Tesla, continua il calo dai massimi. Investitori delusi dal Battery Day

Sulla società californiana pesa la delusione degli investitori sulla mancanza di “tangibilità” degli obiettivi su auto elettriche e batterie super performanti. Intanto Musk ha deciso di fare causa all’amministrazione Trump sui dazi del 25% sulle componenti importate dalla Cina. Prosegue la discesa del Nasdaq.
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Ieri il titolo ha chiuso in rosso del 10,3% a Wall Street
Tesla si allontana dai massimi di inizio mese a incassa un altro rosso del 10,3% nella chiusura di ieri a Wall Street. A fine seduta il titolo della società californiana passava di mano a 380 dollari, in scia alla delusione del Battery Day del 22 settembre (per l’occasione Musk ha dovuto ammettere che le batterie super performanti non arriveranno prima del 2022).
Intanto, secondo quanto riferiscono fonti di stampa il patron della casa automobilistica elettrica ha deciso di fare causa all’amministrazione Trump per eliminare i dazi del 25% sulle componenti auto che Tesla importa dalla Cina. Non solo la richiesta di ritiro dei dazi, ma anche il rimborso (più interessi) di quanto la società ha già versato per una misura definita dallo stesso Musk «fuorilegge».
Il Battery Day e le prospettive di sviluppo sulle batterie
Martedì, al Battery Day, Musk ha presentato la nuova cella per batterie Tesla, un formato cilindrico più grande chiamato 4680 che può immagazzinare più energia ed è più facile da realizzare. Secondo il Ceo è la chiave per raggiungere l'obiettivo di dimezzare i costi e di aumentare di quasi 100 volte la produzione di batterie entro il 2030. Con le innovazioni nel settore, Tesla potrebbe essere in grado di produrre «20 milioni di veicoli all'anno», ha detto Musk. Questo dovrebbe ridurre i prezzi delle auto elettriche con costi a partire dai 25mila euro. La nuova produzione, però, collegata a quella delle batterie, non dovrebbe arrivare sul mercato prima del 2023.
La progettazione avanzata delle celle a batteria e i nuovi processi di produzione sono promettenti, hanno detto gli esperti, ma si sono chiesti quanto velocemente possano essere implementati e quanto contribuiranno a ridurre i costi complessivi.
In particolare, a deludere gli investitori sarebbe stata la mancanza di tempistiche certe e di “tangibilità”. I due annunci attesi per il “Battery Day”, erano lo sviluppo di una batteria da “un milione di miglia” della durata di 10 anni o più, e un obiettivo specifico di riduzione dei costi (espresso in dollari per chilowattora), che avrebbe finalmente fatto scendere il prezzo di un veicolo elettrico al di sotto di quello di un'auto a benzina. Nessuno dei due annunci è arrivato.
Continua la discesa del Nasdaq
Anche il Nasdaq continua la sua discesa. Ieri il listino tecnologico Usa ha perso un altro 3% con un calo dell’11,8% complessivo dai massimi del 2 settembre. Oltre a Tesla, si sono registrati ribassi anche per Apple (-4,19%), Amazon (-4,13%) e Netflix (-4,19%).
La turbolenza è iniziata quando la Federal Reserve è ritornata a parlare della necessità di nuovi stimoli di natura fiscale, non monetaria.
Nell’audizione di ieri al Congresso, il governatore Jerome Powell ha parlato anche della necessità di aiutare le piccole e medie aziende in modo diretto, in quanto i prestiti erogati dalla Fed con l'assistenza del Tesoro non hanno funzionato. Nel corso dell’audizione, Powell è stato messo sotto accusa perché il fondo speciale da 600 miliardi di dollari che avrebbe dovuto aiutare le aziende chiuse per la pandemia, non è stato praticamente utilizzato, in quanto l’iter burocratico è troppo lento e complicato.
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