Tim crolla a Piazza Affari, il Pnrr allontana il progetto rete unica


Nel Pnrr non ci sarebbero riferimenti alla possibile integrazione tra Tim e OpenFiber. Questa mattina il ministro Colao ha sottolineato come la banda ultralarga sia un obiettivo «politico e di Paese non di strutture societarie o di assetti societari». Il titolo Tim apre in forte ribasso e a fine mattinata scambia in flessione del 5,75%.


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Nei documenti trasmessi a Bruxelles nessun cenno all’integrazione Tim-OpenFiber

Tonfo di Telecom Italia in Borsa in scia alle indiscrezioni sul tramonto del progetto rete unica in Italia. Secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica il progetto sarebbe stato accantonato, in quanto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) non si farebbe alcun cenno al disegno di integrazione tra Open Fiber e la rete di Tim. Il testo del Recovery Plan, riportato da Repubblica, afferma infatti che l’intervento del Pnrr si colloca nel solco degli sfidanti obiettivi definiti in sede europea e nella consapevolezza che le reti a banda larga ultraveloce sono una General Purpose Technology. Il plurale utilizzato (“reti”) lascia intendere l'abbandono del progetto della rete unica caldeggiato dal precedente governo Conte, mentre il riferimento agli obiettivi europei chiarisce come la volontà delle autorità comunitarie fosse in contrasto con il piano di integrazione delle infrastrutture sotto il controllo di Tim.

Colao: un obiettivo politico e di Paese, non di strutture societarie

«Abbiamo uno scenario davanti a noi che vogliamo portare fibra, banda mobile, qualunque soluzione tecnologicamente atta a dare la banda ultralarga a tutti, indipendentemente da dove sono. Lo faremo con delle gare e dei sussidi che potranno andare agli operatori in concorrenza, in collaborazione, in consorzio. Lo vedremo quando arriverà la gara ma il nostro obiettivo è politico e di Paese non di strutture societarie o di assetti societari». Così il ministro per l’Innovazione tecnologica Vittorio Colao, ha risposto sulla possibilità che il Pnrr trasmesso a Bruxelles archivi definitivamente l’ipotesi di una rete unica Tim-Open Fiber.

Tonfo del titolo Tim a Piazza Affari

Dopo una partenza in profondo rosso a -5,6% a 0,4206 euro, a fronte del +0,7% del Ftse Mib, il titolo Tim è stato sospeso con un -7,99% teorico per tornare agli scambi in flessione del 5,9%. Alle 12 le azioni della società di telecomunicazioni passano di mano a 0,42 euro proseguendo lungo la scia del ribasso a -5,75%.

«Notizia negativa per Tim se confermata visto che le cessioni delle quote di Open Fiber a Cdp e Macquarie» da parte di Enel «erano state viste dal mercato come il primo passo verso la creazione di una rete unica», commentano gli analisti di Bestinver (rating buy, range di valutazione 0,75-0,85 euro su Tim). Per gli esperti «un progetto di co-investimento di Open Fiber e Tim sarebbe ancora positivo per Tim in quanto le consentirebbe di risparmiare spese per investimenti, ma crediamo che questa soluzione sia sub-ottimale rispetto alla creazione di una rete unica, che ridurrebbe la concorrenza nel wholesale».

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