Tesla, il prezzo dei nuovi veicoli non è giusto

Tesla, il prezzo dei nuovi veicoli non è giusto

I prezzi delle versioni economiche del SUV Model Y e della Model 3 sono risultati soltanto di poco inferiori a quelli precedenti, mettendo così il dubbio il recupero delle vendite delle auto della casa automobilistica di Elon Musk.

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Delusione Tesla

C’era molta attesa per le nuove versioni più economiche del SUV Model Y e della berlina Model 3 di Tesla presentate ieri, fondamentali per rilanciare le fiacche vendite della casa automobilistica, ma la realtà ha deluso le aspettative.

L’evento, pubblicizzato lunedì tramite due post sul social X (ex Twitter) dello stesso Ceo Elon Musk, ha visto i due nuovi modelli presentati essere sì più economici dei precedenti, ma non di molto: 39.330 e 36.990 dollari rispettivamente. Lo scorso anno, Musk aveva presentato in pompa magna i nuovi modelli, affermando che avrebbero avuto un prezzo inferiore ai 30 mila dollari, al netto degli incentivi, aumentando così la delusione di ieri. Le nuove versioni costano più dei modelli statunitensi più economici di settembre, quando era incluso il credito d'imposta ora scaduto.

Così, Wall Street ha scatenato le vendite sulle azioni Tesla, che ha chiuso così la seduta in forte calo (-4,45% a 433,09 dollari).

Prezzo non adeguato

Dan Ives, analista di Webush e storico bullish sulle azioni Tesla, ha affermato di essere deluso dai soli 5 mila dollari in meno del prezzo delle nuove versioni rispetto a quelle precedenti.

"È fondamentalmente una leva di prezzo e non un catalizzatore di prodotto", evidenzia Shay Boloor, chief market strategist della società di ricerca Futurum Equities, che aggiunge: "Non vedo come possa sbloccare una nuova domanda su larga scala".

"Non so se sia sufficiente quello livello di prezzo", afferma Shawn Campbell, consulente di Camelthorn Investments. "A lungo termine, questa notizia non risolve il problema dei concorrenti cinesi a basso costo sui mercati globali. A mio avviso, Tesla ha bisogno di un EV da meno di 30.000 dollari”, prosegue l’esperto.

"Il titolo è cresciuto con troppa eccitazione perché questo possa essere un motore di vendite", ha affermato Dave Mazza, amministratore delegato di Roundhill Financial. "Giornate come questa ricordano agli investitori i venti contrari che il loro core business deve affrontare, indipendentemente dal premio da sogno a lungo termine che guida il titolo", conclude Mazza.

La crisi delle vendite

In Europa, dove le idee politiche di estrema destra di Musk hanno indebolito la fedeltà al marchio, i nuovi modelli dovranno affrontare la concorrenza con più di una dozzina di modelli elettrici e plug-in-ibridi con prezzi inferiori ai 30.000 dollari.

Le vendite nel trimestre di settembre sono salite a un livello record perché i consumatori si sono affrettati ad approfittare del credito d'imposta sui veicoli elettrici prima della sua scadenza il 30 settembre. Nonostante questi numeri positivi, le sue vendite globali sono diminuite di circa il 6% da inizio anno.

La fine degli incentivi negli Stati Uniti sta portando il mercato a prevede che la domanda di veicoli elettrici nel suo principale mercato.

Gli analisti di BloombergNEF prevedono che le vendite statunitensi di modelli elettrici a batteria e ibridi plug-in scenderanno a circa 332.000 veicoli negli ultimi tre mesi dell'anno, dalle quasi 500.000 unità del terzo trimestre.

"Per il mercato, Tesla abbandona il dolcevita alla Steve Jobs e indossa una felpa alla Walmart", secondo Michael Ashley Schulman, chief investment officer di Running Point, che avvisa: "Non è più il ribelle cool ai margini dell'innovazione, ma è l'establishment che cerca di giocare sia a Tesla che a Toyota allo stesso tempo".

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: TSLA.US
Isin: US88160R1014
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