Tim, Labriola fa incetta di azioni

L’amministratore delegato sembra credere nel futuro del titolo dell’ex monopolista e riempie il suo portafoglio di azioni della società fino a quasi un milione di euro.

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Labriola compra azioni Tim

Sembra voler credere nel futuro della società che guida, Pietro Labriola, amministratore delegato di Telecom Italia, impegnato nell’acquisto di azioni dell’ex monopolista gonfiando il suo portafoglio fino a 4,5 milioni di titoli.

Gli ultimi acquisti sono datati 5 agosto, quando il manager otteneva 430 mila azioni a 0,207 euro ciascuna, tornando così a scommettere sul titolo dopo quelli fatti nel marzo 2023, con 500 mila titoli a 0,20 euro ognuno. Tornando indietro nel tempo, il 22 agosto 2022 aveva fatto cifra tonda, 1 milione di azioni, mentre tra il 2022 e il 2023 ne erano state acquistate rispettivamente 770 mila 200 mila. A queste si aggiunge la conversione di stock option: ricevute 1,6 milioni di azioni da Tim tramite stock option, le opzioni hanno uno strike price di 0,42 euro e sono esercitabili tra il 2025 e il 2027.

Ai prezzi attuali la sua partecipazione in Tim vale 990 mila ma potrebbe raddoppiare se il titolo dovesse salire come dicono gli analisti (tra 0,35 e 0,40 euro), guadagni che si aggiungono alla remunerazione diretta ottenuta nel 2023 da Labriola, composta tra fisso e bonus, per un totale di 4,77 milioni.

Il titolo non decolla

A Piazza Affari, intanto, il titolo Tim resta inchiodato a 0,216 euro (-0,80%), ben lontano dai massimi ottenuti nel 2015 quando quotava 1,26 euro per azione.

Nel solo 2024, nonostante la vendita della rete a KKR e ‘compagnia’, il titolo è passato da 0,30 di inizio gennaio ai livelli attuali, cedendo il 28%, con un’accelerazione al ribasso vista il 7 marzo (-23%) dopo i risultati del primo trimestre dell’anno.

Fiducia nel re-rating

Gli acquisti da parte dell’AD confermano la profonda fiducia nel potenziale di re-rating del titolo”, spiegano da WebSim Intermonte, che su Tim mantengono un target price di 0,38 euro, con giudizio ‘molto interessante’.

“Oltre al re-rating legato alla delivery organica e alle possibili opzioni di consolidamento nel mercato domestico, ricordiamo l’upside complessivo di circa 5 miliardi (oltre il 100% della capitalizzazione di TIM), legato a varie partite straordinarie previste tra la fine dell'anno e fine 2026 (cessione quota in INWIT per 0,3 miliardi, cessione Sparkle per 0,8 miliardi, rimborso canone 1998 per circa 1 miliardi, incasso earnout cessione NetCo fino a 2,9 miliardi)”, concludono dalla sim.

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