Tesla arranca? Rivian può accelerare con il boom dei furgoni
Apprezzata per i suoi Suv e pick-up elettrici, l’azienda si è liberata dall’esclusiva che la obbligava a vendere i van elettrici solo al suo azionista Amazon. Un’analisi delle flotte di Ups, FedEx e Dhl arriva a indicare una domanda potenziale di 10 miliardi di dollari
L’anno è partito male: quotazioni in calo del 27%
Di fronte alla nube di incertezza che ha avvolto Tesla dopo le indicazioni caute sul 2024, il basso livello delle quotazioni di Rivian offre un’occasione interessante per chi sta valutando un investimento alternativo nel settore delle auto elettriche.
Per quanto abituati alla forte volatilità del titolo (nello scorso mese di luglio è raddoppiato in 30 giorni), gli azionisti di Rivian sono perplessi di fronte a un calo delle quotazioni di cui sfugge il motivo. Con il ribasso di mercoledì 24 gennaio (-4,3%), il calo dall’inizio dell’anno è del 27%.
Rivian ha adottato un approccio insolito tra le start-up che producono veicoli elettrici. Invece che sfidare direttamente il colosso Tesla nel settore delle berline, Rivian offre prodotti diversi: un pick-up e un Suv che incontrano il gradimento del pubblico, e soprattutto un furgone elettrico per il quale ha ottenuto un grosso ordine da Amazon, suo investitore iniziale.
Nel 2023 consegne aumentate del 150%
La discesa delle azioni è partita dopo l’annuncio di dati di produzione del quarto trimestre migliori del previsto, che hanno portato il totale dell’intero anno 2023 a 57.232 veicoli prodotti, meglio dei 54.000 indicati dall’azienda a fine novembre. Il problema potrebbero essere le consegne: la produzione è stata un record, ma Rivian ha consegnato nel trimestre 13.972 veicoli, in calo rispetto ai 15.564 del terzo trimestre. Barron’s sottolinea che non dovrebbe essere un grosso problema per le quotazioni, perché tutti i prodotti realizzati da Rivian vengono venduti: non c'è una giacenza di veicoli invenduti che si accumulano. Complessivamente, nel 2023 la produzione è aumentata di circa il 135% rispetto all'anno precedente. Le consegne sono salite a 50.122 unità, con un incremento di quasi il 150% rispetto all'anno precedente.
Stop all’esclusiva con Amazon che ha ordinato 100mila furgoni
In più si profila un’importante novità: Rivian e Amazon hanno posto fine al loro accordo di esclusiva e ora Rivian può vendere furgoni elettrici per le consegne anche ad altri clienti.
Amazon ha già 10.000 furgoni Rivian in servizio, i primi di un ordine complessivo di 100mila furgoni che sarà completato entro il 2030.
È certamente logico che altre aziende di consegne scelgano di espandere le proprie flotte con veicoli elettrici.
Nel 2020 Ups (United Parcel Service) ha ordinato 10.000 furgoni elettrici per le consegne da Arrival dopo aver investito nella start-up di veicoli elettrici. Ma Arrival ha avuto difficoltà sia dal punto di vista operativo che finanziario e il gigante delle consegne oggi sta considerando altri possibili fornitori per i nuovi furgoni elettrici. UPS ha oggi una flotta di 125.000 veicoli, tra cui oltre 15.000 veicoli a carburante alternativo.
Il Gruppo DHL punta ad avere emissioni nette zero dalle sue operazioni logistiche entro il 2050. L'obiettivo è in parte raggiungibile elettrificando il 60% dei suoi veicoli per le consegne di primo e ultimo miglio. Ciò comporterà quasi 28.000 veicoli elettrici in funzione per il ritiro e la consegna entro il 2030.
FedEx possiede attualmente decine di migliaia di veicoli per il ritiro e la consegna a livello globale. Ha già in servizio oltre 6.000 veicoli a carburante alternativo. L'azienda ha dichiarato che prevede che la metà dei nuovi veicoli per le consegne sarà elettrica entro il 2025 e che il 100% di essi sarà elettrico entro il 2039.
Non va dimenticato che il mese scorso Rivian e AT&T hanno annunciato una partnership: a partire da quest’anno l'azienda di telecomunicazioni prevede di arricchire la sua flotta di mezzi con furgoni Rivian.
Il furgone, un gioiello nascosto da 10 miliardi di dollari
Il furgone è solo uno dei prodotti di Rivian, ma potrebbe essere il gioiello nascosto dell’azienda e dei suoi azionisti nei prossimi anni. Un gioiello che, secondo The Motley Fool, potrebbe da solo valere 10 miliardi di dollari di ricavi entro il 2030.
Oggi il consensus degli analisti si aspetta che Rivian chiuda il 2023 con ricavi a 4,3 miliardi di dollari, che dovrebbero salire quest’anno a 6,1 miliardi per superare i 10 miliardi nel 2025. La crescita dei ricavi dovrebbe venire accompagnata da una riduzione delle perdite, ancora molto ingenti: 6,3 miliardi previsti nel 2023, 4,3 miliardi nel 2024 e 3,1 miliardi nel 2025.
Per ora la società è ben dotata finanziariamente con una posizione finanziaria netta positiva di 10 miliardi, che se verranno centrati i numeri esposti qui sopra dovrebbe ridursi a solo 1,6 miliardi a fine 2025. Al momento non è indicata una data quando Rivian dovrebbe diventare profittevole.
Al prezzo attuale delle azioni di 15,34 dollari, Rivian capitalizza 14,6 miliardi di dollari. Su 26 analisti che coprono il titolo, 18 dicono che le azioni Rivian sono da comprare e la media dei target price è 25 dollari (upside del 63%).
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