Tesla consegna 15mila auto in meno delle aspettative. Ma è comunque record

Tesla manca le attese ma segna comunque una crescita record. Il gruppo di Elon Musk ha annunciato consegne nel quarto trimestre del 2022 di 405.278 veicoli, una crescita sì del 40% rispetto al 2021 ma il dato è inferiore alle stime degli analisti, che secondo Bloomberg erano 420.760. Sul fronte della produzione, nello stesso periodo le fabbriche del gruppo hanno sfornato 439.701 veicoli, in aumento del 47% anno su anno.

Il modello più richiesto è il Model 3 che rappresenta il 95% sia delle auto prodotte che di quelle consegnate. "Abbiamo continuato la transizione verso un mix regionale più uniforme di costruzioni di veicoli, il che ha portato ancora una volta a un ulteriore aumento delle auto in transito alla fine del trimestre", si legge in un comunicato diramato dalla società.

Il dato sulle consegne arriva dopo una serie di delusioni in Borsa del titolo. Tesla è stata uno dei 10 peggiori titoli di tutto il Nasdaq 100 e dell'S&P 500 lo scorso anno, con un crollo del 65%. Il maggior calo è stato registrato a dicembre con un -36,7%.

Al mercato non è piaciuto l’amore di Elon Musk, fondatore di Tesla per Twitter, accusato di “distrarre” l’attenzione di Musk da Tesla che sta affrontando un momento difficile.

Dal fronte finanziario, sul titolo è arrivato un rerating (rivalutazione dei multipli) da parte del mercato che sta penalizzando da un lato le società tech, a causa del forte aumento dei tassi di interesse e, dall’altro quelle del settore auto, le più esposte in caso di rallentamento del ciclo economico, attribuendogli multipli inferiori rispetto al passato.

Sullo sfondo, intanto, i produttori tradizionali si fanno avanti con nuovi modelli elettrici in grado di fare concorrenza alle native elettriche come Tesla, Nio (-25% a dicembre), Rivian (-41% a dicembre) Lucid (-32% a dicembre)

Solo qualche settimana fa, il 21 dicembre, Tesla ha annunciato il raddoppio degli sconti negli Stati Uniti. La casa texana ha tagliato di 7.500 dollari il prezzo di listino di Model 3 e Model Y, due pilastri della sua gamma. A ciò si aggiunge la possibilità di ricaricare gratuitamente i veicoli nelle stazioni di ricarica rapida di Tesla fino ai 16 mila chilometri di percorrenza.

Gli analisti hanno letto questa scelta come una debolezza del gruppo non in grado di trasferire l'inflazione sui consumatori finali. Questo potrebbe deprimere i margini del gruppo.

Musk non starà a guardare. In molti osservatori credono che la bocciatura alla carica di a.d. di Twitter permetterà al leader di Tesla di tornare a concentrarsi sull'auto elettrica. Sarà, ma Musk tra auto, camion elettrici, batterie, viaggi su Marte, Space X, satelliti in Ucraina, robot, macchine che interagiscono tra computer e cervello ecc sembra poco focalizzato sull'obiettivo. E quando i tassi salgono, i mercati sono meno disposti a scommettere sul futuro (perché il tempo costa di più) ma vogliono vedere i ritorni subito.

Da parte sua Musk ha già anticipato le future critiche con un tweet, del 30 dicembre, nel quale ha scritto che i fondamentali a lungo termine dell’azienda sono forti, ma la «follia del mercato a breve termine» è imprevedibile.