Tesla apre i supercharger agli EV di Ford e GM

Per Tesla previsti maggiori ricavi fino a 12 miliardi di dollari all’anno. RBC Capital conferma il target a 297 dollari e dice: nel 2040 la produzione di mega-batterie varrà più del business delle auto

Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


Accordo dopo 18 mesi di negoziato

Mentre continua la battaglia dei prezzi sul mercato delle auto elettriche, Tesla mette a segno un accordo con le concorrenti Ford e GM che potrebbe fruttarle fra i sei e i 12 miliardi di maggiori ricavi all’anno. Dopo 18 mesi di negoziati che hanno riguardato aspetti tecnici e legali, Tesla e le due Case concorrenti hanno annunciato giovedì 29 febbraio che in Nord America i veicoli elettrici di Ford e GM potranno accedere alla rete dei super-charger veloci di Tesla. Entusiasta il Ceo di Ford, Jim Farley, ha scritto su Linkedin: “L’ho provato personalmente e funziona benissimo”.

Oggi la rete Tesla in Canada e Stati Uniti conta 12.000 stazioni di ricarica veloce, pari a circa un terzo del totale delle stazioni di ricarica esistenti. La Ceo di General Motors, Mary Barra, ha sottolineato che grazie a questo accordo GM potrà evitare di spendere 400 milioni di dollari per portare a termine un piano già approvato per la costruzione di proprie stazioni di ricarica.

Tesla diventa lo standard della ricarica per l’industria degli EV

Tesla diventa quindi lo standard per la ricarica degli EV in Nord America, segnando un notevole successo personale per Elon Musk che ha sempre difeso i forti investimenti per sviluppare una rete propria di stazioni veloci, facendone un punto di forza della politica commerciale del suo gruppo. La collaborazione con i concorrenti rappresenta una netta inversione di marcia e qualcuno si interroga se non possa avere conseguenze negative sulle vendite di auto.

Non la pensa così Sam Fiorani, vicepresidente della società di ricerca AFS (AutoForecast Solutions), secondo il quale Tesla avrà enormi vantaggi finanziari da questa intesa, in termini di crediti ambientali e di commissioni incassate sulle ricariche. Interpellato da Cnbc, Fiorani dice che Tesla potrà avere fra i sei e i 12 miliardi di dollari di maggiori ricavi annui, da qui al 2030, grazie all’allargamento del business della ricarica delle auto.

Quanto al rischio che l’accordo favorisca le vendite di Ford e GM, Fiorani dice: “Le persone che acquistano una Tesla difficilmente fanno acquisti incrociati di Kia, Ford o Mercedes, perché vogliono semplicemente una Tesla. La concorrenza sarà sempre più forte e Tesla perderà inevitabilmente alcune vendite a favore dei rivali, ma la fedeltà al marchio significa che la stragrande maggioranza dei proprietari tornerà a Tesla”.

RBC Capital conferma il target price a 297 dollari

Con l’azione Tesla a 201,88 dollari, in calo del 18% dall’inizio dell’anno, l’analista Tom Narayan di RBC Capital Markets ha ribadito la raccomandazione positiva sul titolo (Outperform) e il target price a 297 dollari. Oggi la media dei target price dei 46 analisti che coprono Tesla è sensibilmente più bassa, pari a 212 dollari, solo il 5% più su della quotazione attuale.

Narayan vede una opportunità di acquisto in Tesla soprattutto per le previsioni di sviluppo del business dell’energy storage su larga scala, dove Tesla realizza i Megapack, accumulatori di energia indispensabili per sviluppare le energie rinnovabili dell’eolico e del fotovoltaico. Nel 2023 con l’energy storage Tesla ha generato un fatturato di 6 miliardi di dollari pari al 6,2% del totale dei ricavi del gruppo (96,7 miliardi di dollari), con una crescita del 54% sull’anno precedente.

Tesla è scambiata a un P/E doppio di Nvidia

Narayan prevede che entro il 2040 serviranno ogni anno a livello globale 2 Terawatt/ora di nuova capacità di accumulo su larga scala, e l’energy storage diventerà un business da 600 miliardi di dollari annui, di cui Tesla avrà una quota di mercato di almeno il 15% (90 miliardi di dollari). Attraverso un avventuroso metodo di valutazione, l’analista di RBC arriva a dire che oggi la divisione energy storage di Tesla dovrebbe valere 120 miliardi di dollari, su un valore di Borsa complessivo della società di 632 miliardi. La previsione finale è che nel 2040 la produzione di Megapack avrà un valore superiore al business delle auto.Intanto oggi a Wall Street Tesla vale 72 volte gli utili previsti per l’anno in corso, esattamente il doppio di Nvidia che è scambiata a un P/E di 35 volte.

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy
Aziende citate nell'Articolo

Titolo:
Codice: TSLA.US
Isin: US88160R1014
Rimani aggiornato su: Tesla

Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy
Maggiori Informazioni
Seguici su Telegram

Bond a 5 anni in dollari

I primi due anni cedola fissa al 5,12% poi cedola variabile fino al 10%

Chi siamo

Orafinanza.it è il sito d'informazione e approfondimento nel mondo della finanza. Una redazione di giornalisti e analisti finanziari propone quotidianamente idee e approfondimenti per accompagnarti nei tuoi investimenti.

Approfondimenti, guide e tutorial ti renderanno un esperto nel settore della finanza permettendoti di gestire al meglio i tuoi investimenti.

Maggiori Informazioni


Feed Rss

Dubbi o domande?

Scrivici un messaggio e ti risponderemo il prima possibile.

Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy



Orafinanza.it
è un progetto di Fucina del Tag srl


V.le Monza, 259
20126 Milano
P.IVA 12077140965


Note legali
Privacy
Cookie Policy

OraFinanza.it è una testata giornalistica a tema economico e finanziario. Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 50 del 07/04/2022

La redazione di OraFinanza.it