Tesla +10% i robotaxi escono dal garage

La casa automobilistica di Elon Musk ha iniziato oggi a Austin la sperimentazione dei suoi robotaxi, evento molto atteso da analisti e mercato per rilanciare la storia della casa automobilistica. Il titolo guadagna il 10% in Borsa.
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Parte il servizio robotaxi di Tesla
È partito ieri il test del robotaxi di Tesla a Austin, nel Texas, da quanto risulta senza particolari intoppi. Il servizio ha riguardato tra i 10 e i 29 SUV Model Y della casa automobilistica di Elon Musk che ha deciso una tariffa aggiuntiva fissa di 4,20 dollari.
La sperimentazione era stata annunciata dallo stesso imprenditore attraverso un post pubblicato sul suo social media, X, poi commentato da diversi utenti che hanno affermato di avere utilizzato il servizio.
Il test prevede la presenza virtuale di alcuni operatori attivi da remoto e una ‘fisica’ di dipendenti Tesla seduti sul sedile del passeggero che può spegnere il veicolo in caso di problemi.
"Abbiamo fatto due giri di circa 15 minuti nei dintorni di Austin e i risultati principali sono che è stata un'esperienza confortevole, sicura e personalizzata", ha scritto Dan Ives, analista di Wedbush e rialzista di Tesla, in una nota pubblicata ieri. In un momento di particolare tensione, ha detto Ives, c'è stato un momento in cui il robotaxi ha percorso una strada stretta in salita con auto parcheggiate su entrambi i lati, con traffico in arrivo e persone che aprivano le portiere delle auto in mezzo alla strada, ma il Robotaxi "ha manovrato magistralmente con pazienza e sicurezza in questo caos".
Tesla non ha rivelato i suoi prossimi passi o quando il pubblico potrà chiamare un robotaxi ad Austin. Musk ha affermato di aspettarsi "milioni" di robotaxi in giro entro la seconda metà del 2026, ma l'amministratore delegato ha una storia di previsioni altamente speculative che non si sono mai concretizzate.
La novità
Gli analisti di RBC Capital Markets sottolineano che, se l’impostazione di base del lancio fosse prevista, “la novità è rappresentata dal supervisore di sicurezza seduto al lato del guidatore che si aggiunge al personale che da remoto monitora il viaggio”.
RBC continua a considerare i robotaxi come parte fondamentale dell’andamento azionario di Tesla, stimando che l’autonomia potrebbe rappresentare circa il 60% della valutazione dell’azienda.
Gli analisti hanno sottolineato che se Tesla dimostrasse che il suo sistema basato su telecamere può fornire un servizio sicuro e affidabile su larga scala, potrebbe ottenere un vantaggio competitivo grazie ai vantaggi di costo rispetto alle alternative che utilizzano intensivamente lidar e radar.
"La maggior parte delle alternative attuali non genera profitti. Questo è principalmente dovuto a una costosa serie di sensori e hardware (inclusi radar e lidar), oltre a un’architettura software basata su mappe", hanno spiegato gli analisti, mentre "l’approccio di Tesla è più orientato al machine learning. L’idea è che l’auto dovrebbe essere in grado di prendere decisioni autonomamente come farebbe un conducente umano. Solo il tempo dirà se questo funzionerà".
L’importanza del costo
Gabriel Debach, market analyst di eToro, sottolinea l’importanza dei costi per il successo dell’iniziativa, spiegando il paradosso Waymo: “costo medio 20,43 dollari, con un differenziale che raggiunge il +41% su Lyft e il +31% su Uber. Negli orari di punta, il delta può arrivare a 11 dollari. A fronte di questi prezzi, l’adozione esiste, ma è selettiva: appena il 16% degli utenti è disposto a pagare più di cinque dollari in più. In questo contesto, Tesla dovrà dimostrare che l’esperienza maturata con l’FSD e con la sua infrastruttura proprietaria, fatta di OTA software, data center interni e AI on-board, può giustificare un posizionamento premium senza cadere nello stesso schema di Waymo, dove il prezzo diventa più un deterrente che un driver di crescita”.
Capitolo importante
Oggi Tesla tratta a 170 volte gli utili dell’anno prossimo, circa diciassette volte il multiplo di Toyota, ma questo grazie non alle automobili ma per tutto il resto, soprattutto per l’intelligenza artificiale.
"Consideriamo questo capitolo come uno dei più importanti per il Ceo Elon Musk e per la storia di Tesla", spiega Ives, secondo il quale “il futuro dell'intelligenza artificiale vale 1.000 miliardi di dollari solo in termini di valutazione nei prossimi anni".
Ives, da sempre ottimista sulla casa automobilistica, raccomanda buy sulle azioni Tesla con un target price di 500 dollari, il più alto di Wall Street, rispetto ai 332 dollari (+3%) dell’apertura odierna di Wall Street.
L'analista di Guggenheim, Ronald Jewsikow, invece, mantiene il suo rating sell, un prezzo obiettivo di 175 dollari. Barron’s, aggiunge che anche gli analisti orso come Jewsikow sono attentissimi all’argomento. "Sebbene vediamo dei rischi, l'opportunità per i taxi robotizzati è un enorme mercato potenziale da svariati trilioni di dollari".
Molte cose potrebbero andare storte: ritardi normativi, il ritmo dei miglioramenti tecnologici necessari al decollo del servizio su larga scala, il capitale richiesto per costruire grandi flotte di taxi robotizzati. Eppure, anche con un atteggiamento così prudente di partenza, Guggenheim arriva valutazioni stellari: “vediamo ancora un valore aziendale di quasi 2 trilioni di dollari per i taxi robotizzati nel 2040.
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