Tci fa muro contro la cessione di Aspi


Il fondo Usa si opporrà alla cessione di Aspi a un prezzo che non condivide. Amouyal, partner del fondo in un’intervista propone un’operazione in cui la quota di Autostrade riferibile ai Benetton venga ceduta a Cdp, lasciando nel capitale i soci di minoranza i Atlantia. A fine mattinata le azioni della holding della famiglia Benetton mantengono la rotta positiva nonostante le polemiche.


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Intervista del Corriere al partner del fondo Amouyal

L’hedge fund attivista Tci Fund Management si conferma alla guida dell’opposizione contro la cessione dell’88% di Autostrade per l’Italia (Aspi). In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Jonathan Amouyal, partner del fondo Usa, conferma la sua contrarietà alla cessione di Aspi «a un prezzo che non condivide». In alternativa presenta una proposta per cui la partecipazione di Aspi venga scissa da Atlantia, con la cessione a Cassa depositi e prestiti della quota riferibile ai Benetton, senza coinvolgere i soci di minoranza nel capitale di Aspi.

Tci chiede anche che il governo approvi il piano economico finanziario (Pef) di Aspi, senza il quale è impossibile formulare un’offerta, in alternativa mette sul piatto la possibilità di organizzare una gara internazionale oppure trovare una soluzione per l’uscita dei Benetton senza forzare gli altri azionisti. La proposta del fondo in una eventuale operazione di spin-off punta a chiarire una serie di elementi: come sarebbero gestiti i waiver del debito garantito da Atlantia su Aspi; quale sarebbe la gestione delle indemnities per i rischi; come sarà ridotto il debito nella holding (4,8 miliardi a fine 2020 e in parte già ridotto dalla cessione del 49% di Telepass per 1 miliardo).

Si riaccende la questione posta sul tavolo a luglio da Hohn

Già la scorsa estate il fondo guidato da Chris Hohn era stato protagonista di una protesta degli azionisti di minoranza di Autostrade che temevano una valorizzazione «non adeguata» di Aspi. Lo stesso Tci aveva inviato una denuncia alla Commissione europea per «espropriazione illegittima» da parte del governo italiano della società autostradale. Hohn all’epoca aveva indicato il valore di Atlantia intorno agli 11-12 miliardi di euro (per il 100% del capitale). A ottobre, poi, Tci è salito nel capitale sociale di Atlantia, portandosi oltre la soglia rilevante del 10%.

Il 31 maggio toccherà all’assemblea decidere se approvare o meno l’offerta della cordata di Cdp che complessivamente valuta Autostrade 9,3 miliardi.

Il titolo Atlantia non risente dello scossone

A fine mattinata le azioni della holding della famiglia Benetton mantengono la rotta positiva nonostante le polemiche. Alle 12 il titolo scambia in rialzo dell’1,31% a 16,25 euro.

«L’approvazione della proposta di Cdp eliminerebbe il rischio politico, risolverebbe il problema del debito nella holding ed assicurerebbe flessibilità finanziaria ad Atlantia per asset rotation o supportare Abertis, il cui leverage rimane elevato (2022E D/EBITDA a 6.4x)», scrivono gli analisti di Equita Sim (rating Hold con TP 18,4 euro).

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