Tesla resiste al coronavirus: primo trimestre ancora in attivo e pronto bonus per Musk

Tesla non si ferma davanti al coronavirus. La compagnia di Elon Musk, infatti, ha visto un primo trimestre 2020 in attivo, con gli utili per azione che sono arrivati a 1,24 dollari, mentre gli analisti prevedevano perdite di 36 centesimi per azione.

In aumento anche le entrate, arrivate a 5,99 miliardi di dollari, risultato maggiore sia rispetto ai 5,90 miliardi che al risultato dello stesso periodo 2019 quando si fermavano a 4,54 miliardi. In negativo, invece, il cash flow di Tesla, risultato in calo di 895 milioni di dollari.

Dalla casa automobilistica comunicano di aver “sospeso” la guidance di breve periodo, in considerazione del blocco della produzione in diversi impianti a causa del lockdown da coronavirus, fattore che dovrebbe farsi sentire nel secondo trimestre dell'anno.

Continua la produzione nello stabilimento di Shanghai e l'attività in corso dovrebbe fornire le 4 mila unità previste a metà anno, previsione che ha aiutato il titolo a Wall Street con un guadagno dell'8% nell'After Hours statunitense.

Maggiori problemi arrivano dagli stabilimenti presenti nella Baia di San Francisco, dove il lockdown è stato prolungato fino a fine maggio. Nella zona è presente l'unico stabilimento statunitense di assemblaggio della Model 3, ormai inattivo dal 23 marzo.

La decisione delle autorità ha provocato la forte reazione da parte dello stesso Elon Musk, il quale ha definito il lockdown “fascista”. “Questo non è democratico, questa non è libertà”, aggiungeva Musk, per poi chiedere di ridare “alle persone la loro libertà”.

Intanto, la capitalizzazione di Tesla è tornata sopra i 100 miliardi e se questa dovesse restare a questi livelli, per Musk arriverebbe un bonus di 1,7 milioni di azioni da riscattare al prezzo di 350.02 dollari per azione.