Tim vola in Borsa sul pressing del Governo per la rete unica

Il governo entra a gamba tesa nella partita per la creazione di una rete unica a banda larga per il Paese. Nel fine settimana il ministro del Tesoro, Roberto Gualtieri ha confermato le indiscrezioni sull’incontro di venerdì con il capo di Enel Francesco Starace e la richiesta di firmare un'intesa preliminare con Telecom Italia entro fine luglio. L’idea allo studio è di unire gli asset di Tim con quelli di Open Fiber, operatore wholesale-only di proprietà di Enel e di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), per colmare il gap digitale italiano. La notizia ha messo le ali al titolo Telecom Italia che questa mattina guadagna il 4,53% scambiato a 0,36 euro.

Un aggiornamento potrebbe essere discusso nel cda di Tim convocato il prossimo 4 agosto.

Come anticipato nei giorni scorsi, la pressione per un accordo è aumentata dopo la notizia dell’interesse di Kkr sull’asset. Tim ha già avviato i colloqui con il fondo di private equity Usa per la cessione del 40% della rete secondaria ultimo miglio. La stessa Tim, partecipata anche da Cdp, è in trattative da mesi per la fusione degli asset di rete in fibra ottica con quelli di Open Fiber, ma le divergenze su temi quali la governance e la regolamentazione hanno creato una situazione di stallo.

A queste manovre si sommano anche le mire del colosso australiano Macquarie per tutta o parte della quota del 50% di Enel in Open Fiber (valutata quasi 8 miliardi di dollari).

Per bilanciare la presenza di Kkr, il governo sarebbe favorevole a una partecipazione di Cdp nella rete secondaria, ma un tale accordo non sarebbe di pubblico interesse senza le garanzie di Enel sul piano di rete a banda larga.

Gli analisti di Equita hanno definito il successo del deal «un importante catalyst positivo per Tim», Buy con Target Price 0,47.