Telecom Italia in forte ribasso con i dubbi sull’offerta di KKR
Le recenti dichiarazioni dell’azionista Vivendi lasciano presagire ulteriori difficoltà per l’eventuale OPA di KKR su Telecom Italia, spingendo gli investitori ad alleggerire le loro posizioni sulle azioni del gruppo italiano.
Il calo in borsa
Giornata in controtendenza a Piazza Affari per Telecom Italia, in profondo rosso sui timori di un possibile passo indietro di KKR, mentre il Ftse Mib apre la settimana di slancio (+0,80%).
Le azioni TIM arrivano a cedere oltre il 3% a circa due ore dall’inizio delle contrattazioni dopo essere state anche fermate in asta di volatilità e vengono scambiate a 0,44 euro.
Le vendite odierne allontanano ulteriormente il titolo Telecom da quota 0,50 euro, cifra offerta dal fondo KKR e toccata dalle azioni del gruppo lo scorso 25 novembre sulla scia dell’entusiasmo per la mossa degli americani.
Passo indietro di KKR?
Il gruppo Vivendi, proprietari di circa il 24% di Telecom Italia, aveva dichiarato a La Repubblica nel corso del weekend di accogliere favorevolmente il progetto di passaggio del controllo della rete allo Stato, qualora fosse propedeutico ad una strategia istituzionale e permetta di mantenere il valore del suo investimento.
Si tratta di un cambio nella posizione dei francesi rispetto al passato quando Vivendi aveva manifestato timori sul passaggio di controllo della rete.
Secondo gli analisti di Equita, “la posizione di Vivendi lascerebbe intendere che Vivendi sia favorevole a che Tim proceda verso un progetto di spin-off della rete fissa e di aggregazione della rete con Open Fiber”, società che appartiene a Cdp e al fondo Macquarie.
Non sarebbe chiaro, dunque, “se questo progetto sia allineato o alternativo all’offerta di KKR sul capitale di TIM”, sottolineano dalla sim milanese.
In questa incertezza, gli investitori stanno alleggerendo le posizioni in Telecom Italia, visto anche il carattere non vincolante dell’offerta di KKR che ancora deve essere approvata dal cda del gruppo e “che potrebbe non procedere se il board supportasse un progetto di spin-off della rete autonoma”.
Il fondo americano, infatti, aveva posto tra le condizioni l’approvazione del board all’OPA, oltre al via libera delle autorità.
Inoltre, aggiungono da Equita, “KKR potrebbe avere difficoltà a raccogliere il 51% del capitale della compagnia di tlc, nel caso in cui sia Vivendi che Cdp non fossero intenzionate a consegnare i titoli”.
Alla luce della situazione, da Equita mantengono la posizione ‘hold’ sul titolo Telecom e un prezzo obiettivo di 0,32 euro, più basso rispetto a quello attuale e calcolato prima dell’annuncio dell’Opa di KKR.
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