TIM ancora alla deriva: l’Opa di KKR si allontana secondo gli analisti
Situazione ancora incerta per il futuro l’ex monopolista italiano in quanto non sembra sbloccarsi lo stallo sull’offerta di KKR, al punto che il Financial Times si è aggiunto agli analisti nel prevedere una fumata nera.
Nuovo calo per TIM
Titolo Telecom Italia in fondo al Ftse Mib di oggi quando sono passate due ore dall’apertura di Piazza Affari, ancora immersa nell’incertezza sul futuro della società.
Le azioni dell’ex monopolista, infatti, perdono un ulteriore 3% nella seduta odierna, sotto quota 0,33 euro, dopo il -7% della chiusura di ieri.
Il 2022 di TIM, dunque, resta ancora fortemente negativo, con un calo di quasi il 30% arrivato dall’inizio del mese di gennaio.
OPA di KKR si allontana?
La prossima settimana dovrebbe riunirsi il consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti per fare il punto sul dossier sulla rete unica con Open Fiber, da dettagliare in un successivo memorandum of understanding (mou).
Secondo gli analisti di Bestinver, la firma di un mou renderebbe “l’acquisizione da parte di KKR meno probabile”.
Il fondo americano aveva lanciato un’offerta pari a 0,505 euro per azione e resta in attesa di ulteriori confronti con il management TIM.
I dubbi del FT
La proposta di KKR valutava la società 33 miliardi di euro compreso il debito e questa ancora non è stata ancora respinta, almeno ufficialmente.
Dal Financial Times scrivevano ieri che “sulla carta, le discussioni sono in corso, ma gli addetti ai lavori dicono che si sono fermate perché il gruppo di private equity vuole eseguire una due diligence prima di presentare un’offerta vincolante”.
Inoltre, aggiungono dal quotidiano, “Telecom Italia sta rifiutando la due diligence perché se KKR dovesse alla fine andarsene, o abbassare la sua offerta, ci sarebbero ripercussioni negative sul prezzo delle azioni”.
Pietro Labriola, spiega il quotidiano, “ha elaborato un piano per scorporare la rete fissa italiana del gruppo” in un disegno “non dissimile dal piano di KKR” ma “se uno dei due piani di smembramento dovesse andare avanti, sarebbe il superamento di quella che è diventata una situazione non più sostenibile”.
“Separare la rete primaria dagli altri servizi permetterebbe anche di portare avanti le discussioni sul progetto della rete unica a banda larga, progetto che rappresenta una priorità per i politici italiani”, e tutto questo “lascia l'opzione di acquisto di KKR in dubbio”, ipotizzano dal Financial Times.
Barclays negativa su TIM
Sul titolo, inoltre, pesa anche il contesto macro, tra inflazione elevata e rischi di un rallentamento economico a causa della guerra in Ucraina che lasciano intravedere il pericolo di stagflazione.
Queste incertezze hanno spinto Barclays a tagliare le stime sull’intero comparto di telecomunicazioni, inserendo TIM tra i gruppi che subiranno i maggiori impatti.
Inoltre, dalla banca non credono alla realizzazione delle discusse offerte di KKR e CVC e prevedono un potenziale ribasso in borsa delle azioni Telecom Italia pari al 61%.
Alla luce di questa situazione, l’istituto britannico ha ridotto il target price su TIM a 0,13 euro, rispetto ai precedenti 0,23 euro.
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