Timido rialzo dei future a Wall Street

L’attenzione è rivolta tutta ai dati macro di domani sui prezzi alla produzione, fondamentale in vista della riunione della Federal Reserve in calendario per la prossima settimana, con gli analisti non più sicuri di un rallentamento dell’attuale ritmo di aumento dei tassi di interesse.
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Wall Street sopra la parità
Leggeri segnali di rialzo a Wall Street dopo la quinta chiusura negativa consecutiva per lo S&P500 arrivata ieri.
L’indice ha chiuso con un calo dello 0,2% e dai massimi del 30 novembre segna un calo del 4%, mentre il Nasdaq perde il 5% e il Dow Jones il 3%.
A circa un’ora dal suono della campanella, oggi i future sui principali indici americani scambiano sopra la parità con guadagni di circa lo 0,30%.
Sembra permanere ancora l’incertezza che sta caratterizzando le ultime sedute, con molti investitori timorosi che la Fed possa decidere di mantenere lo stesso ritmo di rialzo dei tassi di interesse, dopo quattro aumenti consecutivi da 75 punti base, portandoli così al 3,75%-4%.
Ieri, intanto, il Canada alzava i suoi tassi di 50 punti base, portandoli al 4,25%.
Dati macro
Oggi erano attesi i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, ma non è arrivato nessun particolare sussulto.
La scorsa settimana le richieste sono risultate 230 mila, numeri in linea con le previsioni degli analisti e molto vicini a quelli precedenti (226 mila).
Ieri erano arrivate buone notizie dal fronte dell’inflazione, con il dato sulla produttività e il costo del lavoro nel terzo trimestre aumentato dello 0,8% rispetto ai tre mesi precedenti, mentre le attese indicavano un +0,7%.
Piatto forte della settimana sarà quello di domani, quando alle 14:30 italiane verrà diffuso il dato sui prezzi alla produzione negli USA, sotto osservazione da parte della Federal Reserve in vista del meeting del FOMC di mercoledì 14 dicembre.
Rimbalza il petrolio
In attesa della Fed, sembrano allentarsi le preoccupazioni di questi giorni per le restrizioni anti-Covid in Cina, provocando un rimbalzo del petrolio.
Se ieri il greggio toccava nuovi minimi (72 dollari) da inizio anno dopo la diffusione dei dati sulle scorte, oggi il WTI e il Brent guadagnano due punti percentuali, portandosi rispettivamente a 75 e 70 dollari al barile.
Ieri la Cina annunciava cambiamenti alla sua severa politica decisa per far fronte alla pandemia, la più restrittiva dall’inizio della crisi, ormai oltre due anni fa.
A questo, si aggiungeva la notizia dei ritardi nell’attraversare i porti russi del Mar Nero verso il Mediterraneo riguardanti almeno 20 petroliere, dopo che a inizio settimana era entrato in vigore il price cap deciso da G7 e UE.
Notizie finanziarie principali e pre-market USA
Tesla (-1%): secondo Bloomberg ridurrà i turni di lavoro di circa due ore presso lo stabilimento di Shanghai a partire da lunedì, ritardando l’assunzione di nuovo personale presso lo stesso impianto.
Alphabet (+0,40%): rumor dei media rivelano il progetto di unione delle sue divisioni Waze e Maps con il fine di ridurre i costi, tagliando 500 dipendenti della prima.
GameStop (-0,4%): ha registrato una perdita di 0,31 dollari per azione nel trimestre, superiore alle attese di Refinitiv (0,28 dollari).
Rent the Runway (+13%): alzate le previsioni di fatturato e di margine per l’intero 2022 e annunciati licenziamenti riguardanti il 24% dei suoi dipendenti con il fine di migliorare “significativamente” il cash burn del 2023.
Kalvista Pharmaceuticals (+0,70%): perdita trimestrale rettificata di 90 centesimi per azione nel trimestre conclusosi a ottobre, inferiore a 1,06 dollari attesi da sei analisti.
Carvana (+4%): rimbalzo dopo il -42% di ieri mentre sono in corso incontri con avvocati e banche d’investimento per valutare le diverse possibilità di gestione del suo debito che aumentano le preoccupazioni di solvibilità dell’azienda.
Ciena (+16%): fatturato (971 milioni di dollari) in calo del 6,8% nel trimestre ma superiore alle previsioni degli analisti (849,9 milioni) di Refinitiv.
Raccomandazioni analisti
Tesla
Bernstein: confermato ‘sell’ ad un prezzo obiettivo di 150 dollari.
GameStop
Wedbush: ‘sell’ e revisione al ribasso del target price a 5,30 USD dai 6 precedenti.
Walmart
UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo fermo a 170 dollari.
Campbell Soup
Deutsche Bank Securities: ‘buy’ e aumento del target price da 50 USD a 53 dollari.
Fedex
JP Morgan: ‘neutral’ e riduzione del prezzo obiettivo a 184 USD dai 192 dollari precedenti.
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