Tod’s, flop per l’Opa di Della Valle e crollo per il titolo
L’Offerta Pubblica di Acquisto non ha permesso a DeVA Finance e Delphine il raggiungimento del 90% del capitale complessivo di Tod’s e a questo punto si procederà alla fusione per incorporazione della società nell’offerente.
Tonfo per Tod’s
Non tutte le Opa riescono col buco. Se n’è accorta la famiglia della Valle con l’operazione su Tod’s, se n’è accorto il mercato, che ha accolto il risultato deludente dell’Offerta Pubblica di Acquisto con forti vendite sul titolo della casa di moda italiana.
Le azioni Tod’s, infatti, questa mattina hanno prima faticato ad entrare in contrattazione, poi hanno aperto con un tracollo del 16% e scendendo sotto quota 33 euro, abbandonando così i 40 euro dell’offerta dei Della Valle.
A questo punto, l’andamento del titolo da inizio anno vede scendere il valore delle azioni di oltre il 30%, rispetto ai 50 euro di inizio gennaio.
Il fallimento dell’Opa
I risultati provvisori diffusi ieri hanno indicato 4.134.358 azioni portate in adesione e corrispondenti al 12,49% del capitale e al 48,91% delle azioni oggetto dell’offerta.
A questo punto, con l’Opa DeVa Finance e Delphine (gruppo Lvmh ma che ha sottoscritto un accordo per non aderire) arrivano a detenere l’86,95% del capitale di Tod’s, quota inferiore alla soglia minima per decretare il successo dell’operazione, pari al 90%.
L’Opa sul 25% delle azioni di Tod’s, finalizzata al delisting, era stata promossa a inizio agosto da DeVa Finance, finanziaria che fa capo al fondatore di Tod's Diego Della Valle e al fratello Andrea, e prevedeva la fusione per incorporazione della società nell’offerente nel caso in cui non si venisse raggiunto il 90%.
A questo punto, le azioni portate in adesione saranno restituite e immesse nuovamente nella disponibilità dei rispettivi titolari, senza addebito di oneri o spese a carico degli stessi, entro oggi, mentre gli azionisti aderenti non subiranno alcun pregiudizio riguardo alla maggiorazione del voto maturata o in corso di maturazione.
Una strategia precisa
“Prendiamo atto che parte del mercato ha ritenuto l'offerta da noi fatta inferiore alle sue aspettative, considerando il valore del gruppo Tod's superiore a quello espresso attualmente in Borsa”, dichiarava la famiglia Della Valle in un comunicato. “Chi ha deciso di mantenere le proprie azioni, avendo letto le motivazioni dell’offerta da noi illustrate nel documento, condivide la nostra visione e la sua esecuzione”, aggiungeva la nota.
“La nostra decisione di lanciare l’offerta (mettendo a disposizione dell’operazione come famiglia Della Valle un importo di oltre 400 milioni di euro) era determinata dal fatto che intendevamo, con una strategia industriale molto precisa, poter aumentare nel medio periodo il valore del gruppo, tenendo altresì conto che si dovranno affrontare mercati difficili e imprevedibili a livello macroeconomico in tutto il mondo”.
Il prezzo offerto “era stato calcolato tenendo conto di programmi futuri e strategie accurate; pertanto fin dall’inizio non abbiamo mai fatto menzione, né dato aperture, a una sua modifica”, continuano.
Pertanto, “da domani lavoreremo tutti per ottenere nei tempi necessari la realizzazione di un’operazione che spero e auspico sarà di grande successo”, alla luce delle “forti basi strutturali del gruppo, la fedeltà dei nostri consumatori, la desiderabilità dei nostri marchi, la competenza dei nostri artigiani e dei manager che guidano il gruppo saranno di grande aiuto alla realizzazione del progetto”, concludevano i Della Valle.
La view di Equita Sim
“Della Valle non raggiunge il 90% del capitale e non rinuncia alla condizione di efficacia”, mentre “l’Opa a 40 euro per azione non si perfezionerà”, sintetizzano gli analisti di Equita Sim.
“Ricordiamo che l’offerente aveva dichiarato nel documento di offerta di voler procedere in ogni caso al delisting tramite fusione di Tod’s nell’offerente (non quotato) entro i 6 mesi successivi alla chiusura dell’Opa”, sottolineano dalla sim.
In questo caso, “all’azionista Tod’s che non approverà la fusione verrebbe riconosciuto un diritto di recesso pari alla media dei prezzi nei 6 mesi precedenti alla convocazione dell’assemblea chiamata ad approvare la fusione, ovvero ragionevolmente un prezzo di recesso probabilmente inferiore ai 40 euro (a oggi media a 6 mesi pari a 36,2 euro)”, aggiungono questi esperti.
Inoltre, nel comunicato di questa mattina Della Valle conferma che il gruppo lavorerà da subito in questo senso “per ottenere nei tempi necessari la realizzazione di un’operazione che spero e auspico di grande successo”, ricorda Equita, mantenendo il rating ‘reduce’ sul titolo Tod’s, con prezzo obiettivo a 40 euro.
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