Telecomando unico in Europa. Mediaset conquista il 9,6% di ProSiebenSat.1
Risiko d’Europa. Dopo l’operazione Essilor-Luxottica, quella annunciata Fca Renault, ora arriva Mediaset e ProSienbensat dopo Vivendi M7. Obiettivo un polo unico anche nel settore Media.
Ingresso amichevole di Mediaset in ProSiebenSat.1
Il settore televisivo europeo è in fermento. A pochi giorni di distanza dall’annuncio di Vivendi, con la controllata Canal+ che acquisirà M7 e fa il suo ingresso in 7 nuovi Paesi europei, scende in campo anche Mediaset con l’operazione ProSiebenSat.1 Media. Il gruppo di Cologno Monzese guidato da Pier Silvio Berlusconi ha rilevato il 9,6% del capitale sociale del broadcaster tedesco, corrispondente a diritti di voto fino al 9,9% del capitale votante, escludendo le azioni proprie. Mediaset diventa così primo azionista della società.
“L’ingresso amichevole in ProSiebenSat.1 è una scelta di lungo periodo per creare valore in una logica sempre più internazionale."
ProSiebenSat.1 Media è uno dei maggiori grandi gruppi televisivi in Europa con posizione di leadership in Germania, Austria e Svizzera. Mediaset ha una fortissima presenza in Italia e in Spagna.
Mediaset Italia e Mediaset Spagna hanno una forte relazione con ProSiebenSat.1 che dura da 5 anni. Insieme i tre gruppi potranno condividere sinergie di costi e di ricavi e soprattutto rispondere con più forza agli attacchi di Netflix e le altre big mondiali.
Vista la forte presenza di Vivendì nel capitale di Mediaset non è da escludere un futuro deal con il colosso francese.
Secondo gli analisti di Mediobanca il deal ha buone chance di generare importanti sinergie future ma il giudizio sul titolo rimane Neutral con un target a 3,25 euro.
La Francia nel settore bancario
Tornano indietro di qualche anno il quadro è più completo e racconta un lento ma irreversibile processo di integrazione di aziende a livello europeo.
Bnp-Paribas e Credit Agricole, hanno una significativa presenza in Italia. I primi, nel 2006, con un'opa hanno conquistato Bnl, l'ex Banca Nazionale del Lavoro; i secondi, per lungo tempo fra i principali azionisti di Intesa, in occasione della fusione di quest'ultima con il Sanpaolo, hanno acquisito Cariparma e Friuladria, per poi comprare anche Carispezia e salvare tre piccole casse di risparmio.
Amundi, di cui Credit Agricole è azionista di controllo, ha infine comprato da Unicredit la società del risparmio gestito Pioneer, battendo la concorrenza di Poste.
Bnp-Paribas e CreditAgricole, inoltre, sono fra i principali attori italiani del credito al consumo, rispettivamente con Findomestic e Agos Ducato.
L'imprenditore bretone Vincent Bollorè è il secondo azionista di Mediobanca (con circa l'8% del capitale), e attraverso Vivendi è il primo socio di Telecom Italia (24% circa) e il secondo di Mediaset(28,8%). Groupama ha acquistato Nuova Tirrenia da Generali.
L'integrazione in altri settori
Nel lusso, il gruppo Lvmh guidato da Bernard Arnault controlla Bulgari, Fendi, Emilio Pucci, Loro Piana, Acqua di Parma, Cova, Cipriani a Venezia, Splendid a Portofino, mentre Kering (ex Ppr) di Francois-Henri Pinault ha fra le sue controllate Gucci, Bottega Veneta, Brioni, Richard Ginori, Brioni, Pomellato.
Nell'industria alimentare, due fra i principali marchi del settore lattiero sono in mano francese: Lactalis della famiglia Besnier controlla infatti Galbani e Parmalat, mentre anche la società Eridania è controllata al 100% dal colosso francese Cristal Union dal 2016.
Quanto all'energia, Edison fa capo alla francese Edf, e il secondo socio di Acea, con il 23,33%, è Engie (ex Suez-Gaz de France).
Anche la grande distribuzione d'oltralpe è presente in forze in Italia con i marchi Carrefour, Auchan, Decathlon, Leroy Merlin.
Storica è poi la partnership italo-francese di St Microelectronics.
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