Telecom Italia in forte crescita su parole di Gualtieri e indiscrezioni su KKR


Le parole del Ministro Gualtieri hanno incoraggiato il confronto per un’infrastruttura integrata sulla banda larga, mentre Bloomberg scrive di una possibile acquisizione del 42% della rete secondaria Telecom da parte di KKR


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Rally di Telecom Italia

Nonostante l’aumentare sui mercati delle preoccupazioni per il diffondersi del coronavirus al di fuori dalla Cina, il titolo Telecom Italia guadagna oltre il 3% a Piazza Affari, con le azioni che tornano sopra i 52,80 euro.

Il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha affermato quanto l’Italia “abbia bisogno di accelerare sul sentiero dell’innovazione tecnologica”, sviluppo che deve passare attraverso “un’infrastruttura nazionale di comunicazione in banda ultra larga, basata su una capacità di trasmissione dati efficace e veloce”, aprendo così a un’unica rete.

Le dichiarazioni del Ministro seguono quelle del presidente di Tim, Salvatore Rossi, il quale aveva auspicato un accordo in tempi rapidi per un’integrazione della rete fissa del colosso tlc e di Open Fiber. Prima arriverà questo accordo e “meglio è”, affermava Rossi, anche perché “è uno spreco che due concorrenti scavino a mezzo metro l’uno dall’altro”.

Le indiscrezioni di Bloomberg sul fondo KKR

Nel frattempo, l’agenzia Bloomberg scrive che il fondo KKR potrebbe offrire 7,5 miliardi di euro per il 42% della rete secondaria di Telecom, ovvero quella in rame e in fibra che arriva nelle case dalle cabine in strada.

L’offerta, spiega l’agenzia, comprenderebbe anche l’impegno di KKR a supportare Tim in un’offerta per il controllo di Open Fiber. Già lo scorso 13 febbraio la stessa Bloomberg aveva riferito che KKR era stato individuato da Telecom Italia quale partner per la creazione di una rete unica integrando quella di Open Fiber.

"C'è molto appetito per le infrastrutture tlc”, spigano gli esperti di Mediobanca Securities, “e questo potrebbe consentire a Tim di coinvolgere i fondi di private equity in un deal sulla sua rete con o senza Open Fiber”.

Con una valutazione intorno ai 7 miliardi di euro, “Tim potrà ridurre il debito di 3,5 miliardi, una riduzione che si aggiungerebbe a quella di 2 miliardi proveniente dalle torri e dalla joint venture sul credito al consumo”.

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