TIM smentisce le voci: ancora nessuna decisione effettuata


Ieri alcune indiscrezioni indicavano l’offerta degli americani KKR quale preferita dal cda, pronto a concedere del tempo ulteriore per negoziare un accordo, ma per il momento non ci sarebbe nulla di deciso.


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TIM smentisce

Ancora indiscrezioni sul futuro di NetCo e il consiglio di amministrazione di Telecom Italia si vede costretto a intervenire per smentire quanto trapela dai mass media.

Una nota pubblicata in serata dall’ex monopolista comunicava che il cda si era riunito per esaminare le due offerte non vincolanti arrivate dalla coppia CDP-Macquarie e da Kohlberg Kravis Roberts (KKR), spiegando che la riunione si era conclusa senza una decisione, mentre la valutazione verrà completata nel prossimo appuntamento fissato per il board, ovvero giovedì 22 giugno.

“Pertanto, allo stato attuale nessuna decisione è stata assunta”, specifica il comunicato, anche se questa mattina il titolo TIM apriva in rialzo di oltre il 2% (0,2699 euro), con il mercato che sembra volerci credere.

Le indiscrezioni

Ieri l’agenzia Reuters diffondeva alcune indiscrezioni secondo le quali TIM sarebbe vicina all’avvio di trattative in via esclusiva con il fondo americano KKR, la cui offerta sarebbe considerata preferibile rispetto a quella presentata da CDP-Macquarie.

L’offerta KKR potrebbe superare i 23 miliardi di euro, proseguono le fonti, mentre l’altra offerta si fermerebbe a 19,3 miliardi e potrebbe sollevare problemi di antitrust, visto che sia CDP che il fondo australiano sono azionisti della società rivale di fibra ottica Open Fiber.

Le condizioni

A questo punto, secondo le fonti il cda potrebbe concedere a KKR un periodo di tempo per negoziare un accordo.

Nella vicenda sarà fondamentale il ruolo di Vivendi che, in quanto socio TIM con il 24%, pretende che qualsiasi decisione sulla rete sia sottoposta ad un voto straordinario degli azionisti che richiede una maggioranza qualificata.

Inoltre, avendo già investito 1,8 miliardi di euro nella rete, KKR ha presentato un’offerta per una quota di controllo in una divisione che comprende l’intera rete nazionale di accesso fisso di Tim e l'attività di cavi sottomarini Sparkle, lasciando così aperta la porta alla possibilità che il Tesoro o altre entità pubbliche (CDP e il fondo F2i) possano diventare azionisti di minoranza della società della rete, sempre secondo la Reuters.Per il coinvolgimento di CDP si potrebbe rivedere rivedere l’assetto di Open Fiber, così come vorrebbe il governo, in particolare il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, secondo il quale ci sono “molteplici opzioni” per assicurare al governo il “controllo strategico” della rete TIM, senza possedere una quota di controllo.

Sullo sfondo resta la possibilità dell’uso della ‘Golden Power’ da parte del governo con lo scopo di fissare condizioni o bloccare offerte per asset strategici come la rete TM.

La view degli analisti

Le indiscrezioni circa le possibilità di trattative esclusive con KKR vengono accolte “molto positivamente” dagli analisti di WebSim Intermonte, che su TIM mantengono un giudizio ‘molto interessante’ con target price 0,41 euro, seppur “in forma meno vincolante per agevolare l’eventuale coinvolgimento di F2i a fianco di KKR”.

“L’ingresso di F2i potrebbe garantire un presidio pubblico nell’azionariato di NetCo e ottenere facilmente il via libera antitrust, senza dover aspettare il break up di Open Fiber per un futuro coinvolgimento anche di CDP”, sottolineano dalla sim.

In una fase “delicata”, a cui si aggiungono i malumori all’interno del governo, da WebSim escludono “reazioni forti da parte di Vivendi, come ad esempio una mozione di sfiducia dell’attuale cda che metterebbe a rischio la continuità dell’attuale management”, proseguono.

Inoltre, per WebSim resta “prematuro ipotizzare che la moral suasion esercitata dal governo possa portare ad una posizione più conciliante dei francesi in vista del futuro voto assembleare per approvare la cessione di NetCo”.

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