianca.
Dal grafico si evince come siamo arrivati a un livello elevato dei tassi Usa. In passato, scendendo da livelli simili, il differenziale tra il rendimento americano a 10 anni e quello a due si è ampliato (linea bianca che cala, linea blu che sale). Il prodotto di Barclays moltiplica per 5 questo differenziale (linea blu) nel calcolare il rendimento del bond negli ultimi tre anni.
Come funziona il bond
I primi due anni la cedola è fissa al 5,12%. Le date di pagamento delle cedole sono: il 18 agosto 2025, il 17 agosto 2026, il 16 agosto, 2027, il 16 agosto 2028 e il 16 agosto 2029.
Dalla data del 16 agosto 2025 e 2026, la cedola sarà fissa al 5,12% lordo annuo, per i tre anni seguenti si passa a cinque volte la differenza tra l’indice ICE Swap rate USD 10Y SOFR e l’ICE Swap l’USD 2Y SOFR ICE.
Il livello del tasso di riferimento per ciascun periodo degli interessi sarà determinato facendo riferimento alla schermata Bloomberg USISSO10 Index e USISSO02 Index ore 11:00 a.m. (Ora di New York) 2 giorni lavorativi a New York precedenti l'inizio di quel periodo di interesse. I due indici ricalcano abbastanza fedelmente l’andamento dei tassi dei Treasury a 10 e due anni.
L’ammontare sarà determinato dallo spread fra i due tassi nel giorno di rilevazione per il valore nominale e i giorni di maturazione degli interessi sull’anno.
Il valore nominale del bond è pari a 1.000 dollari, dunque 1.000 dollari rappresenta anche il lotto minimo.
In una scala di rischio 1 a 6, questo bond è stato valutato a rischio 2.
Il rischio è legato alla solidità di Barclays, il default dell’emittente potrebbe tradursi in un default nel pagamento del bond. Barclays ha un rating molto solido: A1 da Moody’s, e A+ da Standard & Poor’s.
Il rischio / opportunità cambio
Il bond è in dollari, significa che per acquistarlo bisogna cambiare gli euro in dollari. Avere una diversificazione monetaria in portafoglio è sempre utile, ma questa ovviamente va pianificata con il proprio consulente. Un bond in dollari significa che l’investitore è esposto al rischio o opportunità del cambio. Se nei 5 anni, o durante la durata dell'investimento, il dollaro dovesse rivalutarsi sull’euro allora l’investitore vedrà la performance del proprio investimento migliorare in funzione del cambio. Se il dollaro avrà guadagnato il 10% allora l’intero capitale investito più le cedole verranno rivalutate.
Al contrario un calo del dollaro sull’euro, diciamo del 10%, ridurrebbe le performance finali calcolate in euro.
Informazioni
Attenzione: Il Bond XS2822174905 è soggetto ad un livello di rischio pari a 2 su una scala da 1 a 7.
Ricordiamo che investire in bond espone l’investitore al rischio fallimento dell’emittente, caso che può comportare la perdita dell’intero investimento. Barclays gode di un buon rating:
- A1 da Moody’s
- A+ da Standard & Poor’s
I potenziali rendimenti indicati sono sempre al lordo della tassazione. Prima di ogni investimento leggere sempre tutti i documenti scaricabili dalla pagina del prodotto dell’emittente.
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