Tesla, è boom di auto vendute, il titolo vola del 7%

Secondo quadrimestre da record per Tesla, che sfonda la quota di auto consegnate previste e vede il suo titolo volare a Wall Street.
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Vendite record
Un +7% che fa più rumore di un’auto elettrica lanciata in corsa. Tesla batte anche le previsioni degli analisti e, nel trading after hours di Wall Street, mette a segno un risultato da ricordare.
Una crescita sostenuta da un numero in particolare: 95.200. Sono le auto, elettriche ovviamente, che la società di Elon Musk ha consegnato negli ultimi tre mesi.
Un numero che batte di gran lunga il risultato dei primi tre mesi dell’anno (63.000) e quello del secondo quarto del 2018 (40.740).
Da aprile a giugno 2019, Tesla non solo ha superato le 95mila auto consegnate, ma ne ha anche prodotte 87.048.
Qui sotto il grafico andamento Tesla ieri (fonte sito Nasdaq)

Periodo buio
Un risultato che può sorprendere, anche alla luce dell’andamento di Tesla, quotata al Nasdaq, negli ultimi mesi: a metà dicembre del 2018, le azioni venivano scambiate a oltre 376 dollari, uno dei massimi storici del titolo.
Ieri, alla chiusura delle contrattazioni ufficiali, le azioni viaggiavano appena sopra i 224,5 dollari. Solo con il trading after hours, il titolo è risalito fino ai 240,28 dollari.
La società di auto elettriche ha attraversato un periodo turbolento, che ha visto le azioni Tesla crollare del 42% da inizio anno, dovuto a diversi motivi.Dalla chiusura di alcuni store, ai licenziamenti, dal procedimento della Stock Exchange Commission (Sec), l’equivalente della nostra Consob, alle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Qui sotto il grafico andamento Tesla ultimi 8 mesi (fonte sito Nasdaq)

Sec - Stock Exchange Commission
Per quanto riguarda la Sec, Tesla è oggetto di un procedimento di verifica dopo che, lo scorso 20 febbraio, Musk aveva pubblicato un tweet in cui affermava chiaramente che nel 2019 si aspettava una produzione di 500mila veicoli, quando il gruppo aveva parlato di 400mila unità.
Un’affermazione che la Sec ha considerato come una violazione delle regole che lo stesso Musk aveva accettato di rispettare a metà ottobre del 2018 per evitare che i suoi tweet potessero influire sul prezzo delle azioni della società.
Cina
Per quanto riguarda invece la Cina, invece, Musk ha investito molto del futuro della sua società, costruendo un maxi-stabilimento nel Paese.
Il vertice distensivo di Osaka tra Trump e Xi Jinping, dunque, potrebbe essere stata un’ulteriore folata del vento che ieri ha ricaricato le batterie della società di auto elettriche più celebre al mondo.
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