Tim, Claro e Telefonica, “stalking horse” nell’asta per le attività mobile di Oi


Oi dà l’ok all’offerta della controllata brasiliana di Tim insieme a Telefonica e Claro. La proposta sarà presentata da Oi all’assemblea dei creditori. Le tre società avranno anche la qualifica di stalking horse (primi offerenti) nella prossima asta competitiva, con attribuzione del diritto di pareggiare eventuali altre offerte.


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Le tre società stalking horse nella prossima asta

Disco verde della brasiliana Oi SA all’offerta vincolante presentata da Tim Participações S/A, controllata brasiliana del Gruppo Telecom Italia, Telefonica Brasil e Claro per l’acquisizione degli asset di rete mobile per 16,5 miliardi di real (circa 2,6 miliardi di euro).

Non solo: le tre società avranno anche la qualifica di stalking horse (primi offerenti) nella prossima asta competitiva, con attribuzione del diritto di pareggiare eventuali altre offerte che dovessero essere presentate nel corso del processo di vendita delle attività mobili del Gruppo Oi. L’esercizio del diritto è legato a una condizione: le nuove offerte devono essere superiori «almeno dell’1% all’importo equivalente alla somma dell’importo offerto da pagare in contanti e il valore attuale netto dell’offerta», lo specifica una nota congiunta con cui le società hanno dato notizia dell’avvenuto accordo.

La proposta sarà presentata da Oi all’assemblea dei creditori (oggi in prima convocazione). L’offerta congiunta presentata dalla cordata Tim, Telefonica, Claro supera del 10% la quota richiesta da Oi (15 miliardi di real). Nell’accordo rientra anche un contratto a lungo termine per l'utilizzo della rete in fibra valutata 819 milioni di real. L’offerta comprende il pagamento di circa 756 milioni relativi ai servizi di transizione nell’arco dei prossimi 12 mesi.

Un deal destinato a protrarsi fino alla fine del 2021

Oi è il quarto operatore del mercato telefonico brasiliano. Nel 2016 ha presentato istanza di fallimento per 19 miliardi di real ed è in fase di cessione degli asset per raccogliere fondi allo scopo di pagare i creditori.

Nel corso dell’ultima conference call sui risultati del secondo trimestre 2020, l’ad di Tim Gubitosi aveva ipotizzato una chiusura dell'accordo non prima del quarto trimestre 2021, considerando le tempistiche del procedimento legato alla riorganizzazione giudiziale di Oi che dovrebbe aprirsi a valle dell’assemblea generale dei creditori di oggi.

Per Tim una quota intorno al 50-60% potrebbe richiedere un impegno superiore al miliardo. Il titolo viaggia piatto questa mattina, con uno scarto dello 0,08% a 0,39 euro.

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