TIM, tutte le strade per la rete portano a KKR
Nel giorno della riunione del consiglio di amministrazione della società, nuove indiscrezioni di stampa rilanciano l’ipotesi di una esclusiva di settimane concessa al fondo americano, a cui si potrebbe unire qualche soggetto legato al pubblico.
TIM e KKR
Un nuovo capitolo nella vendita della rete di Telecom Italia potrebbe essere scritto oggi alla fine del consiglio di amministrazione dell’ex monopolista in programma oggi.
Vincitore, almeno temporaneo, di questo passo potrebbe essere il fondo americano Kohlberg Kravis Roberts & Co. (KKR), la cui proposta presentata nelle scorse settimane è indicata da molti come quella che avrebbe convinto maggiormente il board di TIM.
La pioggia di indiscrezioni diffuse in queste ore indicano la possibilità di concedere a KKR una sorta di esclusiva ‘preferred’, o comunque ibrida rispetto a quella ‘pura’ solitamente concessa, che potrebbe durare fino a fine agosto o alla prima settimana di settembre.
Si tratta dell’ipotesi lanciata da Il Sole 24 Ore, secondo il quale questa modalità sarebbe stata scelta per non chiudere alla possibilità di nuove alleanze per gli americani.
In particolare, la futura Netco potrebbe annoverare tra i soci, oltre alla stesa TIM, anche un’altra espressione del ‘pubblico’ (CDP o F2i), replicando il ‘modello Terna’.
L’obiettivo sarebbe quello di presentare al mercato sotto forma di IPO e con l’uscita del fondo americano una rete ammodernata.
Penale per KKR
Da La Repubblica, concorde nel ritenere più probabile l’esclusiva a KKR, riportano ulteriori elementi, come una possibile “cospicua penale” per il fondo americano nel caso in cui rinunciasse a presentare l’offerta vincolante.
Inoltre, TIM avrebbe raccolto diversi pareri legali secondo cui l’assemblea degli azionisti chiamata ad approvare l’operazione potrebbe anche essere ordinaria e non straordinaria, mentre l’ex monopolista non escluderebbe di organizzare una raccolta di deleghe per chiedere agli azionisti il supporto dell’operazione.
Il punto “prioritario da smarcare” per TIM resta quello “dell’eccesso di debito del gruppo”, da risolvere grazie all’operazione NetCo, sottolineano da Equita Sim (‘buy’ su TIM con target price a 0,40 euro), i cui analisti ritengono che oggi “possa emergere dal cda di oggi un quadro più chiaro sul commitment dell’azienda e sulle tempistiche dell’operazione, in grado di contribuire alla chiusura del gap valutativo rispetto alla nostra SOTP di 40 centesimi”.
Ipotesi positiva
Secondo WebSim Intermonte, le indiscrezioni diffuse dai media rappresentano delle “indicazioni positive” per il gruppo e “lasciano ben sperare sulla prosecuzione delle trattative con KKR” alla luce di “maggiori chance di un’offerta congiunta con F2i o altri soggetti statali per garantire un presidio pubblico nel processo e sulla possibilità di un voto assembleare entro la fine dell’anno per la cessione di NetCo, auspicabilmente con un quorum ordinario che ridurrebbe peraltro il rischio di una bocciatura da parte di Vivendi, da sempre contraria ad una cessione della rete sotto il range di 26-31 miliardi”, mentre KKR offre 23 miliardi.
Per il momento, da WebSim mantengono il giudizio ‘molto interessante’ sul titolo TIM, con prezzo obiettivo di 0,41 euro rispetto ai 0,2667 di questa mattina (-0,10%).
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