Tim in volata, JP Morgan alza il target price

La banca d’affari prevede che le azioni sui prezzi intraprese nel primo semestre dalla società guidata da Pietro Labriola dovrebbero riflettersi pienamente con un impatto maggiore nel secondo semestre.
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Azioni Tim in rialzo
Telecom Italia ancora tra i migliori del FTSE MIB quando mancano poco più di due ore alla fine degli scambi odierni di Piazza Affari.
Le azioni Tim guadagnano il 2,60% e salgono ai massimi dal febbraio 2022, a 0,4444 euro, alla loro sesta seduta consecutiva, con una crescita dal 1° di agosto pari all’11%.
Potente il rialzo dall’inizio dell’anno: il titolo sta guadagnando il 77% rispetto ai 0,25 euro di gennaio 2025.
JP Morgan alza il target price
Oggi gli analisti di JP Morgan hanno aumentato il prezzo obiettivo sulle azioni Tim, portandolo da 0,42 a 0,48 euro, con raccomandazione neutral confermata.
La società guidata da Pietro Labriola ha presentato la settimana scorsa i risultati del secondo trimestre dell'anno, che hanno visto un risultato netto ancora negativo per 132 milioni, ma in miglioramento dai -646 milioni di un anno fa e con un secondo trimestre vicino al pareggio (-8 milioni), e con ricavi e margini a parità di perimetro in crescita.
Inoltre, il management si è detto fiducioso sul raggiungimento dei target 2025, alla luce di un primo semestre che ha superato le aspettative della società, pur mantenendo un atteggiamento prudente e confermando le previsioni già comunicate per l'intero esercizio.
“Le azioni sui prezzi intraprese nel primo semestre”, prevedono da JP Morgan, “dovrebbero riflettersi pienamente con un impatto maggiore nel secondo semestre”. In aggiunta, la banca prevede che la causa legale relativa alla concessione del 1998 sarà risolta “entro la fine del 2025” e, una volta effettuato il pagamento, la società lo registrerà nell'utile netto. Per quanto riguarda invece gli earn-out nel settore energetico, secondo JP Morgan, appaiono “improbabili”.
Tuttavia, il management rimane ottimista sugli earn-out derivanti dalla fusione tra FiberCop e OpenFiber, “dato il livello di speculazione mediatica che circonda questa operazione”.
Futuro consolidamento nel settore?
Tim, sottolineano gli analisti, continua a sostenere il consolidamento a livello di operatore o di rete, e ritiene che il completamento delle operazioni di M&A in Spagna e Francia aprirà la strada al consolidamento in Italia.
A confermare questa visione è lo stesso ad, Pietro Labriola, che in un'intervista di sabato a ClassCnbc ha evidenziato come quello di un consolidamento nel settore delle tlc “è un trend di mercato in tutta Europa”, poiché “se le aziende non generano cassa, non possono reinvestire”.
Di conseguenza, questo pesa sugli investimenti in infrastrutture, a partire dallo sviluppo del 5G, su cui l'Europa è “il continente che è più indietro” ha sottolineato Labriola. L'ad incalza sull'importanza che la Francia, alla luce del suo impatto sugli indirizzi della Comunità europea, spinga perché vengano rilasciati i vincoli rispetto al consolidamento del mercato. “Laddove ci fosse la possibilità, noi siamo favorevoli anche ad un consolidamento del mercato italiano, nell'interesse del sistema Paese, per avere la possibilità di tornare a reinvestire sull'infrastruttura”, conclude Labriola.
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