TIM, nuovo tentativo di rimbalzo. Si valuta l’offerta di KKR
Il gruppo telefonico resta al centro di un vortice di volatilità a Piazza Affari che finora ha spinto in basso il prezzo delle sue azioni e lontano dall’offerta del fondo americano.
Verso un cda di TIM
Telecom Italia al lavoro per valutare come sciogliere il nodo KKR. Indiscrezioni rilanciate dal Corriere della Sera raccontano di contatti avvenuti tra gli advisor di TIM e quelli del fondo americano, mentre il presidente Salvatore Rossi avrebbe preallertato il consiglio che potrebbe essere convocato nel corso del fine settimana per rispondere alla manifestazione di interesse di KKR.
Gli americani sarebbero in attesa della prossima mossa del gruppo di telecomunicazioni, in quanto la loro proposta (0,50 euro) era subordinata ad una due diligence, richiesta a cui TIM aveva risposto con la costituzione di un comitato ad hoc e ingaggiando Goldman Sachs e Lion Tree come advisor.
La partita all’interno del cda, però, resta complessa, in quanto ci sarebbero posizioni divergenti sui modi e sui tempi con cui trattare la proposta americana.
Differenze che hanno portato ad una proposta di predisporre un nuovo piano, in quanto l’obiettivo di KKR di togliere il titolo dalla borsa non sarebbe accettabile dal board.
Un prezzo troppo basso
Se i consiglieri indipendenti in quota Assogestioni sono favorevoli all’apertura della data room a KKR, i francesi di Vivendi (primi azionisti) potrebbero opporsi vista la quotazione attuale del titolo che risulta troppo bassa per loro, in quanto avevano acquistato la loro quota a 0,80 euro.
Le azioni Telecom sono al centro di una forte volatilità in questi giorni, solo ieri hanno perso il 5%, mentre nei primi giorni di marzo il crollo è stato addirittura del 30%, trascinando la quotazione intorno ai 5 miliardi di euro e mettendo in allarme anche la Consob per gli eccessivi movimenti di prezzo.
Dopo circa un’ora di scambi odierni, il titolo TIM guadagna l’8%, ma i 26 centesimi attuali restano ancora lontani dall’offerta di KKR.
La view degli analisti
Se il prezzo offerto da KKR era già stato definito troppo basso all’epoca, 50 centesimi, la guerra in Ucraina e i pessimi risultati del 2021 hanno peggiorato la situazione.
Da Telecom sperano in un rialzo del prezzo offerto, “ma la probabilità di un’offerta da parte di KKR resta minima e inesistente la possibilità di un ritocco all’insù del prezzo”, spiega una nota di Banca Akros.
Il fondo, comunque, “potrebbe decidere di ritirarsi di muoversi in maniera ostile sul gruppo”, aggiungono dall’istituto, mentre l’offerta precedente aveva carattere “amichevole”.
Spiragli aperti, invece, da IG, dove Vincenzo Longo mantiene aperta la possibilità dell’arrivo di novità, evidenziando come gli elevati volumi di borsa possano far pensare alla costruzione di posizioni in vista di un M&A.
L’ad di Telecom, Pietro Labriola, ha ribadito di non aver approcciato KKR per chiedere di sfilarsi dall’offerta, mentre il fondo USA “sembra voler valorizzare gli asset” di TIM in modo simile al previsto scorporo tra rete e servizi, sottolinea Longo.
La strategia di Labriola
La coppia Labriola-Vivendi punta alla creazione di due società separate, NetCo e ServCo, finalizzate allo sviluppo di modelli di business diversi.
La rinuncia all’integrazione verticale con l’infrastruttura di rete fissa potrebbe portare TIM a beneficiare di un dividendo regolatorio che le permetterebbe una maggiore libertà nel disegnare una propria strategia per la parte retail e di wholesale, aprendo la strada all’ingresso di potenziali partner, su tutti Open Fiber per la rete.
Piano che verrà proposto in versione più dettagliata, comprensiva delle opzioni strategiche, nel mese di giugno, annunciava Labriola, anche se la società ha fatto sapere che agli advisor saranno fornite le informazioni disponibili per poter procedere ad una comparazione della proposta KKR con quella interna di TIM.
Nel cda del prossimo fine settimana alcuni consiglieri potrebbero proporre l’avvio di una trattativa con il fondo, in quanto contrari ad un No secco a KKR.
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