Tesla, nuova brusca frenata. UBS taglia il target price

Le azioni della casa automobilistica di Elon Musk tornano sotto i livelli precedenti la vittoria elettorale di Donald Trump, con oltre 800 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato persi dal suo massimo storico toccato a dicembre.

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Azioni Tesla ancora in calo

Prosegue la retromarcia di Tesla a Wall Street con il sentiment che resta negativo sulla casa di Elon Musk, tra impegni politici dell’imprenditore sudafricano e il giudizio negativo degli analisti.

Il suono della campanella della Borsa di New York vede le azioni Tesla cedere il 9%, a 239 dollari, tornando così ai primi di novembre, periodo precedente la vittoria di Donal Trump. Il titolo è reduce di ben sette settimane consecutive, con un -10% solo la scorsa settimana, praticamente da quando Musk ha fatto il suo ingresso alla Casa Bianca: si tratta del periodo di vendite maggiore degli ultimi 15 anni, ovvero dall’inizio della sua quotazione a Wall Street.

Se il picco era stato toccato lo scorso 17 dicembre, quando era salita a 480 dollari, da allora Tesla ha perso più di 800 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato.

UBS pessimista

Gli ultimi mesi hanno visto diversi analisti tagliare i loro giudizio sulle azioni Tesla e, su 51 broker che coprono il titolo, 26 lo giudicano ‘buy’ o superiore, con un tp mediano di 370 dollari, secondo i dati compilati da LSEG.

Gli ultimi ha mostrare insofferenza nei confronti del titolo sono stati gli esperti di UBS, con un target price ridotto da 259 a 225 dollari, con raccomandazione ‘sell’. Il broker ha diminuito anche le sue previsioni di consegne per il primo trimestre del 2025 a 367.000 veicoli, rispetto alla cifra iniziale di 437.000, calcolata in base ai risultati del quarto trimestre del 2024. La nuova stima rappresenta un calo del 5% su base annua e del 26% rispetto al trimestre precedente, ponendo la previsione di UBS al 13% al di sotto dell'attuale consenso Visible Alpha.

La decisione del broker parte dalla loro analisi circa i tempi di consegna, risultati più lenti nei mercati chiave per la Model 3 e Model Y, suggerendo così una domanda minore. Alla luce di questa analisi, UBS ha ridotto al 10,3% le sue previsioni di margine lordo del primo trimestre, esclusi i crediti, che rappresenta un calo significativo rispetto al 13,6% del quarto trimestre 2024 e al 16,4% del primo periodo dello scorso anno. Il margine rivisto è ben al di sotto della stima del consenso di circa il 13,5%, che UBS ritiene eccessivamente ottimistica, soprattutto alla luce delle ridotte prospettive di consegna.

Di conseguenza, UBS ha adeguato la sua stima degli utili per azione (EPS) per il primo trimestre del 2025 a 0,37 dollari, ovvero il 28% al di sotto del consenso.

Il giudizio degli altri analisti

Tra gli altri analisti, gli esperti di Bank of America hanno rivisto al ribasso il target price su Tesla da 490 a 380 dollari, indicando tra le motivazioni i timori legati ai cali delle vendite di nuove auto che i numeri della società sta mostrando nei primi due mesi del 2025 in diversi mercati europei, così come in Cina e in alcune aree degli USA.

Anche Goldman Sachs ha ridotto il suo prezzo obiettivo sulla casa automobilistica, portandolo da 345 a 320 dollari, anche in questo caso a causa del calo delle vendite di auto. Tesla, spiegano dalla banca statunitense, sta facendo fronte ad una “competizione serrata per quanto riguarda il Full Self Driving (FSD)”, ovvero il sistema di guida parzialmente autonomo creato dalla società, che si confronta sul mercato cinese con funzioni simili ma che, tuttavia, non implica in generale“l'acquisto di un software separato per disporre delle funzionalità dello smart driving”.

Infine, anche da Baird restano negativi, inserendo Tesla nella loro ultima lista ‘bearish’, citando i tempi di inattività della produzione che complicheranno l’offerta dei suoi veicoli mentre il gruppo si sta concentrando sulla produzione della sua nuova versione di SUV Model Y.

C’è chi dice ancora buy

Tra quelli che ‘si tratta di un’occasione di ingresso’ c’è lo storico bullish su Tesla, ovvero Dan Ives di Wedbush Securities, il quale ha scritto la scorsa settimana che “i tori del titolo si sono ritrovati con le spalle a muro a causa del sentiment negativo manifestato nei confronti di Musk e il suo dipartimento DOGE e nei confronti dell'amministrazione Trump”, periodo da lui definito “fase di mal di pancia per i bullish su Tesla, noi inclusi”.

Nonostante l’ammissione di questo periodo difficile, Ives inserisce Tesla nella sua lista di ‘Best Ideas’, annunciando un target price di 550 dollari, consigliando agli investitori di interpretare la fase di sell off come un’occasione di acquisto.

“La cosa migliore che potesse capitare a Musk e a Tesla è Trump alla Casa Bianca”, in quanto questa situazione “creerà un contesto di deregulation caratterizzato da una road map federale autonoma, che sarà centrale per la visione strategica di Tesla”, ha scritto l’analista, ribadendo la sua stima in Musk: “l’imprenditore tornerà a focalizzarsi sul business di Tesla e delle altre società da lui fondate nella seconda metà del 2025”.

Ottimisti anche gli analisti di TD Cowen, che hanno scritto in una nota che Tesla ora sembra stazionare nelle fasi iniziali di “un grande ciclo produttivo previsto per il 2025 e il 2026, un ciclo che noi riteniamo potrà tornare a dare forza alla crescita dei volumi, sostenendo in generale tutto il sentiment verso i prezzi”.

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Aziende citate nell'Articolo

Titolo:
Codice: TSLA.US
Isin: US88160R1014
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