Tesla, record di consegne nel 2023 ma sorpasso di BYD a dicembre


La casa automobilistica ha venduto 1,8 milioni di veicoli elettrici nell’anno appena terminato ma ora dovrà fare i conti anche con una domanda più debole negli USA e alcuni analisti prevedono nuovi tagli ai prezzi per le sue auto.


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Le vendite di Tesla

Non bastano numeri da record per Tesla per mantenere la testa nel settore dei veicoli elettrici nel quarto trimestre dell’anno, superata dalla cinese BYD.

Nonostante il primo posto della concorrente asiatica sostenuta da Warren Buffett (526.409 unità), la casa di Elon Musk raggiunge il suo obiettivo con 484.507 veicoli consegnati nel periodo ottobre-dicembre.

Tesla resta sul gradino più alto per quanto riguarda i dati complessivi del 2023, con 1,8 milioni, non lontano dai 2 milioni di vendite fissate dal vulcanico imprenditore, mentre i cinesi si sono fermati a 1,4 milioni di EV ibridi plug-in, rispetto ai suoi 3,02 milioni totali.

Nel trimestre Tesla ha prodotto un record di 494.989 veicoli dopo un arresto della produzione nel terzo trimestre per aggiornare le linee di assemblaggio, portando la produzione totale nel 2023 a 1,85 milioni di unità.A Wall Street, intanto, il titolo Tesla chiudeva la seduta di ieri intorno la parità a 248 dollari, nonostante la pessima giornata per i titoli tech, ma oggi ha aperto il pre-market USA con un calo dell’1%.

In una nota di ricerca pubblicata da Tom Narayan, il broker RBC consiglia il titolo con un ‘buy’, con target price fermo a 300 dollari.

L’analisi degli esperti

I numeri sfoderati da BYD dimostrano che i tagli ai prezzi stanno funzionando per l’azienda cinese, spiega Susannah Streeter, responsabile del settore monetario e dei mercati di Hargreaves Lansdown.

Se “lo scontro danneggerà i margini di entrambe le società, BYD ritiene chiaramente che sia un prezzo da pagare per aumentare la quota di mercato e il riconoscimento”, ha aggiunto l’esperta. Tesla, infatti, aveva aumentato gli sconti e offerto incentivi come sei mesi di ricarica rapida gratuita se i clienti avessero preso le consegne entro la fine di dicembre, nel tentativo di incrementare le vendite prima che alcune varianti della sua berlina compatta Model 3 perdano i crediti d'imposta federali statunitensi nel 2024. Questa mossa ha permesso di registrare una crescita dell'11% rispetto al trimestre immediatamente precedente e di superare le stime di 473.253 unità, secondo i 14 analisti interpellati da LSEG.

Domanda debole negli USA

Tesla continua a viaggiare rapida negli Stati Uniti, dove le sue consegne sono “molto, molto, molto migliori di quelle delle aziende automobilistiche del Paese”, evidenzia Gary Bradshow, gestore del portafoglio di Hodges Capital, azionista della società di Musk.

Negli USA, infatti, si sta assistendo ad una debolezza della domanda di veicoli elettrici che ha portato Rivian a comunicare consegne inferiori alle previsioni e altre società come Ford e General Motors a essere più caute circa i loro piani di EV.

Su Tesla pesano anche una serie di problemi legati alla sua tecnologia di guida autonoma e il mese scorso aveva richiamato oltre 2 milioni di veicoli in quanto doveva installare nuove protezioni nel suo sistema di assistenza avanzata alla guida Autopilot, a seguito di alcuni problemi sulla sicurezza evidenziati da un’autorità federale di regolamentazione.

Verso nuovi tagli ai prezzi?

Secondo alcuni analisti Tesla potrebbe essere costretta a proseguire nella sua politica fatta di tagli dei prezzi iniziata a gennaio dello scorso anno per mantenere la domanda, dopo che la fine degli incentivi fiscali previsti dall'Inflation Reduction Act (IRA) ha anticipato le vendite nel quarto trimestre. “Tesla potrebbe essere costretta a tagliare ulteriormente i prezzi, soprattutto per un veicolo come le versioni della Model 3 che hanno perso il credito d'imposta”, prevede Seth Goldstein, equity strategist di Morningstar. Questi modelli (a trazione posteriore) non godono più del credito d'imposta federale di 7.500 dollari da quest'anno, poiché sono entrati in vigore i requisiti aggiornati sull'approvvigionamento dei materiali delle batterie, secondo l'IRA. Goldstein, però, ritiene che la maggior parte dei tagli ai prezzi è stata effettuata in risposta all'aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve statunitense, per cui Tesla potrebbe mantenere i prezzi se i costi di indebitamento iniziassero a scendere.

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Titolo:
Codice: TSLA.US
Isin: US88160R1014
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