Tesla in cerca di una scossa dopo le ultime bizze di Musk su Twitter


Il Ceo della casa automobilistica annuncia di essere disposto a lasciare la guida del social media, anche se non ne sembra molto convinto, aumentando le preoccupazioni degli investitori di Tesla alla luce anche del crollo del valore delle azioni.


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Tesla in difficoltà

Fare e disfare, come Elon Musk nessuno e a farne le spese sono ancora Tesla e i suoi azionisti.

Ieri il titolo della casa automobilistica è crollato (-8%) a Wall Street scendendo a 137,8 dollari per azione, in quella che è stata la sua peggiore seduta dal 3 ottobre, ai minimi da oltre due anni, e portando al 66% il calo da inizio anno.

Pessimi numeri tutti da addebitare a Musk e al suo ultimo ‘giocattolo’, Twitter, acquistato a fine ottobre per 44 miliardi di dollari, scelta che ha mandato a picco il titolo Tesla con un -40% arrivato da quel momento.

Oggi, intanto, le azioni Tesla sembrano rimbalzare, visto il +2% di inizio scambi nel pre-market, anche se la strada per il recupero è ancora lunghissima.

L’ultima ‘bizza’

In queste ore aumenta la preoccupazione su Tesla proprio a causa delle scelte di Musk sul social media dell’uccellino, con gli investitori preoccupati che il vulcanico imprenditore dedichi una parte del suo tempo (e del suo denaro) alla ristrutturazione di Twitter a scapito della sua ‘creatura’ produttrice di auto elettriche.

Dopo il sondaggio di lunedì in cui veniva ‘bocciato’ dal 57,5% degli utenti di Twitter, dichiaratosi a favore delle sue dimissioni da amministratore delegato del social, Musk annunciava il suo ritiro dal vertice della società, subordinando la sua uscita di scena al trovare “qualcuno abbastanza pazzo” da prendere il suo posto.

Il nuovo tweet arrivava dopo aver pubblicato un sondaggio d’opinione effettuato dall’istituto HarrisX, con un proprio campione di utenti della piattaforma, secondo il quale il 61% degli interrogati si dichiarava a favore del suo mantenimento come amministratore delegato.

Contemporaneamente, Musk attaccava, accusando i falsi utenti di Twitter e lasciando intravvedere la sua permanenza sulla poltrona: “interessante, questo sembra suggerire che abbiamo un piccolo problema con i bot su Twitter”.

La corsa per il suo sostituto, però, sembra essere iniziata secondo la CNBC, mentre il Financial Times già cita alcuni nomi: Sheryl Sandberg (ex direttrice operativa di Meta) e Sarah Friar (Ceo di Nextdoor), mentre sembra fuori dall’elenco Jack Dorsey (cofondatore di Twitter).

L’ora della scossa?

Questa rappresenta soltanto l’ultima di una lunga serie di mosse quantomeno discutibili di Musk su Tesla che avevano attirato critiche su di lui, tanto che dalla senatrice democratica Elizabeth Warren era arrivata l’accusa di un potenziale conflitto di interesse.

Musk aveva reagito in maniera piccata alla senatrice, affermando che gli Stati Uniti siano danneggiati dall’avere Warren come senatrice.

Pioggia di critiche anche dagli investitori, intenti a chiedere al consiglio di amministrazione di Tesla la sostituzione di Musk come Ceo, visto anche il calo del valore delle azioni della casa automobilistica.

“Il prezzo delle azioni Tesla riflette ora il valore dell’assenza di un amministratore delegato. Ottimo lavoro del Cda di Tesla, è ora di dare una scossa”, twittava Ross Gerber, gestore di portafoglio presso Gerber Kawasaki.

L’importanza della Cina

In mezzo alla bufera, però, spiccano ancora le auto prodotte da Tesla, ancora considerati veicoli di qualità secondo i parametri di autonomia delle batterie, prestazioni, tecnologia e sicurezza.

In attesa dei numeri del quarto trimestre 2022 previsti per gennaio, i dati in Cina sembrano rassicurare chi ha scommesso sulla società, vista l’importanza del mercato asiatico, il maggiore e più redditizio per Tesla.

Secondo la China Passenger Car Association (CPCA), Tesla ha consegnato 28.217 veicoli elettrici dallo stabilimento di Shanghai nel mese di luglio (un numero basso dovuto agli aggiornamenti della linea di produzione), 76.965 in agosto e 83.135 in settembre, per un totale di 188.317 unità vendute in Cina nel terzo trimestre.

Questi numeri rappresentano poco più della metà di tutte le unità elettriche vendute nel mondo (343.830 unità) nel terzo trimestre.

Consumatori condizionati da Twitter?

I tassi di adozione dei veicoli elettrici in Cina sono più elevati rispetto a quelli degli Stati Uniti e dell’Europa, quindi la Cina rappresenta naturalmente una porzione maggiore delle vendite globali di Tesla.

Le nubi all’orizzonte hanno il nome di Covid-19, pronto a minacciare le vendite a causa delle scelte governative sulle dure restrizioni.

Nel caso in cui il paese tardasse a riaprire completamente la sua economia, Tesla dovrebbe fare maggiore affidamento sui mercati occidentali, dove il dilemma di Twitter potrebbe causare problemi.

Non molto preoccupato dell’impatto delle polemiche sul social media si è detto Gary Black, socio e amministratore del Future Fund e possessore di 50 milioni di dollari in azioni Tesla, posizione più importante all’interno dello stesso fondo.

“Io non vedo rischi minori ordini di auto Tesla da parte dei clienti”, dichiarava Black, aggiungendo che la personalità di Musk avrà un impatto sul marchio nel caso in cui lui “non la smette”.

Black ha poi spiegato che lui suggerirebbe al cda “prendere Elon da parte e dirgli: senti, puoi anche avere queste idee politiche, ma esprimendole non stai aiutando il marchio Tesla”.

Analisti meno fiduciosi

Nel frattempo, gli analisti di Evecore ISI e Mizuho sottolineano le loro preoccupazioni sulla tenuta della domanda di auto Tesla e riducono i loro prezzi obiettivo.

Chris McNally di Evercore ISI porta il suo target price sul titolo a 200 dollari dai precedenti 300, con un aumento del 33% del nuovo prezzo rispetto alla chiusura di ieri, mantenendo la raccomandazione di Equal Weight.

Da Mizuho, Vihay Rakesh ha confermato la raccomandazione di acquisto (‘buy’) ma il suo target price scende da 330 dollari a 285 dollari, implicando un +90% rispetto all’ultimo prezzo.

Il consenso Bloomberg aggiornato in seguito alla trimestrale registra su Tesla 25 ‘buy’, 14 ‘hold’ e 6 ‘sell’, con un target price medio di 262 dollari.

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Codice: TSLA.US
Isin: US88160R1014
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