Tenaris convince gli analisti ma titolo colpito dalle vendite
I risultati diffusi nei giorni scorsi sono stati accolti positivamente sia dal mercato che dagli analisti, ma oggi il calo del petrolio colpisce i titoli del settore energetico.
Fiducia su Tenaris
Pioggia di giudizi positivi su Tenaris sulla scia dei risultati diffusi nei giorni scorsi caratterizzati da importanti record e una guidance sorprendente.
Da Banca Akros hanno aumentato da 21 a 22 euro il prezzo obiettivo sul titolo da 21 a 22 euro, confermando la raccomandazione ‘buy’.
“Ricavi ed Ebitda sono attesi migliorare ulteriormente nel primo semestre 2023”, sottolineano dall’istituto, oltre ad aver aumentato le loro stime di eps del 16,1% sul 2023 e del 7% sul 2024.
Gli analisti di Bank of America confermano la raccomandazione ‘buy’ e il target price di 40 dollari, visti i 36 dollari della chiusura di ieri a New York.
La decisione di BofA arriva dopo “un altro forte trimestre” emerso dai conti degli ultimi tre mesi del 2022 e il “forte” outlook fornito dalla società, a cui si aggiungono le attese degli analisti per il dividendo, mentre il titolo Tenaris resta “una raccomandazione chiave” dei suoi esperti.
Momentum favorevole
Aumento del target price su Tenaris anche da Equita Sim, portandolo a 19 euro (+7%), con conferma della raccomandazione ‘hold’.
Dalla sim hanno aggiornato le loro stime “per incorporare i risultati del quarto trimestre 2022 e un outlook per il primo semestre 2023 superiori alle attese e una dinamica sui prezzi dei tubi piu'' favorevole rispetto alle nostre precedenti stime”, pertanto, le previsioni di Ebitda salgono del 26% sul 2023 e del 29% sul 2024.
“Il momentum sulle stime resta favorevole e la valutazione non particolarmente elevata, ma confermiamo l’hold per l’incertezza macro e l’upside limitato rispetto alla nostra valutazione fondamentale, che sconta una profittabilità più vicina alla media storica nel medio-termine”, concludono da Equita.
Nelle prossime settimane, il titolo Tenaris potrebbe beneficiare di “un’ulteriore revisione al rialzo delle stime di consensus sugli utili e delle condizioni favorevoli del mercato delle commodity grazie alla riapertura della Cina”, prevedono da WebSim.
Se dalla sim alzano il target price su Tenaris da 18 a 19,55, gli esperti riducono la raccomandazione a ‘neutral’, visto il “modesto upside rispetto alla quotazione raggiunta con il rally delle ultime settimane”.
Titolo debole a Milano
A Piazza Affari, intanto, il titolo Tenaris è preda delle prese di profitto dopo il +8% della chiusura di ieri e cede il 3% dopo due ore di contrattazioni, con un minimo toccato a 16,71 euro per azione.
Sulla performance pesa anche il calo di oltre il 2% sia del Brent (83,41 dollari) che del greggio WTI (76,80 dollari).
I timori per una domanda debole, sostenuti dalle prospettive di ulteriori rialzi dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, e da un’offerta vista ancora ampia condizionano le quotazioni del petrolio, considerando anche che un dollaro più forte rende il greggio più costoso per i detentori di altre valute.
Panoramica che condiziona tutto il settore petrolifero, visti i cali di Saipem (-1,50%), Eni (-1,30%) e Saras (-1,20%), mentre in Europa sono venduti i titoli di Equinor (-1,80%), Repsol (-1,70%), BP (-1,40%), TotalEnergies (-1,30%), Shell (-1,20%) e Galp (-1%).
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