Tesla, precipitano le vendite in Cina, ma Jefferies alza a Buy


Rispetto a giugno il numero delle vetture consegnate scende del 69%. I risultati scontano un pesante problema di immagine della società di Musk, accusato di scarsa attenzione alla sicurezza e all’assistenza dei clienti. Secondo il broker americano il gruppo sarà sempre più leader nella redditività


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Consegnate a luglio soltanto 8.621 vetture contro le 28.138 del mese precedente.

Il giorno dopo la promozione di Jefferies, che lunedì ha alzato la raccomandazione su Tesla a Buy da Neutral, il gruppo californiano dell’auto elettrica incappa in una brutta notizia proveniente dalla Cina. A luglio le vendite di Tesla nel Paese del Dragone sono cadute del 69% rispetto a giugno, con soltanto 8.621 veicoli consegnati contro i 28.138 del mese precedente.

Secondo Bloomberg, questa brusca frenata è il risultato del momento difficile che Tesla sta vivendo in Cina, dove la sua immagine sta soffrendo per una serie di accuse sull’affidabilità e la sicurezza delle sue auto. Basti pensare che Tesla è impegnata in una campagna di richiamo che ha dovuto lanciare su quasi tutti i veicoli venduti in Cina a causa di polemiche sull’impianto frenante.

E mentre Tesla soffre, i concorrenti ne approfittano. BYD ha venduto il mese scorso 50.387 veicoli elettrici, mentre la joint venture fra General Motors e la cinese Saic ha consegnato oltre 27mila auto. Li Auto ha consegnato 8.589 vetture a luglio e Xpeng ha venduto 8.040 veicoli il mese scorso. Il tutto in un mercato cinese dell’auto che a luglio ha subito una contrazione del 6,4% rispetto al luglio 2020, riducendosi a 1,52 milioni di auto.

Tesla ha cercato di gestire la situazione al meglio aumentando drasticamente le esportazioni verso l’Europa delle auto prodotte nella fabbrica di Shangai. L’export è balzato a 24.347 veicoli dai 5.017 del mese precedente, e questo ha permesso all’impianto di produrre complessivamente 32.968 Model 3 e Model Y, con un calo solo dello 0,6% rispetto al mese precedente.

Diventa più aspra la concorrenza con la rivale Nio, sostenuta dal governo.

Il mercato è in attesa dei dati di vendita di Nio, il principale concorrente locale di Tesla nella fascia delle auto elettriche di lusso. Nio gode di un forte sostegno del governo, che ha ampiamente finanziato l’azienda due anni fa quando era sull’orlo del collasso.

Tesla, invece, ha registrato un drastico cambiamento di atteggiamento delle istituzioni cinesi nei suoi confronti. Dopo essere stata accolta a braccia aperte a Shangai, dove ha costruito la sua fabbrica più avanzata (è l’unica casa automobilistica straniera autorizzata a possedere interamente le sue attività in Cina), la società di Elon Musk è stata messa sempre più alle strette dalle autorità regolamentari sui temi della sicurezza e dell’assistenza ai clienti.

Per allargare la sua fetta di mercato in Cina, Tesla il mese scorso ha lanciato una versione più economica del Suv Model Y prodotto a Shangai, che costerà circa 276.000 yuan dopo gli incentivi del governo (42.600 dollari), circa il 20% in meno del modello originale. Anche il prezzo della berlina Model 3 è stato tagliato a 235.900 yuan. Con queste mosse Musk spera di contrastare la concorrenza di Nio che offre sul mercato un Suv (l’E6S) da 358.000 yuan. Ma la competizione, sembra di capire, si giocherà molto sul customer care e sull’assistenza ai clienti.

Per Jefferies le attuali difficoltà in Cina non sono tali da fermare la corsa alla crescita degli utili di Tesla. Il broker prevede per quest’anno e per l’anno prossimo Ebit in crescita del 17% rispettivamente a 5,5 miliardi di dollari e a 8,03 miliardi. Secondo l’analista Philippe Huchois, con la transizione all’elettrico l’intero settore dell’automotive riuscirà a migliorare i margini grazie alla migliore allocazione dei capitali e da questo punto di vista, sostiene l’analista, Tesla è l’azienda più efficiente.

Jefferies ha alzato il target price a 850 dollari da 700, mettendo in evidenza un potenziale upside del 22% rispetto all’attuale quotazione. Lunedì Tesla ha chiuso in rialzo del 2,1% a 713 dollari, sostanzialmente in linea con il livello a cui si trovava all’inizio dell’anno.

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Codice: TSLA.US
Isin: US88160R1014
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