Tim conferma il calo del debito

I numeri del 2024 hanno mostrato come la cessione di NetCo abbia migliorato la marginalità operativa del gruppo, portando così il ritorno all’utile consolidato.
Cala il debito di Tim nel 2024
Si riduce il debito di Telecom Italia dopo anni di ingenti perdite. Il bilancio 2024 post scorporo della rete approvato ieri dal consiglio di amministrazione dell’ex monopolista ha confermato la drastica riduzione del rosso, sceso a 364 milioni di euro, con un calo del 67%. La svolta è arriva solo nel secondo semestre dell’anno, proprio a seguito dell’effettiva cessione di NetCo della rete avvenuta il primo luglio, riportando così l’utile (139 milioni) tra i numeri del gruppo.
I ricavi annuali del gruppo sono stati pari a 14,5 miliardi (+3,1% su anno), l'Ebitda a 3,7 miliardi (+10,1%) e l'Ebit a 1,5 mld (+15,1%). La posizione finanziaria netta after lease è stata di 7.266 milioni di euro, scesa di oltre 13 miliardi grazie all'incasso dei proventi della vendita della rete fissa al consorzio guidato dal fondo americano Kkr).
“Il miglioramento del business, post cessione di NetCo, che ha portato un significativo aumento della marginalità operativa e un ritorno all'utile consolidato nel secondo semestre dell'esercizio”, sottolinea nella nota il management.
La prima ora di scambi a Piazza Affari, intanto, si caratterizzava per i forti acquisti sulle azioni Tim, in crescita del 4% a 0,2711 euro, le migliori tra le blu chip del FTSE MIB.
Vivendi ancora all’attacco
Nonostante l’aumento della quotazione di Tim, resta l’incertezza sulla governance del gruppo visto che i principali soci del gruppo con il 23,8%, i francesi di Vivendi, hanno presentato ricorso contro la sentenza del tribunale di Milano che aveva respinto il loro tentativo di contestare la vendita da parte di Tim della sua rete di accesso al fondo KKR.
I francesi sostenevano che tale vendita sarebbe dovuta passare attraverso il voto degli azionisti in assemblea e non decisa direttamente dal cda come accaduto. Il ricorso, presentato nel dicembre 2023, era poi stato bocciato, con il tribunale che stabiliva l’inammissibilità per i francesi di intraprendere un’azione legale in quanto questi non avevano esercitato il loro diritto a convocare un’assemblea degli azionisti.
Vivendi continua ad insistere che la cessione ha danneggiato Tim, pertanto si dice pronta a presentare in appello nuove prove. Alla luce dei conti comunicati ieri, però, appare evidente il miglioramento della situazione finanziaria di Tim proprio a seguito della cessione della rete, pertanto la posizione di Vivendi potrebbe indebolirsi.
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