Tesla smentisce lo stop alla produzione in Cina
La casa automobilistica prosegue la sua produzione di auto nell’impianto di Shanghai ma restano i problemi all’approvigionamento di componenti a causa dei continui blocchi alla mobilità decisi dalle autorità cinesi.
La smentita di Tesla
Cina ancora alle prese con i vari lockdown ma da Tesla arriva la conferma del prosieguo della produzione nel suo impianto di Shanghai.
Le indiscrezioni della Reuters parlavano di uno stop dell’impianto di Tesla nella città cinese a causa della difficoltà di garantire le parti per i suoi veicoli elettrici, ma secondo quanto riferito da Bloomberg, un portavoce della casa automobilistica di Elon Musk ha risposto alle indiscrezioni dell’agenzia affermando di non aver ricevuto alcun avviso di cessazione dell’impianto di Shanghai, ancora attiva nella produzione di veicoli.
Sull’attività della fabbrica, comunque, pesano ancora i problemi logistici e non si esclude la possibilità di un reale blocco della produzione nel corso della settimana.
Problemi che potrebbero rallentare la produzione odierna di auto Tesla, ferme a meno di 200 veicoli nella giornata di oggi (secondo Reuters), molto meno delle 1.200 unità costruite giornalmente dopo la riapertura del 19 aprile a seguito di tre settimane di stop.
I problemi per Tesla
All’inizio di marzo Tesla aveva fermato la sua produzione in Cina a causa delle difficoltà di approvvigionamento causate dai blocchi nelle città vicino Shanghai, provocando la perdita di 40 mila unità.
Tra i fornitori in difficoltà c’è la società produttrice di cablaggi Aptiv, costretta all’interruzione delle spedizioni di forniture in uno dei suoi stabilimenti che rifornisce Tesla e General Motors a seguito di un focolaio di contagi da Covid 19 che ha colpito i suoi dipendenti nella giornata di ieri.
Nubi sul futuro di Tesla che hanno spinto Adrian Yanoshik, analista di Berenberg, a mantenere la sua posizione ‘neutral’ sul titolo, con target price a 900 dollari.
A Wall Street, intanto, le azioni della casa automobilistica potrebbero recuperare in apertura, vista la crescita attuale del 3% nel premarket, dopo il pesante -9% della chiusura di ieri.
Le difficoltà del mercato cinese
Le conseguenze della politica ‘covid zero’ messa in campo dalle autorità cinesi si fanno già sentire sul mercato delle auto nel paese e secondo i dati preliminari della China Association of Automobile Manufacturers, le vendite complessive potrebbero essere crollate del 47,5% ad aprile, scendendo a 1,17 milioni di unità.
Il blocco attualmente in corso a Shanghai sta impattando fortemente sull’economia cinese, con le esportazioni che hanno rallentato visto il +3,7% nel mese scorso su base annua rispetto alla crescita del 15,7% di marzo.
Frenata anche per la crescita delle importazioni, attestatasi allo 0,7% se comparata con il +1% del mese precedente.
Shanghai, 25 milioni di abitanti, potrebbe essere l’apripista per una estensione generalizzata in tutto il paese delle restrizioni ai movimenti dei cittadini, provocando ulteriori rallentamenti dell’economia.
“È probabile che la crescita in Cina rimanga ostaggio del corso della pandemia per la maggior parte dell'anno”, ipotizzano gli analisti di Fathom Consulting in una nota.
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