TIM si scalda in attesa dell’assemblea: botta e risposta tra management e Paolucci
Il candidato a Presidente presentato dalla lista alternativa al cda uscente aveva attaccato il piano industriale e i termini della cessione di NetCo, cercando così di attirare dalla sua parte i francesi di Vivendi, soci di maggioranza di Telecom Italia.
Paolucci attacca TIM
Si scalda il dibattito all’interno di Telecom Italia in vista dell’assemblea degli azionisti in programma il prossimo 23 aprile e a rispondere alle parole di Umberto Paolucci, candidato a Presidente della società proposto dalla lista alternativa al cda e sponsorizzata dal socio Merlyn Partners (0,53% del capitale), è la stessa società ad annunciarlo questa mattina con una nota pubblicata.
A Piazza Affari, intanto, il titolo Telecom Italia apriva in leggero calo (-0,30%), per poi tornare positivo guadagnando mezzo punto percentuale quando era passata un’ora dall’avvio degli scambi, con un massimo toccato a 0,227 euro.
Le critiche al piano
In un’intervista rilasciata sabato a La Repubblica, Paolucci aveva attaccato il piano industriale presentato a inizio marzo dal consiglio di amministrazione, affermando che “i numeri presentati al mercato dimostrano che l’operazione deve essere migliorata”, ricordando che è lo stesso mercato ad aver “respinto il piano del management: il titolo ha perso il 24% nel giorno della presentazione. Un fatto raro nella storia delle società quotate”.
L’attacco al piano del cda era arrivato anche nella lettera agli azionisti inviata da Merlyn, nella quale veniva definito “non finanziariamente sostenibile”, avvisando del rischio che potrebbe far scattare un aumento di capitale in caso di ritardi prolungati nel completamento della vendita della rete di TIM a KKR.
In risposta, la nota di TIM sottolineava di aver “già posto in essere tutte le iniziative finanziarie (da ultimo con la sottoscrizione di un contratto di finanziamento ponte da 1,5 miliardi di euro annunciato venerdì scorso) e di pianificazione per fronteggiare qualunque scenario”.
La vendita di NetCo
Paolucci ha criticato anche la vendita di NetCo, ritenendo necessario migliorare i termini dell’accordo da 22 miliardi di euro per la cessione della rete fissa a KKR, cifra a cui Vivendi si era sempre detta contraria in quanto non sufficiente.
Oltre ad essere “inclusiva, riaprendo il dialogo con tutti i soci”, affermava Paolucci al quotidiano, l’operazione “deve essere solida per permettere la sostenibilità finanziaria e industriale di SerCo, che ad ora manca”, mentre è “necessario pensare a un piano di emergenza nel caso il deal NetCo non si possa migliorare o venga ritardato dall’Antitrust, come per Ita-Lufthansa. È inaccettabile che non ci sia un piano alternativo”.
Pertanto, Paolucci dice di sperare di convincere Vivendi, primo azionista di TIM, “a darci fiducia, per realizzare insieme e d'intesa con le istituzioni il progetto TValue”.
La risposta del management
Da TIM ribadivano che il contratto per la cessione della rete è “vincolante” e che “non risultano al momento ritardi” rispetto alla sua programmata esecuzione entro l’estate.
Pertanto, TIM aveva chiesto all’intervistato e all’azionista Merlyn “di rettificare talune informazioni fuorvianti o intrinsecamente errate, che possono influenzare il corso azionario”, e “non essendoci stata alcuna rettifica”, la società ribadisce alcune informazioni sull'operazione e comunica di aver dato mandato ai propri legali di segnalare i fatti alle autorità competenti “per gli adempimenti di conseguenza”.
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