TIM supera la guidance e trend visto in miglioramento
La società ha approvato anche il Piano Industriale 2023-2025 e a partire da quest’anno si attende una crescita del business domestico dopo sei anni.
TIM oltre la guidance
Un quarto trimestre caratterizzato da un miglioramento dei trend operativi spinge i risultati 2022 di TIM oltre la guidance.
Nel dettaglio, i risultati preliminari dello scorso anno approvati dal consiglio di amministrazione ieri hanno visto i ricavi da servizi a livello di gruppo arrivare a 14,6 miliardi di euro, segnando una crescita dell’1,3% rispetto a una guidance di un calo ‘low single digit decrease’.
Nel trimestre, i ricavi totali di gruppo sono risultati in aumento del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2021, a 4,3 miliardi di euro (+1,1% nel terzo, -1,4% nel secondo e -4,5% nel primo trimestre).
Aumento per il terzo trimestre consecutivo per i ricavi da servizi, aumentati del 3,6% su base annuale a 3,9 miliardi di euro (+3% nel terzo, +1% nel secondo e -2,5% nel primo trimestre), grazie al contributo positivo del Brasile e al miglioramento del trend domestico. L'Ebitda organico è risultato pari a 6 miliardi, in calo del 6,7% anche se nel quarto trimestre è aumentato del 2,7%, con un Ebitda organico di gruppo after lease pari a 5 miliardi (-10,6%).
Stabile rispetto al 30 settembre l’indebitamento finanziario netto after lease, ma in crescita se paragonato a quello del 2021 esclusivamente a causa delle partite straordinarie.
Confermati i buoni risultati di TIM Brasil, con ricavi da servizi in crescita (+19%) a 3,8 miliardi di euro, un Ebitda organico di 1,9 miliardi (+16,4%) e un 113% raggiunto per il target di contenimento dei costi per l’esercizio 2022.
Il piano al 2025
Il cda ha approvato anche il Piano Industriale 2023-2025 con voto all’unanimità, secondo le proposte dell'Amministratore delegato del gruppo, Pietro Labriola, in continuità con il percorso di trasformazione avviato nel 2022.
“Nonostante un contesto macroeconomico profondamente mutato rispetto all’anno scorso, il nuovo piano è in continuità con il precedente e con il progetto presentato al Capital Market Day di luglio 2022”, scrivono nella nota dall’ex monopolista, e la società “prosegue nella sua strategia che punta al superamento dell’integrazione verticale attraverso la separazione degli asset infrastrutturali di rete fissa (NetCo) dai servizi (ServiceCo con TIM Consumer, TIM Enterprise e TIM Brasil) e alla riduzione dell'indebitamento attraverso operazioni di trasferimento e valorizzazione di alcuni asset”.
Gli obiettivi
I target finanziari compresi nel piano prevedono ricavi di gruppo da servizi in crescita low single digit nel 2023, con un business domestico atteso sostanzialmente stabile e il Brasile in crescita high single digit, mentre i ricavi da servizi sono previsti in crescita low single digit per il gruppo nel periodo del piano.
Secondo le previsioni del management, l’Ebitda organico di gruppo dovrebbe crescere mid single digit nel corso di quest’anno, con il business domestico stabile/in crescita low single digit e il Brasile con un aumento low double digit.L'Ebitda organico di gruppo è previsto in crescita mid single digit sia nel 2023 che al 2025, mentre quest’anno il business domestico è visto stabile/in crescita low single digit e il Brasile in crescita low double digit.
Inoltre, l’Ebitda organico after lease di gruppo è stimato in crescita low to mid single digit per il 2023 e in crescita mid single digit nel 2022-25, con l’equity free cash flow after lease di gruppo cumulato atteso leggermente positivo in orizzonte di piano.Infine, gli investimenti previsti dovrebbero arrivare a circa 4 miliardi di euro nel 2023 e stabili nell'arco di piano, mentre a livello domestico sono stimati 3,1 miliardi di investimenti annui.“Grazie ai risultati del 2022 migliori delle attese, il piano prevede un’ulteriore accelerazione a livello di gruppo e, a partire dal 2023, il business domestico in crescita dopo 6 anni”, sottolinea la nota.
La view degli analisti
A Piazza Affari, intanto, il titolo TIM apre con una crescita superiore all’1% (0,30 euro), rispetto ad un Ftse Mib intorno la parità.
Gli analisti di Jefferies confermano la raccomandazione ‘buy’ su TIM, con prezzo obiettivo a 0,39 euro dopo “conti del quarto trimestre 2022 superiori al consenso del 2,7% in termini di ricavi e dello 0,6% per quanto concerne l’Ebitda”.
“Positivi” sul titolo anche gli esperti di WebSim, i quali lo ritengono “sostenuto dall’appeal speculativo che sta prendendo slancio su più fronti (cessione NetCo a CDP/fondi con forte supporto del nuovo governo, Polo Strategico Nazionale per il Cloud, potenziale consolidamento in-market)”.
“Riteniamo che il mercato stia sottovalutando in modo significativo il potenziale valore inespresso nella somma delle parti di TIM e l’upside generato dal nuovo piano di trasformazione del CEO Labriola, basato su una più efficace realizzazione degli asset attraverso modelli operativi migliorati (separazione di NetCo, espansione di EnterpriseCo, turnaround di ConsumerCo, integrazione di TIM Brasil con Oi), e strutture dei costi più sostenibili”, proseguono dalla sim.
“Il nostro target price di 0,42 euro riflette una valutazione base di NetCo (EV 20 miliardi, 10 volte l’EV/EBITDAaL) in grado di riportare il debito a livelli sostenibili e non include il potenziale rialzo di 0,20 euro/azione derivante da un re-rating della ConsumerCo a un multiplo ‘equo’ di 6 volte l’EV/EBITDAaL asset”, concludono da WebSim.
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