Tesla, AI sotto inchiesta: si inceppa il sogno del Full Self-Driving

Passaggi col rosso e tratte in contromano: l’autorità Usa per la sicurezza stradale indaga su 2,9 milioni di veicoli con guida autonoma. L’inchiesta tocca il cuore del progetto più ambizioso di Musk e pesa su un titolo che tratta a 300 volte gli utili attesi
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Oltre 50 segnalazioni di manovre errate, 14 incidenti, 23 feriti
Nuove nubi si addensano su Tesla. La National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) ha aperto un’indagine preliminare sul sistema di guida assistita Full Self-Driving (FSD), dopo oltre cinquanta segnalazioni di manovre pericolose. L’agenzia americana cita due scenari ricorrenti: auto che attraversano incroci con il semaforo rosso e cambi di direzione con incanalamento nella corsia sbagliata, quella dove il traffico avanza in senso opposto. Secondo Barron’s, l’inchiesta riguarda quasi 2,9 milioni di veicoli Tesla venduti negli Stati Uniti.
L’indagine punta a valutare “la frequenza e le potenziali conseguenze per la sicurezza” dei comportamenti del FSD. La NHTSA precisa che il sistema “richiede sempre la supervisione attiva del conducente”, ma in diversi casi questa non sarebbe bastata a evitare incidenti. CNBC riferisce di 58 episodi segnalati, inclusi 14 incidenti e 23 feriti, in sei dei quali le auto avrebbero attraversato incroci con il rosso, urtando altri veicoli.
Tesla ha rilasciato in settimana un aggiornamento software, ma non ha commentato l’apertura dell’inchiesta. NHTSA sottolinea che questa fase di “valutazione preliminare” potrebbe precedere un richiamo, se venisse accertato un rischio per la sicurezza pubblica. Per il gruppo di Elon Musk, non sarebbe la prima volta: nel 2023 furono richiamati circa due milioni di veicoli per modifiche all’Autopilot, il sistema di guida autonoma precedente all’attuale FSD.
L’ombra sui robotaxi di Austin
L’inchiesta potrebbe estendersi anche al servizio robotaxi che Tesla ha avviato a giugno ad Austin, in Texas, basato proprio sulla tecnologia FSD. L’iniziativa, salutata allora come una rivoluzione della mobilità, ha contribuito al balzo del 36% del titolo Tesla negli ultimi quattro mesi. Ma secondo alcune testimonianze raccolte dall’NHTSA, le vetture del servizio avrebbero mostrato “comportamenti anomali”: frenate improvvise, cambi di corsia errati e difficoltà nel riconoscere semafori e segnali stradali.
A rischio la narrativa che giustifica multipli di Borsa stellari
Questi episodi mettono in discussione la narrativa che da anni sostiene la valutazione astronomica di Tesla. Il titolo oggi arretra dell’1,7% a 431 dollari, una quotazione che corrisponde a circa 300 volte gli utili attesi per il 2025 e 200 volte quelli stimati per il 2026. Si tratta di multipli stellari anche per pure società tecnologiche, e Tesla, al momento, resta comunque un costruttore automobilistico. Questo non impedisce a numerosi analisti, veri fan di Tesla, di giustificare la maxi-valutazione. Fra di loro spicca Dan Ives di Wedbush, che cita spesso “le opportunità illimitate dell’intelligenza artificiale” applicata alla guida autonoma, ai robotaxi e al robot umanoide Optimus.
Il nodo della fiducia
Al momento 20 analisti su 45 raccomandano di comprare il titolo, 17 restano neutrali e otto suggeriscono di vendere. Il target price medio è di 356 dollari, circa il 19% in meno rispetto alla quotazione attuale. L’indagine NHTSA potrebbe quindi rappresentare un punto di svolta: un richiamo o anche solo l’ipotesi di restrizioni operative sul FSD o sul robotaxi incrinerebbe la fiducia che sostiene i multipli record di Tesla.
Per gli investitori, il rischio non è solo tecnico ma reputazionale. Tesla si è costruita l’immagine di pioniera dell’AI applicata alla mobilità; ma ogni incidente, ogni inchiesta, ogni segnale di fallibilità del software mina la promessa di un futuro “driverless”. Il mercato non valuta soltanto gli utili di oggi, ma la credibilità del sogno di domani.
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