Tesla corre verso il secondo split azionario in due anni
La società di Elon Musk ha annunciato un nuovo split azionario finalizzato al pagamento dei dividendi per i suoi azionisti e il titolo è scattato subito in rally.
Secondo split per Tesla
Elon Musk si prepara a lanciare lo split azionario per la sua Tesla per pagare i dividendi agli azionisti. La notizia è stata confermata dalla stessa società tramite un tweet, dopo che dai documenti depositati dalla casa automobilistica era emersa la volontà di avviare le pratiche per l’operazione.
L'Autorità di borsa Usa spiegava che Tesla chiederà all'assemblea annuale degli azionisti “di aumentare il numero autorizzato di azioni ordinarie, al fine di rendere possibile uno split dell'azione ordinaria della compagnia sotto forma di dividendo azionario”.
La proposta di frazionamento verrà presentata alla prossima assemblea degli azionisti Tesla e, in caso di approvazione, si tratterebbe del secondo split in soli due anni, in quanto l’ultimo era stato deciso ad agosto 2020 con un’operazione 5 a 1.
Tesla in rally
La conferma dell’operazione aveva attirato forti acquisti (+8%) sul titolo Tesla nella seduta di ieri a Wall Street, mentre oggi il trend positivo viene confermato anche nei primi scambi di pre-market (+2%).
La ‘passione’ degli investitori per lo split è confermato anche dall’andamento del prezzo delle azioni della società, più che raddoppiate da fine agosto 2020 quando era entrato in vigore il frazionamento, a cui si aggiungono anche i progressi della società sul mercato delle auto.
Nonostante il recupero di ieri, però, il titolo risulta ancora in perdita rispetto all’inizio dell’anno, con un calo del 9% dai primi di gennaio.
Produzione sospesa
Nel frattempo, la decisione di imporre il lockdown a Shanghai ha spinto Tesla a sospendere la produzione della sua fabbrica in città per quattro giorni.
L’impianto si trova nel quartiere Lingang della nuova area di Pudong, area che rientra nella prima fase di isolamento di Shanghai che terminerà venerdì.
Il blocco della produzione in città era già stato deciso da Tesla a metà marzo, dopo i severi controlli introdotti dalla città sui movimenti, con il fine di condurre test di massa.
La fabbrica produce auto Tesla destinate al mercato cinese, oltre ad essere un hub di esportazione cruciale per Germania e Giappone.
Secondo i calcoli di China Passenger Car Association, l’impianto ha consegnato 56.515 veicoli a febbraio, dei quali 33.315 per l’esportazione, corrispondente ad una media di circa 2 mila veicoli al giorno.
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