TIM, analisti confermano il buy dopo vendita NetCo

Ieri è arrivata l’ufficializzazione della cessione della rete fissa al gruppo guidato dal fondo KKR con la partecipazione del MEF e alcuni esperti indicano ora la necessità per l’ex monopolista di affrontare il tema Open Fiber.

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TIM vende NetCo

Ufficializzata ieri a mercato chiuso la cessione della rete fissa di Telecom Italia al gruppo guidato dal fondo KKR con il supporto del Ministero dell’Economia (MEF), così come previsto. Il closing rappresenta “il primo pezzo di un puzzle della soluzione degli storici problemi di questo Paese e un passaggio chiave per riassetto del sistema telecomunicazioni italiano”, commentava così il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

La notizia “è positiva, ma ampiamente attesa”, secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, che confermano la loro raccomandazione ‘buy’ sul titolo TIM, con prezzo obiettivo a 0,4 euro, oggi scambiato a 0,2266 euro.

Il consensus degli analisti pubblicato su Bloomberg indica per il gruppo di tlc il 61,1% di giudizi ‘buy’ e il 33,3% ‘hold’, mentre solo 1 analista indica ‘sell’: in media il prezzo obiettivo resta a 0,34 euro con potenziale upside di quasi il 48%.

Borsa Italiana, intanto, ha sospeso dalle negoziazioni le obbligazioni di TIM in euro a tasso fisso 2,875% callable, scadenza gennaio 2026.

Termina un processo complesso

Dopo il closing, anche gli analisti di Equita Sim confermano la loro raccomandazione d’acquisto, mantenendo il prezzo obiettivo a 0,34 euro sul titolo dell’ex monopolista, evidenziano che la vendita rappresenta la fine di “un processo molto complesso che consente al gruppo di riguadagnare flessibilità finanziaria per il rilancio”.

A questo punto, secondo la sim “sarà importante proseguire nell'esecuzione del piano di rilancio, sia sul fronte organico (crescita di Enterprise e di Tim Brazil, stabilizzazione del business consumer) sia inorganico (chiarimenti sull'incasso del canone di concessione, potenziale monetizzazione degli asset non core Sparkle e Inwit)”.

“Completato il closing di NetCo nei tempi e con gli impatti indicati dal management a marzo, ora sul tavolo del Governo la priorità diventa la soluzione del tema Open Fiber”, avvisano da Equita, che considera quale “altro tema critico, che a nostro avviso diventerà ora prioritario nell'agenda di Governo, come risolvere il problema della capacità operativa e sostenibilità finanziaria di OF: ricordiamo che a questo tema è legato un earn-out per TIM fino a 2,5 miliardi euro”.

I dettagli della vendita

Nella nota diffusa ieri TIM ha specificato di aver perfezionato la cessione di NetCo a Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. (KKR) mediante il conferimento in FiberCop (società controllata al 58% da TIM) del ramo d’azienda del gruppo che comprende l’infrastruttura di rete fissa e le attività wholesale, e la successiva acquisizione dell'intero capitale di FiberCop da parte di Optics BidCo, società controllata da KKR.

La cordata vede il fondo statunitense al 40% di NetCo, il MEF al 16% e F2i all’11,6%, oltre a Adia (Abu Dhabi) e Cpp (fondo canadese), entrambi al 16,5% ciascuno.

L’operazione di cessione di NetCo valorizzata fino a un massimo di 22 miliardi di euro comprensivi di earn-out legati al verificarsi di determinate condizioni, permette a TIM una riduzione dell’indebitamento finanziario in linea con quanto già comunicato al mercato.

In particolare, il deleverage previsto al closing, al lordo degli aggiustamenti usuali per questa tipologia di operazioni, è confermato in 14,2 miliardi di euro con un netto effettivo pari a 13,8 miliardi a seguito degli aggiustamenti e dei costi di separazione pari a complessivi 0,4 miliardi.

A seguito dell’operazione, l’organico totale scende da 37.065 a 17.281 persone, equivalenti a 16.135 full time equivalent, e maggiori dettagli saranno forniti in occasione della conference call di presentazione dei risultati preliminari del secondo trimestre 2024 che si terrà il prossimo primo agosto.

Sono altresì confermati gli aggiustamenti e i costi di separazione pari a complessivi 0,4 miliardi di euro, in linea con quanto indicato al mercato nell’Addendum al Capital Market Day lo scorso 11 marzo, determinando un netto effettivo pari a 13,8 miliardi di euro. Si segnala inoltre che la componente di cassa corrispondente agli anticipi PNRR relativi a FiberCop, pari a 0,4 miliardi di euro, è stata deconsolidata nel contesto dell’operazione.

Si segnala infine, che, a seguito della cessione, i rapporti tra NetCo e TIM sono regolati attraverso un Master Service Agreement (MSA) che ha durata di 15 anni, rinnovabile per ulteriori 15 anni, e i servizi saranno resi a prezzi di mercato e senza impegni minimi di acquisto.

L’operazione consente a TIM di adottare un nuovo modello aziendale che permetterà al Gruppo di competere in maniera più efficace sul mercato Consumer ed Enterprise in Italia, grazie a un maggior focus sulle componenti industriali e commerciali e a una solida struttura finanziaria.

“Il perfezionamento dell’operazione con KKR e MEF è frutto di due anni e mezzo di lavoro, che sono serviti a riallineare la gestione ordinaria di TIM e a individuare quelle soluzioni, industriali e finanziarie, che ci permetteranno di affrontare le prossime sfide che abbiamo davanti”, ha dichiarato Pietro Labriola, Amministratore Delegato di TIM. “Raggiungiamo un traguardo che è anche un nuovo punto di partenza: lo abbiamo fatto centrando tutti gli obiettivi che avevamo annunciato e rispettando tutte le tempistiche promesse. Intendiamo continuare su questa strada per far crescere la fiducia dei dipendenti, dei clienti e degli azionisti. Primi in Europa, abbiamo scelto di separare l’infrastruttura dai servizi, per garantire lo sviluppo migliore, sostenibile e più rapido possibile. TIM resterà la Telco di riferimento in Italia, rimanendo l’operatore più infrastrutturato e offrendo servizi innovativi, sia sul fisso che sul mobile, a servizio di famiglie, Pubblica amministrazione e imprese”.

A valle dell’operazione, l’organico totale di TIM scende da 37.065 a 17.281 persone, equivalenti a 16.135 full time equivalent.

Maggiori dettagli sul closing saranno forniti in occasione della conference call di presentazione dei risultati preliminari Q2 2024 che si terrà il prossimo 1 agosto.

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