Tim ai massimi di cinque anni su ipotesi consolidamento Tlc in Francia

Tim ai massimi di cinque anni su ipotesi consolidamento Tlc in Francia

Alcuni analisti ritengono che il consolidamento in Francia rappresenti un evento atteso e importante per il mercato Tlc in generale in quanto permetterà di verificare la propensione del regolatore europeo verso un consolidamento da 4 a 3 degli operatori infrastrutturati.

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Azioni Tim in crescita

Telecom Italia ancora sugli scudi a Piazza Affari, con il titolo sopra la soglia psicologica di 50 centesimi, spinto dal ritorno dell'appeal speculativo sull'ipotesi di consolidamento nel settore delle Tlc anche in Italia dopo che le attività francesi di Altice sono finite nel mirino dei diversi soggetti del comparto.

Le azioni Tim arrivano a guadagnare il 6% nel corso delle prime due ore di scambi, salendo fino ad un massimo di 0,5086 euro, ai massimi di inizio 2020.

Il balzo odierno porta al 101% la crescita del titolo dell’ex monopolista in questo 2025, considerando i 0,25 euro di inizio gennaio scorso.

Il consolidamento in Francia

Ieri Orange, Bouygues e Iliad hanno comunicato di aver presentato un’offerta non vincolante per una parte significativa degli asset di Altice France (SFR). In particolare, l’offerta valuterebbe gli asset oggetto di acquisto 17 miliardi di euro, con Bouygues, Iliad e Orange impegnati rispettivamente per il 43%, 30% e 27% del totale.

L’offerta prevede che le attività B2B siano suddivise tra Iliad e Bouygues, le attività B2C siano suddivise tra tutti e tre gli offerenti, gli altri asset (e in particolare infrastrutture e frequenze) siano suddivise tra tutti e tre gli offerenti con l’eccezione del network mobile nelle aree rurali, acquisito da Bouygues.

È prevista una verifica approfondita nei prossimi mesi che possa portare a un’offerta vincolante (pensiamo inizio 2026) con chiusura quindi ipotizzabile nel 2H27. Gli altri asset non parte dell’offerta porterebbero la valutazione totale di Altice France a 21 miliardi: l’offerta valuterebbe quindi implicitamente l’asset (pre-sinergie) intorno a 7 volte l’EV/EBITDA aL.

Evento atteso

Gli analisti di Equita sottolineano che “il consolidamento in Francia rappresenta un evento atteso e importante per il mercato TLC in generale in quanto permetterà di verificare la propensione del regolatore europeo verso un consolidamento da 4 a 3 degli operatori infrastrutturati, la capacità degli operatori attuali di offrire pro-attivamente soluzioni per facilitare l’accordo (in questo caso, l’offerta congiunta e la suddivisione asimmetrica degli asset è un ottimo punto di partenza), gli impegni degli operatori (e l’atteggiamento del regolatore) sul fronte degli investimenti con conseguenze in particolare per i gestori di torri (trade off tra ritorno allo sviluppo dell’infrastruttura e mercato più sano verso rischio di consolidamento della base clienti)”.

“Conseguenza indiretta dall’offerta è anche il possibile atteggiamento di Iliad rispetto alla presenza italiana, alla luce dell’impegno assunto nell’offerta per SFR (oltre 5 miliardi di EV a carico di Iliad). Questo scenario potrebbe aprire a una maggiore propensione di Iliad nel valutare la cessione dell’Italia alle adeguate valutazioni”, aggiungono.

Nei daily, gli analisti di WebSim Intermonte sottolineano le possibili ricadute di questa mossa a livello francese perché rappresenta l'inizio di un processo di M&A fra gli operatori telco in Europa, utile come "benchmark" anche per il mercato italiano. La sim scrive che l'offerta, seppur non vincolante e soggetta a un iter regolatorio ancora indefinito e a un contesto politico francese incerto, "rafforza l’appeal speculativo del settore telco e apre alla prospettiva di un consolidamento con riduzione degli operatori da quattro a tre, non solo in Francia ma anche in Italia".

Notizia positiva per Tim

Nel complesso, per Equita la notizia “è positiva anche se preliminare per Tim, in quanto avvia un processo di consolidamento tra operatori Tlc in un mercato europeo che potrà fare da benchmark anche per il mercato italiano”.

“Con Tim Consumer oggi valutata 4,5 volte l’EV/EBITDA aL 2026 nella nostra somma delle parti (6,1 miliardi EV), lo scenario di in-market consolidation non è sicuramente ancora prezzato su Tim: ogni 1x di multiplo addizionale, implica € 6c per azione di maggior valore per Tim”, calcolano dalla sim.

WebSim ritiene che, se l'operazione di break-up in Francia dovesse avere successo, le probabilità di un consolidamento anche in Italia aumenterebbero. "La combinazione Tim Consumer–Iliad ci sembra la più plausibile e strategicamente coerente", sottolineano gli analisti.

Anche Banca Akros evidenzia che l'annuncio è positivo per Tim poiché Iliad avrebbe la potenziale necessità di "monetizzare il suo asset italiano per contribuire a finanziare l'operazione" e questo potrebbe avere ricadute sul consolidamento anche del mercato italiano.

"In caso di fusione tra Iliad Italia e Tim, potrebbero esserci sinergie con un valore attuale netto di circa 5 miliardi di euro da dividere tra le due società. Al momento, includiamo nelle nostre stime la quota di Tim delle possibili sinergie con una probabilità del solo 10%, il che implica un possibile rialzo di circa 0,01 euro per azione", concludono da Banca Akros.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: TIT.MI
Isin: IT0003497168
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