Tonfo Saipem dopo aumento di capitale


L’operazione è a servizio della conversione di un prestito obbligazionario, mentre nel trimestre il bilancio torna in utile dopo la perdita da 8 milioni di euro dello scorso anno.


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Profondo rosso per Saipem

Pioggia di vendite per Saipem a Piazza Affari dopo l’annuncio dell’aumento di capitale arrivato ieri sera a mercato chiuso contestualmente ai risultati dei primi nove mesi 2023.

Le azioni della società aprono in crollo di oltre il 9% per poi essere subito sospese dagli scambi, e successivamente riammesse con un calo del 5%, e un fondo toccato a 1,275 euro, ai minimi da fine giugno.

Aumento di capitale

Il consiglio di amministrazione ha deliberato di sottoporre all’approvazione dell’assemblea degli azionisti, convocata in via straordinaria il prossimo 13 dicembre, la proposta di autorizzazione alla convertibilità in azioni ordinarie del prestito obbligazionario equity-linked di importo nominale pari a 500.000.000 di euro, con scadenza prevista l’11 settembre 2029, riservato a investitori qualificati, chiamato ‘euro 500.000.000 Senior Unsecured Guaranteed Equity-linked bonds due 2029’, emesso lo scorso 11 settembre.

Pertanto, ne consegue la proposta di aumento del capitale sociale, a servizio della conversione del prestito obbligazionario per massimi 500.000.000 euro, da liberarsi in una o più volte mediante emissione di nuove azioni con godimento regolare, aventi le medesime caratteristiche delle azioni ordinarie in circolazione.

L’aumento di capitale avrà un importo di 2 miliardi di euro e si inserisce all’interno della manovra di rafforzamento patrimoniale e finanziario di Saipem approvata dal cda in data 24 marzo 2022, contemporaneamente all’approvazione dell’aggiornamento del Piano Strategico 2022-2025.

Ritorno all’utile

Nel terzo trimestre la società ha realizzato un risultato netto di 39 milioni di euro, migliorando così la perdita di 8 milioni registrata nello stesso periodo dell’anno precedente.

In crescita del 5,6% i ricavi, arrivati a 3.016 milioni, con un Ebitda adjusted cresciuto (+26,4%) nel trimestre.

Relativamente ai primi nove mesi, Saipem ha ottenuto un fatturato di 8.363 milioni, segnando così una crescita del 18,7% se paragonato ai 7.043 milioni dello stesso periodo del 2022.

L’Ebitda adjusted è balzato (+43,8%) a 640 milioni al 30 settembre, con un utile netto di 79 milioni rispetto alla perdita di 138 milioni del 2022.

I nuovi ordini hanno raggiunto (+72,1%) gli 11.918 milioni, con oltre l'80% delle acquisizioni realizzate nei business offshore (E&C e Drilling).

Il portafoglio ordini consolidato cresce di oltre 3,5 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2022 e la posizione finanziaria netta pre-Ifrs 16 al 30 settembre 2023 risulta positiva per 125 milioni di euro (posizione finanziaria netta post-Ifrs 16 negativa per 171 milioni di euro).

Confermata guidance

Anche alla luce di questi risultati, Saipem conferma la guidance per il 2023 e il management ritiene di avere “una ottima visibilità sui ricavi del 2024 e del 2015”.

Tra le altre notizie legate alla società, il 18 ottobre la Consob, pronunciandosi sull'istanza proposta dalla società, ha comunicato la revoca dall'obbligo di divulgazione di informazioni integrative nelle rendicontazioni contabili periodiche, al quale Saipem era soggetta a decorrere dalla richiesta della commissione del 10 maggio 2022.

Questo obbligo era scattato in concomitanza con la presentazione del prospetto informativo sull'aumento di capitale da 2 miliardi del gruppo per il risanamento finanziario dopo il buco da 2,38 miliardi sui conti del 2021.

Jefferies conferma ‘buy’

Dopo i risultati, gli analisti di Jefferies hanno confermato la raccomandazione ‘buy’ e il prezzo obiettivo di 2,2 euro, citando un risultato netto in linea con le aspettative e un miglioramento oltre le attese dell’indebitamento: la posizione finanziaria netta risulta infatti risultata negativa per 171 milioni di euro a fronte dei -264 milioni al 31 dicembre 2022.

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