Tesla rimossa dallo S&P 500 ESG: inquina più di Exxon e Musk non la prende bene

Sulla casa produttrice di auto elettrica pesa la mancanza di un piano di decarbonizzazione e l’inquinamento prodotto dai componenti per la produzione delle batterie, provocando la reazione stizzita dell’imprenditore sudafricano definendo ESG “una truffa”.

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Tesla fuori dall’ESG

Smacco dagli Stati Uniti per Elon Musk e la sua Tesla. Il titolo della casa di produzione di veicoli elettrici dell’eccentrico imprenditore sudafricano, infatti, è stato rimosso dall’S&P 500 ESG, l’indice che replica quello più famoso al mondo ma ne seleziona le società più in linea con i criteri ambientali, sociali e di governance generalmente riconosciuti sul mercato.

Secondo l’agenzia, gli standard ESG del costruttore sono rimasti stabili negli ultimi anni, perdendo però posizioni nel ranking a scapito del miglioramento dei peer globali.

In particolare, sotto accusa è finita la mancanza di un piano di decarbonizzazione per Tesla, mentre se da un lato la società di Musk ha risolto il problema delle emissioni delle auto in movimento, dall’altro rimane quello dell’inquinamento dei componenti necessari a produrre ed alimentare le vetture a batteria.

Inoltre, da S&P sottolineano la mancanza di un codice di condotta aziendale, necessario per stabilire le procedure per una segnalazione trasparente delle violazioni e del verificarsi di casi di corruzione e concussione, oltre alle pratiche anticoncorrenziali.

Altro elemento evidenziato è quello della gestione delle inchieste connesse agli incidenti mortali occorsi a proprietari di Tesla mentre utilizzavano l’auto in modalità guida autonoma, con conseguenti rischi reputazionali e regolatori.

La reazione di Elon Musk

Oltre al danno, la beffa per Musk è rappresentata dall’ingresso dell’indice della multinazionale del petrolio e del gas, Exxon Mobil, oltre che di Apple, Microsoft ed Amazon.

Come al suo solito, l’imprenditore non perdeva tempo e utilizzava Twitter per esprimere la sua frustrazione, attaccando ESG, definendola “una truffa, usata come arma dai falsi guerrieri della giustizia sociale”, oltre ad accusarla di aver perso la loro integrità.

Tesla in calo

Alla notizia, il titolo Tesla aumentava le vendite fino a cedere oltre il 7%, a 707,96 dollari, per poi riuscire a limitare i danni solo leggermente e chiudere a -6,80%. Nel premarket di oggi, inoltre, il calo prosegue, riducendo il valore delle sue azioni di un ulteriore 2%.

Secondo i dati Bloomberg, il selloff dei mercati di ieri sono costati a Musk oltre 12 miliardi di dollari, portando il totale da inizio anno a 60 miliardi, di cui 49 dall’inizio della ‘scalata’ in Twitter, più annunciata che realizzata da inizio aprile.

Tra i miliardari ad aver perso di più troviamo, inoltre, il Ceo e founder di Binance, Changpeng Zhao, con 81 miliardi di dollari persi, mentre Jeff Bezos ha visto il suo patrimonio ridursi di 62 miliardi.

Le vendite di auto elettriche in USA

Un motivo di consolazione per Musk è arrivato dai dati sulle immatricolazioni di nuovi veicoli elettrici negli Stati Uniti che hanno visto Tesla prendersi i primi tre posti della top ten, oltre ad un settimo posto.

I nuovi veicoli elettrici nel paese sono aumentati del 60% nei primi tre mesi del 2022, in netta controtendenza rispetto al dato del mercato delle auto, in calo del 18%.

A questo punto, i veicoli elettrici rappresentano ora il 4,6% di tutti le autovetture vendute negli USA e con 113.882 unità immatricolare e il 59% del totale, la Tesla Model Y è risultata la più venduta (52.051 unità), staccando nettamente la Ford Mustang Mach-E, al quarto posto con sole 6.957 vetture registrate.

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Codice: TSLA.US
Isin: US88160R1014
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