TIM resiste alle vendite dopo le voci sull’OPA

Secondo indiscrezioni dei media l’ex monopolista potrebbe essere oggetto di un’OPA lanciata da un gruppo comprendente CDP, KKR, Vivendi e Macquarie, ipotesi diffusasi dopo un incontro con i vertici del nuovo governo

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TIM in crescita

Titolo Telecom Italia in crescita nonostante la pioggia di vendite sui mercati europei nel giorno dopo la riunione della Federal Reserve sempre più ‘falco’, vista la possibilità di una stretta sui tassi forse più lunga del previsto ‘ventilata’ dalle parole del Presidente Jerome Powell.

Le azioni TIM guadagnano l’1% dopo circa un’ora di scambi, toccando quota 0,22 euro, livelli lasciati lo scorso agosto.

Le quotazioni del titolo, però, restano dimezzate nel corso del 2022, visti i 0,45 euro di inizio gennaio.

Nuova ipotesi per l’OPA

Indiscrezioni dei media parlano della possibilità di un’OPA congiunta su TIM non solo da parte di Cassa Depositi e Prestiti in coppia con Macquarie come ipotizzato in passato.

Secondo quanto scrivono La Repubblica e La Stampa, infatti, dopo un incontro di ieri svoltosi tra il Ceo di TIM e il capo di gabinetto della Premier Giorgia Meloni, a CDP e Macquarie potrebbero unirsi anche Vivendi e KKR, ipotesi ora preferita a quella di un’offerta per la sola NetCo considerando il significativo divario sulle valutazioni.

L’operazione avrebbe come obiettivo quello di consentire una riorganizzazione delle attività di TIM fuori dalla borsa, creando un operatore di rete unico wholesale only sotto il ‘cappello’ di CDP.

Resta, secondo La Stampa, la criticità sul prezzo dell’OPA, visto che la manifestazione di interesse a 0,505 euro per azione di KKR arrivata un anno fa era stata respinta dal cda di TIM a fronte di una valutazione condotta dagli advisor TIM di 1 euro per azione su base standalone e 1,30 euro includendo l’upside dalla rete unica, mentre resta anche il problema del rifinanziamento del debito lordo dell’ex monopolista.

Un’opzione credibile

Se da Equita Sim (‘hold’ su TIM con tp a 0,39 euro) parlano di una notizia “non nuova”, l’OPA congiunta finalizzata al delisting e vincolata al successivo scorporo e dismissione degli asset retail, da WebSim la ritengono “un’opzione molto credibile e finanziariamente meno impegnativa per CDP rispetto all’acquisizione di NetCo, soprattutto considerando le quotazioni del titolo ancora piuttosto depresse (market cap delle azioni ordinarie a 3,2 miliardi)”.

Tuttavia, sottolineano dalla sim “andrà verificata la disponibilità di Vivendi a partecipare al progetto (Vivendi detiene con il suo 23,75% una minoranza di blocco in EGM), reinvestendo la sua partecipazione in TIM (in carico a 0,62 euro per azione o 2,25 miliardi, contro gli attuali 806 milioni) nel veicolo utilizzato per lanciare l’OPA o a consegnare le azioni concorrendo al successo del delisting, non escludiamo nemmeno che la stessa Vivendi possa puntare per avere un ruolo un ruolo chiave nel break-up e nell’acquisizione degli asset retail di TIM”.

Pertanto, gli analisti di WebSim mantengono la raccomandazione sul titolo TIM ‘molto interessante’, con un target price di 0,43 euro per azione.

Altre notizie

Le altre voci su TIM diffuse da Il Sole 24 Ore raccontano che ieri il Comitato Nomine della società avrebbe valutato due profili per la sostituzione dell’ex consigliere De Meo: Stefano Proverbio (McKinsey) e Massimo Sarmi (Chairman di FiberCop).

Il profilo di Sarmi sarebbe particolarmente apprezzato anche da Vivendi nell’ipotesi di eventuale sostituzione dell’attuale presidente TIM, Rossi, ma quest’ultimo non sembra disposto a dimettersi.

Infine, la ‘gara’ per la vendita del 49% di EnterpriceCo potrebbe essere avviato dal cda il 9 novembre, scrive Bloomberg, a seguito della diffusione dei risultati trimestrali di Telecom Italia.

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