TIM, sale il debito e guidance confermata


I primi nove mesi del gruppo si sono conclusi con una perdita di oltre un miliardo di euro, seppur in miglioramento rispetto al risultato dello stesso periodo del 2022.


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TIM pubblica i risultati

Risultati in linea con i target 2023 nei primi nove mesi del 2023 per Telecom Italia, con guidance confermata, alla luce del raggiungimento del 77% degli obiettivi di contenimento dei costi domestici dell’intero anno in corso, anche se cresce l’indebitamento.

La società ha pubblicato i conti ieri sera a mercato chiuso e questa mattina il titolo resta intorno la parità a 0,25 euro per azione, non lontana dal livello di inizio anno (0,22 euro).

Il trimestre

Il terzo trimestre del gruppo ha visto i ricavi salire del 3,7% a 4,1 miliardi di euro, grazie al contributo positivo arrivato sia dalla business unit Domestic, sia di TIM Brasil.

L’Ebitda After Lease si attesta a 1,4 miliardi (+8,6%) a seguito dell’accelerazione del piano di decommissioning dei siti mobili, mentre quello organico di gruppo arriva a 1,7 miliardi (+6,5%) grazie alla crescita per il secondo trimestre consecutivo della business unit Domestic (+3,6%) e all’andamento “fortemente” positivo di TIM Brasil (+12,1%).

L'indebitamento finanziario netto risulta pari a 26,33 miliardi, in aumento di 0,2 miliardi rispetto al 30 giugno, mentre quello after lease si attesta a 21,2 miliardi di euro, in aumento di 0,4 miliardi.

Raggiunto il 77% del target di contenimento dei costi domestici per l’intero 2023, sottolinea la nota.

Alla luce dell'andamento dei principali segmenti di business il gruppo conferma la guidance già comunicata con l'approvazione del Piano Industriale Tim 2023-2025.

I nove mesi

Il periodo conclusosi al 30 settembre si è chiuso con una perdita attribuibile ai soci di 1,124 miliardi di euro, in miglioramento rispetto al -2,728 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, su cui hanno pesato gli oneri netti non ricorrenti per 596 milioni (2,367 miliardi nel 2022).

In crescita i ricavi totali, arrivati a 11,953 miliardi dagli 11,529 miliardi dei primi nove mesi del 2022.

L’Ebitda del periodo sale (+6,9% in termini reported, +5,3% in termini organici) a 4,217 miliardi (3,945 nel 2022), con quello organico al netto della componente non ricorrente che si attesta a 4,787 miliardi con un’incidenza sui ricavi del 40% (4,544 miliardi nei primi nove mesi del 2022, con un’incidenza sui ricavi del 39,4%).

L'Ebitda sconta oneri netti non ricorrenti per complessivi 570 milioni di euro (594 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022).

Infine, l’Indebitamento finanziario netto contabile al 30 settembre 2023 è pari a 26.471 milioni di euro, in aumento di 1.101 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (25.370 milioni di euro).

Ulteriori approfondimenti potrebbero arrivare nel corso della mattinata quando alle 11 si svolgerà la conference call di presentazione dei risultati alla comunità finanziaria, seguita da una sessione di domande e risposte.

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