Tim, mossa di Poste Italiane: superato il 27% del capitale

Nonostante il superamento della soglia oltre la quale è obbligatoria l’Opa, Poste ha annunciato di voler avvalersi dell'esenzione prevista da Consob.
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Poste Italiane sale in Tim
Zampata di Poste Italiane che sale nel capitale di Telecom Italia, superando anche la quota oltre la quale è obbligatoria l’Opa, anche se il gruppo non intende procedere su questa strada.
Una nota diffusa ieri a Piazza Affari chiusa comunicata l’acquisizione da parte di Poste di una quota pari al 2,51% dai soci francesi di Vivendi e ora il gruppo italiano detiene il 27,32% del capitale ordinario di Tim.
In particolare, spiega la nota, la quota “è costituita da 384.099.915 azioni ordinarie corrispondenti al 2,51% del totale delle azioni ordinarie e al 1,80% del capitale sociale di Tim”.
Il corrispettivo per l'acquisto è pari al prezzo di chiusura delle azioni del 10 dicembre 2025 (0,4864 euro), complessivamente pari a euro 187 milioni, e sarà finanziato mediante cassa disponibile.
"Con questa operazione, Poste Italiane rafforza l’investimento di natura strategica realizzato in Tim, confermando il proprio obiettivo di svolgere il ruolo di azionista industriale di lungo periodo attraverso la realizzazione di sinergie e la creazione di valore per tutti gli stakeholder" conclude la nota.
Niente Opa?
Secondo quanto previsto dal Tuf in casi come questi, il superamento del 25% comporterebbe l’obbligo di Opa, ma Poste intende avvalersi dell'esenzione prevista da Consob: in vigenza dell'attuale quadro normativo, la società si impegna a cedere a parti non correlate le azioni ordinarie detenute in eccedenza rispetto a tale soglia rilevante entro 12 mesi dal perfezionamento dell'acquisto, astenendosi, nel mentre, dall'esercizio dei diritti di voto relativi a tali azioni.
Conferimento delle attività broadband
Venerdì pomeriggio, a mercato aperto, Reuters ha riportato di una possibile operazione tra Poste e Tim riguardanti il conferimento delle ‘attività broadband’ (divisione PosteMobile) di Poste in Tim anche in ottica antidiluitiva in scenario di conversione delle Tim di risparmio.
“Come già scritto in passato questa operazione è possibile in quanto razionalizzerebbe il portafoglio di attività tra Poste e Tim dato il ruolo di Poste come principale azionista di Tim anche se a nostro avviso porterebbe poche sinergie (Poste è già dal 2026 su rete tim come MVNO) e renderebbe meno agevoli ipotesi di acquisizione/aggregazione delle attività di Iliad Italia, ipotesi oggi con un basso grado di visibilità viste le difficoltà nelle interlocuzioni tra le parti in passato ma non da escludere totalmente”, spiegano gli analisti di Equita.
“Le indiscrezioni a nostro avviso mostrano anche come il tema della conversione delle risparmio rimanga alto nelle priorità strategiche di Tim e Poste, a supporto dell’allargamento del premio delle risparmio rispetto alle ordinarie almeno fino in area 10 cent”, concludono dalla sim, mantenendo la raccomandazione buy sulle azioni Tim, con target price a 0,54 euro rispetto ai 0,4914 di questa mattina (+0,50%).
Altre notizie
Tim ha comunicato che aggiornerà il piano industriale il 24 febbraio, in concomitanza con i risultati preliminari 2025. È quanto risulta dal calendario degli eventi societari per il 2026.
Mercoledì Intesa Sanpaolo ha alzato da 0,46 a 0,57 euro il prezzo obiettivo su Tim, confermando la raccomandazione buy. Gli analisti hanno aggiornato la valutazione per tener conto del re-rating di Tim Brazil e di stime più alte sull'Eps 2025-2026.
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