Tesla, nuovo colpo da Elon Musk: vendute altre azioni
Il vulcanico imprenditore ‘tradisce’ ancora la sua creatura e porta a 39 miliardi di dollari il corrispettivo dei suoi titoli ceduti dal novembre 2021, spingendo così investitori e analisti a ritenere che stia ‘mollando’ la casa automobilistica per concentrarsi su Twitter.
Musk vende azioni Tesla
L’affare Twitter sembra aver cambiato molti piani di quello che in poco tempo era arrivato sulla vetta della classifica degli uomini più ricchi al mondo e sembra lo stia facendo a scapito proprio di Tesla, la società che lo aveva fatto diventare famoso e ammirato in tutto il mondo.
Ovviamente parliamo di Elon Musk, il quale ha infatti ceduto un ulteriore pacchetto di azioni detenuto nella casa automobilistica dove attualmente occupa la carica di Ceo.
La notizia è stata data dal Wall Street Journal nella giornata di ieri, secondo il quale un documento della Sec indica che il vulcanico imprenditore avrebbe venduto circa 3,6 miliardi di dollari di titoli Tesla ad inizio settimana, un mese dopo aver già ceduto 4 miliardi di dollari di azioni.
La nuova cessione porta così il totale delle azioni vendute da Musk a 39 miliardi di dollari dal novembre 2021, con la parte principale utilizzata per l’acquisizione del social media Twitter, sempre secondo fonti del WSJ.
A questo punto, la quota detenuta da Musk nella società è pari al 13,4%, ma ancora non sono chiari i motivi della mossa. L’unico indizio emerso potrebbe arrivare dal tweet pubblicato dallo stesso sudafricano martedì scorso, nel quale ammoniva: “a rischio di dire cose ovvie, siate consapevoli del debito in condizioni macroeconomiche turbolente, specialmente quando la Fed continua ad alzare i tassi di interesse”.
La flessione in borsa
Le scelte di Elon Musk arrivano mentre il titolo Tesla si sgretola in borsa. La chiusura di ieri a Wall Street aveva portato le azioni a scendere al livello più basso da oltre due anni, a 156,80 dollari dopo il calo del 2,58% della chiusura.
Solo nel corso di quest’anno le azioni sono crollate del 55%, performance peggiore rispetto a GM (-37,29%), Ford (-38,08%), Apple (-21,32%) e Amazon (-46%), con la capitalizzazione di mercato crollata sotto i 500 miliardi di dollari, anche se resta tra le più grandi case automobilistiche al mondo per valore.
I timori degli investitori
A preoccupare investitori e analisti resta la sensazione che Musk si stia dedicando troppo alla ristrutturazione di Twitter a scapito di Tesla, a cui si aggiunge l’ingente quantità di titoli della casa automobilistica immessi sul mercato.
“Elon ha lasciato Tesla e ora non ha un amministratore delegato funzionante”, ha twittato mercoledì KoGuan Leo, terzo azionista individuale di Tesla e autodefinitosi ‘fanboy’ di Musk.
“Siamo forse dei semplici servitori di Elon?”, si è chiesto, sottolineando la necessità di “un boia, un tipo alla Tim Cook, non alla Elon”, riferendosi all'amministratore delegato di Apple.
“Musk è un brillante leader aziendale e si renderà presto conto (se non lo ha già fatto) che le sue opinioni politiche polarizzanti stanno danneggiando la percezione dei clienti della società”, attaccava ieri su Twitter Gary Black, investitore di Tesla, aggiungendo che “gli acquirenti non vogliono che le loro auto siano controverse ma devono essere orgogliosi di guidarle”.
Dopo una pioggia di critiche arrivata sulla sua Twitter, Musk ha risposto di voler “fare in modo che gli azionisti di Tesla traggano beneficio da Twitter nel lungo termine”.
Le scelte degli analisti
L’analista di Goldman Sachs, Mark Delaney, ha ridotto pesantemente il target price su Tesla a 235 dollari dai precedenti 305, anche se rimane un potenziale aumento del 46% rispetto alla chiusura di ieri.
Da RBC Joseph Spak consiglia ancora ‘buy’ con prezzo obiettivo di 225 dollari, mentre il consenso di Bloomberg aggiornato dopo la trimestrale registra 27 ‘buy’, 12 ‘hold’ e 6 ‘sell’, con un target price medio di 280 dollari.
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